Wudu'

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Il wudu’ (in arabo: وُضو), o abluzione, nella religione islamica consiste nel lavare il viso, gli avambracci e le mani, oltre a inumidire il capo e i piedi, con l’intenzione di approssimarsi [a Dio] rispettando determinate norme. Il wudu’ di per sé è meritorio; tuttavia la condizione affinché la preghiera, la circumambulazione [della Ka’ba] e altri atti rituali siano corretti, è compierli con il wudu’. Non è permesso toccare il testo del Corano e il nome di Dio [in tutte le sue varianti] senza aver compiuto il wudu’. È meritorio compiere il wudu’ in determinate circostanze, per esempio quando si va in moschea o se si vuole recitare il Sacro Corano. Secondo documenti storici, la norma del wudu’ è stata annunciata agli albori dell’investitura del Profeta [Muhammad] [S] a profeta presso la Mecca. Il sesto versetto della sura Ma’ida e oltre 400 hadìth da parte degli Infallibili (A) trattano il wudu’. Secondo tali hadith il wudu’ e il suo ricompierlo, cancella i peccati, elimina la rabbia, rende longevi, illumina il viso il Giorno della resurrezione e aumenta il sostentamento quotidiano.

Il wudu’ può essere compiuto nelle modalità sequenziale o per immersione. Nel wudu’ sequenziale, inizialmente si lava il viso e poi gli avambracci e le mani, dopodiché si inumidiscono il capo e i piedi. Il wudu’ per immersione è simile al wudu’ sequenziale, a differenza del viso, degli avambracci e le mani che invece di essere lavati vengono immersi nell’acqua con l’intenzione di compiere il wudu’ e infine si inumidiscono capo e piedi. Nel caso sia difficile aprire una medicazione su una ferita oppure ciò sia dannoso, bisogna compiere il wudu’ jabirah.

Gli sciiti e i sunniti nel wudu’ divergono nel modo in cui lavare gli avambracci e le mani e inumidire il capo e i piedi; per esempio gli sciiti considerano obbligatorio lavare gli avambracci e le mani dall'alto verso il basso mentre i sunniti sostengono che bisogna lavarli dal basso verso l’alto. In base ad alcune fonti di hadith fino alla fine del califfato di ‘Umar ibn Khattab tra i musulmani non c’era grande divergenza in merito al wudu’ e tutti loro compivano il wudu’ in un unico modo (metodo imamita). Le fonti islamiche hanno riportato divergenze tra sciiti e sunniti riguardo al wudu’ a partire dall’epoca del terzo califfo.

Concettologia

Il wudu’ consiste nel lavare il viso, gli avambracci e le mani oltre a inumidire (tramite il contatto delle mani) il capo e i piedi in un determinato modo con l’intenzione di approssimarsi [a Dio] adempiendo al comando divino. [1] Questo atto rituale è la condizione affinché la preghiera e la circumambulazione siano corretti, altresì la condizione per poter toccare il testo coranico. [2]

Secondo le fonti storiche, il wudu’ è stato insegnato al Profeta (S) tramite l'angelo Gabriele presso la Mecca all'inizio della sua missione profetica e il Profeta (S) lo ha spiegato alla gente. [3]

Le norme del wudu’

Nel Corano e negli hadith è stato citato il metodo per eseguire il wudu’ e la sua importanza. [4] La norma del wudu’ è riportata nel sesto versetto della sura Ma'ida e per questo viene chiamato “versetto del wudu’”: [5] «یا أَیُّها الَّذینَ آمَنوا إِذا قُمتُم إِلَی الصَّلاةِ فَاغسِلوا وُجوهَكُم وَ أَیدیَكُم إِلَی الْمَرافِقِ وَ امسَحوا بِرُءُوسِكُم وَ أَرجُلَكُم إِلَی الكَعبَینِ»[۶]؛ O voi che credete! Quando vi levate per la preghiera, lavatevi il volto, le mani [e gli avambracci] fino ai gomiti, passate le mani bagnate sulla testa e i piedi fino alle caviglie.

Il wudu’ di per sé è meritorio [8] ma diventa obbligatorio per recitare la preghiera (tranne la preghiera per il defunto), eseguire la circumambulazione [della Ka’ba], toccare il testo del Corano e il nome di Dio [in tutte le sue varianti]. [9] Per precauzione obbligatoria anche i nomi del Profeta, degli Imam e della nobile Zahra (A) devono essere toccati con il wudu’. [10] In certi casi è meritorio effettuare il wudu’, per esempio prima di recarsi in moschea o nei mausolei degli Imam (A), per recitare o avere appresso il Corano, quando una parte del corpo viene a contatto con la copertina o i margini delle pagine del Corano o anche per andare al cimitero a visitare i defunti. [11]

Le condizioni del wudu’

1. L’acqua del wudu’ deve essere pura (non najis) 2. L’acqua del wudu’ deve essere mutlaq (ovvero non deve essere mischiata ad altro) 3. L’acqua del wudu’ e il luogo dove viene eseguito devono essere leciti (non usurpati), pertanto il wudu’ è invalido se effettuato con dell’acqua il cui proprietario non è d’accordo [che venga utilizzata], o non si è conoscenza del fatto che lui acconsenta o meno, oppure con dell’acqua donata a particolari individui. 4. Il recipiente dell’acqua del wudu’ deve essere lecito. 5. Il recipiente dell’acqua del wudu’ non deve essere d’oro o di argento. 6. Gli arti interessati dal wudu’ devono essere puri. 7. L’acqua non sia ostacolata nel raggiungere gli arti interessati. 8. Il wudu’ venga eseguito con l’intenzione di approssimarsi [a Dio] e non per ostentazione. 9. Rispettare l’ordine [delle azioni]. (Prima lavare il viso, poi l’avambraccio e la mano destri e poi l’avambraccio e la mano sinistri, dopodiché inumidire il capo e i piedi) 10. Non fare pause tra i vari passaggi. 11. Non farsi aiutare da altri nei passaggi del wudu’ se si possono eseguire da soli. 12. L’utilizzo dell’acqua non sia un problema per l’individuo, pertanto chi sa che compiendo il wudu’ si ammala o teme di ammalarsi, deve effettuare il tayammum e se compie il wudu’, esso è invalido. Se però non sa se l’acqua per lui è dannosa o meno, e successivamente scopre che lo era, il suo wudu’ è valido. 13. Avere abbastanza tempo per compiere il wudu’. [12]

Tipi di wudu’

Il wudu’ può essere eseguito in modo sequenziale o per immersione [13] e in condizioni particolari può essere effettuato in modo jabirah. [14]

Il wudu’ sequenziale

Il wudu’ seguenziale: in principio bisogna lavare il viso; da dove crescono i capelli (cuoio capelluto) fino al mento e in larghezza uguale alla mano aperta dal pollice fino al mignolo. Successivamente, prima bisogna lavare l’avambraccio e la mano destri e poi l’avambraccio e la mano sinistri, entrambi iniziando da un po’ più in alto del gomito fino alla punta delle dita. Infine con l’umidità rimasta dal lavaggio degli avambracci e delle mani, bisogna inumidire la parte anteriore del capo sopra la fronte e poi, con la stessa umidità, inumidire il piede destro e quello sinistro. [15]

Il wudu’ per immersione

Il wudu’ per immersione consiste nell’immergere il viso e poi gli avambracci e le mani nell'acqua dopo aver elaborato l'intenzione di compiere il wudu’. [17] Un altro metodo per compiere il wudu’ per immersione è quello di immergere il viso e gli avambracci e le mani nell’acqua, elaborare l’intenzione di compiere il wudu’ e poi ritirare gli arti dall'acqua. [18] Nel wudu’ per immersione dopo aver lavato il viso e gli avambracci e le mani, si inumidiscono capo e piedi. [19]  

Il wudu’ jabirah

Nel wudu’ jabirah se in uno degli arti del corpo che si lavano o si inumidiscono durante il wudu’, c’è una ferita o una frattura, e quindi non si può lavare o inumidire, bisogna eseguire il wudu’ normalmente e passare la mano bagnata sul jabirah invece di lavare o inumidire l'arto interessato. [20] Con il termine jabirah si indica una stoffa o qualsiasi cosa con cui viene fasciata una ferita. [21] Il wudu’ jabirah è concesso solamente nel caso che sia difficile aprire il jabirah o sia dannoso, oppure non si possa versare l'acqua direttamente sulla ferita o sulla frattura. [22]

In alcuni casi il tayammum al posto del wudu’ diventa obbligatorio; una di queste situazioni è quando il tempo per recitare la preghiera è così poco che se si esegue il wudu’ tutta o parte della preghiera viene recitata all’infuori del suo tempo stabilito. [23] Altresì ove l’acqua non è raggiungibile oppure l'acqua è dannosa per il corpo, il tayammum sostituisce il wudu’. [24] Chi ha effettuato il ghusl del jinabah, per recitare la preghiera non deve fare il wudu’, bensì quel ghusl sostituisce il wudu’. [25]

Come si invalida il wudu’?

Il wudu’ in determinate circostanze viene invalidato. Nelle fonti di giurisprudenza [islamica] i fattori che invalidano il wudu’ vengono citate con il termine al-hadath al-asghar. Alcuni di essi sono:

  • Escrezioni di urina o feci e flatulenza dell'essere umano.
  • Il sonno (se l’orecchio non sente e l’occhio non vede), la pazzia, l’ubriachezza e lo svenimento. [27]
  • Azioni che necessitano di compiere in seguito il ghusl, come il rapporto sessuale e il venire a contatto con il corpo di un defunto. [28]

Fazil Miqdad afferma che alcuni giurisperiti sunniti sostengono che il contatto della pelle di un uomo con una donna non mahram annulla il wudu’. La loro prova al riguardo è la recitazione di coloro che pronunciano il termine “laa mastum” nel versetto«أَوْ لامَسْتُمُ النِّسا»[۲۹] “la-mastum” mentre secondo i giurisperiti sciiti il termine “laa mastum” è un’allusione al rapporto sessuale.

Differenze tra il wudu’ degli sciiti e quello dei sunniti

Nella questione del wudu’, in merito al lavaggio degli avambracci e delle mani e anche del modo in cui si inumidisce il capo e i piedi, vi sono divergenze tra sciiti e sunniti.

Tali divergenze sono causate principalmente dalla diversa interpretazione del sesto versetto della sura Ma'ida o dalla sua diversa pronuncia. [32] Gli sciiti, basandosi sulle tradizioni degli Infallibili (A) [33], sostengono che la frase «و أیدیکم إلی المرافق» nel suddetto versetto indica l’obbligo di lavare gli avambracci e le mani dall’alto verso il basso, a differenza delle quattro denominazioni sunnite che affermano che il lavaggio è dal basso verso l’alto. [34]

Inoltre in base alla fatwa dei giurisperiti sciiti l'avambraccio e la mano destri precedono quelli sinistri. [35] Tale norma nelle denominazioni sunnite è considerata meritevole. [36]

Le quattro denominazioni sunnite considerano obbligatorio lavare i piedi insieme alla caviglia, [37] mentre gli sciiti sono convinti che bisogna inumidire i piedi dalla punta delle dita fino alla protuberanza del piede. [38] Inoltre tale umidificazione, secondo la giurisprudenza sciita, come l’umidificazione del capo, deve avvenire con l’umidità rimasta dalle azioni precedenti del wudu’. In aggiunta le denominazioni malakita e hanafita non considerano obbligatorio l’ordine [delle azioni], e le denominazioni hanafita e shafi’ita, il mawalat (continuità, ovvero non fare pause tra i passaggi). Al contrario gli sciiti e le altre denominazioni sunnite considerano obbligatorio il rispetto di entrambi. [40]

Gli sciiti e i sunniti hanno divergenze anche in merito all’inumidire il capo; ad esempio secondo il credo sciita, è sufficiente inumidire il capo in misura tale che si possa dire di averlo inumidito e al massimo è meritorio in misura di tre dita attaccate, non di più. [41] Inoltre nella giurisprudenza sciita, per inumidire il capo bisogna usare l’acqua rimasta dalle azioni precedenti del wudu’ e non si può bagnare di nuovo la mano per inumidire il capo. [42] Tuttavia le varie denominazioni sunnite hanno diverse opinioni sul modo in cui bisogna inumidire il capo. [43] Secondo la giurisprudenza hanbalita è obbligatorio inumidire tutto il capo insieme alle orecchie; [44] e bisogna bagnare di nuovo la mano per inumidire il capo. [45] Nella giurisprudenza malakita bisogna inumidire tutto il capo [46] e nella giurisprudenza hanafita è obbligatorio inumidire un quarto del capo. [47] In base alla denominazione shafi’ita è sufficiente inumidire il capo in misura minima e tale azione dev’essere eseguita bagnando di nuovo la mano. [48]

Inumidire i khuffayn (le calzature) è un altro caso di divergenza che gli sciiti non considerano corretto [49] in base al sesto versetto della sura Maida e agli hadith. [50] Per via di tali divergenze in alcuni casi gli sciiti compivano il wudu’ secondo la taqiyyah (dissimulazione precauzionale) similmente al wudu’ dei sunniti: l’Imam Kazim (A), rispondendo alla lettera di Ali ibn Yaqtin, che aveva una posizione importante nell'apparato del califfato abbaside, lo incaricò di compiere il wudu’ come i sunniti affinché Harun al-Rashid non venisse a sapere che egli era sciita. [51] Musa ibn Ja’far (A) in seguito chiese a Ali ibn Yaqtin di rimanere nel governo abbaside e di servire gli sciiti [52], mentre invece non permetteva agli altri sciiti di collaborare con gli abbasidi.

L’inizio delle divergenze nel wudu’ dall'epoca di Uthman Alcuni ricercatori sono convinti che all’epoca del Profeta (S) non vi fossero divergenze nel come compiere il wudu’ tra i musulmani [54] e il Profeta eseguiva il wudu’ inumidendo i piedi invece di lavarli. [55] Oltre all’epoca del Profeta anche dall'epoca del califfato di Abubakr non sono state citate divergenze in merito al wudu’. [56] All’epoca del califfato di Umar ibn Khattab, oltre ad un caso in cui i piedi sono stati inumiditi da sopra le calzature, non sono giunti hadith che mostrano divergenze in merito al wudu’.

In base a ciò che è stato riportato nel Kanzu al-’ummal [58] e altre fonti, [59] alcuni ricercatori sono convinti che la divergenza nel metodo di svolgimento del wudu’ tra i musulmani è diventata evidente all’epoca del terzo califfo (Uthman). [60] [nota 1] Sayyd Ali Shahristani, basandosi sulla divergenza in merito all’inumidire i piedi da sopra le calzature tra l’Imam Ali (A) e Umar ibn Khattab, era convinto che anche il secondo califfo, al contrario di Uthman ibn Affan, non lavava i piedi nel wudu’, bensì li inumidiva. [61]

Gli sciiti basandosi sul versetto del wudu’ e anche sugli hadith in merito, sono convinti che il Profeta (S) e i suoi compagni inumidivano i piedi col metodo imamita, e non li lavava secondo la modalità sunnita. [62] Anche in merito al lavaggio degli avambracci e delle mani sono stati tramandati tradizioni del Profeta (S) che dimostrano come il Profeta compisse il wudu’ come gli sciiti, ovvero lavando gli avambracci e le mani dall'alto verso il basso. [63] Secondo il credo sciita, gli hadith riguardanti il lavaggio dei piedi nel wudu’, utilizzati dai sunniti come prove, sono deboli e infondati, oltre a essere in contrasto con il versetto del wudu’. [64]

Le norme, gli atti meritori e gli aspetti di eccellenza

Durante lo svolgimento del wudu’ alcune azioni sono meritorie, tra cui:

  • Lavarsi i denti prima del wudu’: il Profeta (S) nel suo testamento all’Imam Ali (A) aveva consigliato di lavarsi i denti prima di ogni wudu’. [65]
  • Menzionare il nome di Dio all’inizio del wudu’. [66]
  • Risciacquare l'interno della bocca e le narici. [67]
  • Eseguire tutti i passaggi del wudu’ con l’intenzione nel cuore.
  • Recitare la sura al-Qadr mentre si compie il wudu’
  • Recitare il versetto al-Kursi dopo il wudu’
  • Posizionare il recipiente contenente l'acqua del wudu’ alla propria destra. [68]

Come riportato dagli hadìth, l’Imam Ali (A), durante il wudu’, recitava delle invocazioni. Secondo tali hadith, chiunque recita le suddette invocazioni mentre compie i passaggi del wudu’, Iddio per ogni goccia d’acqua del suo wudu’ crea un angelo che glorifica, santifica e onora la grandezza di Dio e ne scrive la ricompensa per colui che compie il wudu’ fino al Giorno della Resurrezione. [69] Le invocazioni in questione da recitare durante ogni passaggio del wudu’ sono:

1. Quando si versa l’acqua con la mano destra sulla mano sinistra: الْحَمْدُ للَّهِ الذی جَعَلَ الْماءَ طَهُوراً وَ لَمْ یَجْعلْه نَجِساً; La lode appartiene a Iddio che ha reso l’acqua pura e purificante, e non impura. [70] 2. Purificazione: اللَّهُمّ حَصِّنْ فَرْجی و أعِفّهُ وَ َ اسْتُر عَوْرتی و حَرّمها عَلى النّار; O Dio! Trattieni le mie parti intime dal [compiere atti] haram, rendile caste, coprile e vietale al fuoco [dell’inferno]. [71] 3. Risciacquare le cavità nasali: اللّهم لا تُحَرّم عليَّ ريحَ الجنّة و اجعلني ممّن يَشمّ ريحها و طيبها و ريحانها; O Dio! Non vietarmi il profumo del Paradiso e rendimi tra coloro che percepiscono il suo profumo e quello della sua flora profumata. 4. Risciacquare l'interno della bocca: اللّهمّ أنطق لساني بذكرك و اجعلني ممّن ترضى عنه; O Dio! Rendi la mia lingua in grado di esprimere il Tuo ricordo e rendimi tra coloro di cui sei soddisfatto. [73] 5. Lavare il viso: اللّهم بيّض وجهي يوم تَسوّد فيه الوجوه و لا تُسَوّد وجهي يوم تبيضّ فيه الوجوه; O Dio! Il giorno in cui i visi diventeranno cupi, rendi il mio viso splendente e il giorno in cui i visi diverranno splendenti non rendere il mio viso cupo. [74] 6. Lavare l'avambraccio e la mano destri: اللّهمّ أعطني كتابي بيميني و الخلد بيساري; O Dio! Dammi la lista delle mie azioni nella mano destra e la vita eterna in quella sinistra. [75] 7. Lavare l'avambraccio e la mano sinistri:اللّهمّ لا تعطني كتابي بشمالي و لا تجعلها مغلولة إلى عنقي و أعوذ بك من مقطّعات النّيران; O Dio! Non consegnarmi la lista delle mie azioni nella mano sinistra e non appenderla al mio collo, mi rifugio in Te dalle vesti di fuoco. [76] 8. Inumidire il capo: اللّهمّ غشّني برحمتك و بركاتك و عفوك، اللهم غشّني برحمتك و بركاتك و عفوك; O Dio! Accoglimi con la Tua grazia, le Tue benedizioni e il Tuo perdono. [77] 9. Inumidire i piedi: اللّهمّ ثبّت قدميّ على الصّراط يوم تزلّ فيه الأقدام و اجعل سعيي فيما يرضيك عنّي; O Dio! Rendi saldi i miei passi sulla Retta via il giorno in cui i passi scivoleranno. Dirigi i miei sforzi in ciò che porta alla Tua soddisfazione di me. [78]

Nelle fonti di hadith sciite e sunnite, sono stati riportati più di 400 hadith da parte del Profeta (S) e degli Imam sciiti (A) in merito alle norme del wudu’, alle sue caratteristiche e ai suoi aspetti di eccellenza; [79] secondo i quali il wudu’ cancella i peccati, [80] elimina la rabbia, [81] dona longevità, [82] illumina il viso il Giorno della resurrezione, [83] e aumenta il sostentamento quotidiano [84]. Infine sono stati tramandati hadith riguardo l’eccellenza del ricompiere il wudu’ [85] e alla somiglianza tra il wudu’ e la tawbah (pentimento), [86].


Note

Riferimenti