Taqrir al-Ma'sum
Taqrīr al-Maʿṣūm (in Arabo: تَقرير المَعْصُوم, lett.: tacito consenso dell'Infallibile (A)) s’intende il silenzio dell'Infallibile (A) di fronte a un discorso o un'azione compiuta in sua presenza, nonché segno che egli non vi si oppone. Il tacito consenso dell'Infallibile (A) assieme alle sue parole e azioni formano la sunna, che è una delle quattro fonti da cui dedurre le norme islamiche. Secondo gli sciiti, il tacito consenso dell'Infallibile (A) include il taqrir del Profeta dell'Islam (S), della nobile Fatima (A) e dei Dodici Imam (A).
Secondo i sapienti di usul (principi di giurisprudenza islamica), il taqrir dell'Infallibile (A) può essere accettato in determinate circostanze, tra cui la sua consapevolezza dell'azione compiuta in sua presenza e la sua possibilità di commentarla. La ragione per cui il tacito consenso dell'Infallibile (A) è considerato affidabile risiede nel fatto che per l'Imam (A) è obbligatorio occuparsi delle cattive azioni, e il non farlo sarebbe antitetico alla sua infallibilità.
Significato
Con taqrir dell'Infallibile (A) s’intende il silenzio dell'Infallibile (A) di fronte a un discorso o un’azione compiuta in sua presenza.[1] Nella scienza dell'usul, il tacito consenso dell'Infallibile (A), a certe condizioni, indica la liceità o la correttezza del discorso o dell'azione compiuta in sua presenza,[2] con l’argomentazione che l'Infallibile (A) è obbligato a impedire a un malfattore di commettere il male e a mostrargli la retta via qualora non la conoscesse.[3]
Per esempio, se una persona compie il wudu (abluzione) in presenza dell’Infallibile (A) e questi lo vede e non dice niente, il suo silenzio è chiamato tacito consenso dell’Infallibile (A) ed è considerato come un segno che tale wudu è stato compiuto correttamente.[4] Letteralmente, “taqrir” significa “riconoscere, approvare e sostenere”.[5]
Importanza
Il tacito consenso dell'Infallibile (A) è un argomento discusso nella scienza dell'usul[6] e, al pari della parola e dell'azione dell'Infallibile (A), è parte della tradizione (sunna).[7] La tradizione, insieme al Corano, alla ragione e al consenso, è una delle quattro fonti principali atte a dedurre le norme religiose.[8]
Il principio del taqrir non è una peculiarità degli sciiti, anche i sunniti presentano argomentazioni basate su di esso per dedurre responsi giuridici (fatwa).[9] Gli sciiti considerano il tacito consenso del Profeta (S), della nobile Fatima (A) e dei dodici Imam (A) come delle prove.[10] Nella scuola sunnita, invece, solo il taqrir del Profeta (A) è considerato come una prova.[11] A differenza degli sciiti, che accettano solo il taqrir degli Infallibili (A), alcuni sapienti sunniti includono anche il taqrir del primo e del secondo califfo, e altri ancora considerano attendibile pure il tacito consenso di tutti i compagni del Profeta (S).[12]
Perché il taqrir dell'Infallibile (A) è considerato fonte attendibile?
Sono state menzionate alcune ragioni a dimostrazione dell’attendibilità del taqrir dell'Infallibile (A): alcuni dicono che la posizione degli Infallibili (A) indica che essi cercano di prendersi cura degli obiettivi religiosi, pertanto non dovrebbero rimanere in silenzio di fronte ad azioni o discorsi irreligiosi.[13]
Altri sostengono che esortare al bene e proibire il male sono obbligatori, e poiché l'Infallibile (A) non abbandonerebbe mai un obbligo, il suo silenzio, di fronte a qualsiasi azione o discorso su cui sia possibile commentare, indica che tale atto o discorso è permesso o corretto.[14]
Tipi di Taqrir
In alcune opere di usul, il taqrir – a seconda dell’atto di fronte al quale è stato mantenuto il silenzio – è diviso in due tipi, azione e parola (o norma),[15] e in altre tipologie. Il taqrir ideologico è stato aggiunto ai tipi precedenti:[16]trattasi del caso in cui una persona, dalle idee particolari su questioni come Dio, l’Aldilà e simili, si trova in presenza dell’Infallibile (A) e questi non si esprima in merito a tali convinzioni.[17]
Condizioni per l’attendibilità del taqrir
Gli studiosi di usul considerano attendibile il silenzio dell'Infallibile (A) di fronte a un'azione o a un discorso qualora soddisfi le seguenti condizioni:
- L'Infallibile (A) fosse stato consapevole e avesse prestato attenzione al discorso e all'azione compiuti in sua presenza.[18]
- L'Infallibile (A) avesse avuto la possibilità di commentare. Ad esempio, dopo un'azione in presenza dell'Infallibile (A), l’agente non si fosse poi allontanato immediatamente dal luogo in cui si trovava alla presenza dell'Infallibile (A).[19]
- Nulla avesse ostacolato la possibilità di commentare da parte dell'Infallibile (A). Ad esempio, se l'Imam (A) fosse stato costretto a rimanere in silenzio a causa di un pericolo che avrebbe potuto minacciare la sua vita o quella dei suoi seguaci (sciiti).[20]
- Prima del silenzio, l'Infallibile (A) non avesse già detto una parola in segno di rifiuto di quell'azione o discorso.[21]
Footnote
- ↑ Muẓaffar, Uṣūl al-fiqh, vol. 3, p. 66.
- ↑ Muẓaffar, Uṣūl al-fiqh, vol. 3, p. 66.
- ↑ Shīrwānī, Taḥrīr usūl-i fiqh, p. 210-211; Muẓaffar, Uṣūl al-fiqh, vol. 3, p. 66.
- ↑ Aṣgharī, Usūl al-fiqh (Persian Commentary), vol. 2, p. 133.
- ↑ Aṣgharī, Usūl al-fiqh (Persian Commentary), vol. 2, p. 133.
- ↑ Baḥrānī, Sharḥ al-usūl, vol. 1, p. 15.
- ↑ Muẓaffar, Uṣūl al-fiqh, vol. 3, p. 61.
- ↑ Muḥammūdī, Sharḥ-i usūl-i fiqh, vol. 3, p. 285; Shahābī, Taqrīrāt-i usūl, p. 15.
- ↑ Abū Shahba, al-Wasīṭ fī ʿulūm wa muṣṭalaḥ al-ḥadīth, vol. 1, p. 204.
- ↑ Muḥaqqiq Dāmād, Mabāḥithī az usūl-i fiqh, vol. 2, p. 45.
- ↑ Abū Shahba, al-Wasīṭ fī ʿulūm wa muṣṭalaḥ al-ḥadīth, vol. 1, p. 204.
- ↑ Mūsawī Bujnūrdī, ʿIlm-i usūl, p. 286-287.
- ↑ Markaz-i Iṭilāʿt wa Madārik-i Islāmī, Farhangnāma-yi usūl-i fiqh, p. 399; Shahrakānī, al-Mufīd, vol. 2, p. 91-93.
- ↑ Muḥaqqiq Dāmād, Mabāḥithī az usūl-i fiqh, vol. 2, p. 48-50.
- ↑ Shīrwānī, Taḥrīr usūl-i fiqh, p. 211.
- ↑ Muḥammadī, Sharḥ-i usūl-i fiqh, vol. 3, p. 111.
- ↑ Muḥammadī, Sharḥ-i usūl-i fiqh, vol. 3, p. 111.
- ↑ Muḥammadī, Sharḥ-i usūl-i fiqh, vol. 3, p. 111-112.
- ↑ Aṣgharī, Usūl al-fiqh (Persian Commentary), vol. 2, p. 133.
- ↑ Muḥammadī, Sharḥ-i usūl-i fiqh, vol. 3, p. 112.
- ↑ Narāqī, Anīs al-mujtahidīn, vol. 1, p. 334; Narāqī, Tajrīd al-usūl, p. 71; Anṣārī, Khulāṣat al-qawānīn, p. 134.
Riferimenti
- Abū Shahba, Muḥammad b. Muḥammad. Al-Wasīṭ fī ʿulūm wa muṣṭalaḥ al-ḥadīth. Cairo: Dār al-Fikr al-ʿArabī, [n.d].
- Anṣārī, Aḥmad. Khulāṣat al-qawānīn. 2nd edition. Qom: Al-Maṭbaʿat al-Ilmīyya, 1397 AH.
- Aṣgharī, ʿAbd Allāh. Usūl al-fiqh (Persian commentary). 2nd edition. Qom: [n.p], 1386 Sh.
- Baḥrānī, Muḥammad Ṣunqūr ʿAlī. Sharḥ al-usūl min al-ḥalqat al-thānīyya. 3rd edition. Qom: Nashr-i Muʾallif, 1428 AH.
- Markaz-i Iṭilāʿt wa Madārik-i Islāmī. Farhangnāma-yi usūl-i fiqh. Qom: Pazhūhishgāh-i ʿUlūm wa Farhang Islāmī, 1389 Sh.
- Muḥammadī, ʿAlī. Sharḥ-i usūl-i fiqh. 10th edition. Qom: Dār al-Fikr, 1387 sh.
- Muḥaqqiq Dāmād, Musṭafā. Mabāḥithī az usūl-i fiqh. Tehran: Markaz-i Nashr-i ʿUlūm-i Islāmī, 1362 sh.
- Mūsawī Bujnurdī, Muḥammad. ʿIlm-i usūl. Tehran: Muʾassisa-yi Tanẓīm wa Nashr-i Āthār-i Imām Khomeini, 1379 sh.
- Muẓaffar, Muḥammad Riḍā al-. Uṣūl al-fiqh. Qom: Ismāʿīlīyān, [n.d].
- Narāqī, Muḥammad Mahdī b. Abī Dhar. Anīs al-mujtahidīn. Qom: Būstān-i Kitāb, 1388 Sh.
- Narāqī, Muḥammad Mahdī b. Abī Dhar. Tajrīd al-usūl. Qom: Sayyid Murtaḍā, 1384 Sh.
- Shahābī, Muḥammūd. Taqrīrāt-i usūl. 7th edition. Tehran: Chāpkhāna-yi Ḥāj Muḥammad ʿAlī ʿIlmī, 1321 Sh.
- Shahrakānī, Ibrāhīm Ismāʿil. Al-Mufīd fī sharḥ usūl al-fiqh. Qom: Nashr-i Dhawi al-Qurbā, 1430 AH.
- Shīrwānī, ʿAlī. Taḥrīr usūl-i fiqh. 2nd edition. Qom: Dār al-ʿIlm, 1385 Sh.