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Versetto al-Salawat

Da wikishia.

Il Versetto al-Salawāt (in arabo: آية الصَلَوات) è il 56° versetto della sura al-Ahzab (Corano XXXIII); esso comunica che Dio e gli angeli benedicono il Profeta (S) ed esorta i credenti a chiedere a Dio di far scendere benedizioni su di lui. Nella tradizione sciita, molti fedeli recitano la salawat (un’eulogia per benedire il Profeta – S) dopo aver ascoltato questo versetto; è inoltre raccomandato recitarlo dopo la preghiera del maghrib.

Secondo l’Allama Tabataba'i, come spiega nell’esegesi al-Mizan, recitare la salawat significa seguire l’esempio di Dio e degli angeli. Nel suo libro Payam-i Qur'an, basandosi su una serie di hadith attinti da fonti sunnite, l'ayatollah Makarem Shirazi sottolinea l’obbligatorietà di includere la Famiglia del Profeta (S) nella salawat.

Testo e traduzione

إِنَّ اللَّـهَ وَمَلَائِكَتَهُ يُصَلُّونَ عَلَى النَّبِيِّ ۚ يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُوا صَلُّوا عَلَيْهِ وَسَلِّمُوا تَسْلِيمًا

“In verità Allah e i Suoi angeli benedicono il Profeta. O voi che credete, invocate benedizioni su di lui e invocate su di lui la pace in modo degno”.

—Corano 33:56

Come riportato nel Misbah al-mutahajjid di al-Shaykh al-Tusi, è raccomandato recitare questo versetto dopo la preghiera del maghrib e dopo il tasbih della nobile Fatima Zahra (A). [1] Nella cultura religiosa sciita di alcune regioni, come l'Iran, il versetto viene recitato ad alta voce da una persona dopo le preghiere in congregazione, e i partecipanti rispondono ripetendo la salawat tre volte.

Interpretazione

Sulla base di una serie di hadith menzionati sia in fonti sciite che sunnite, l’Allama Tabataba'i afferma che la forma corretta della salawat consiste nel chiedere a Dio di benedire il Profeta (S) e la sua Famiglia [2]. Egli sottolinea il fatto che quando i credenti recitano la salawat, stanno in realtà seguendo l’esempio di Dio e degli angeli di benedire il Profeta (S). Inoltre, sempre secondo lui, questo versetto enfatizza l’avvertimento presente nel versetto successivo, [3] secondo il quale coloro che arrecano offesa a Dio e al Suo Apostolo sono maledetti sia in questa vita che nell’aldilà. [4]

L'ayatollah Makarem Shirazi, nel suo libro Payam-i Qur'an, ribadisce che, secondo gli hadith sia sciiti che sunniti, i musulmani devono includere la Famiglia del Profeta (A) nella salawat. [5] Hadith sunniti a supporto di questa affermazione possono essere trovati in fonti come:

  • Sahih Bukhari, [6]
  • Sahih Muslim, [7]
  • Tafsir al-Durr al-manthur, [8]
  • Tafsir al-Tabari. [9]

Secondo un hadith riportato nel Majma' al-bayan di al-Tabrisi, l'Imam al-Sadiq (A) disse: "Gli angeli pregheranno Dio di benedire colui che chiede a Dio di benedire il Profeta (S), inoltre gli cancelleranno dieci dei suoi peccati e registreranno per lui dieci buone azioni". [10]

Prove dell'obbligatorietà della salawat

Secondo l'ayatollah Makarem Shirazi, il Versetto della Salawat indica che è obbligatorio pronunciare la salawat per il Profeta (S) almeno una volta nella vita [11]. A Shaykh Mansur Ali Nasif, un sapiente sunnita e autore del libro al-Taj al-jami' li-l-usul, si attribuisce l’affermazione che tutti i sapienti sono unanimi nel riconoscere che il suo significato manifesto rende obbligatorio dire la salawat per il Profeta (S). [12]