Sura al-Anfal
- Questo articolo riguarda la Sura al-Anfal. Per un altro articolo chiamato al-Anfal, vedere Anfal (disambiguazione).
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La Sūra al-Anfāl (in arabo: سورة الأنفال) è l'ottava sura coranica e una delle sure medinesi; si trova tra il nono e il decimo juz' del Corano. La sura prende il nome dalla parola "anfal", che compare nel primo versetto.
La sura al-Anfal spiega le norme relative al bottino, alle ricchezze pubbliche, al khums, al jihad, ai doveri dei soldati, al comportamento corretto nei confronti dei prigionieri, alla necessità di essere preparati militarmente e ai segni distintivi dei credenti.
Il versetto della Pace e il versetto dell'Aiuto Divino sono annoverati tra i versetti più noti della sura al-Anfal. Inoltre, il versetto dell’Anfal, il versetto del Khums e il versetto degli Ulu l-arham (il versetto riguardante i parenti stretti) fanno parte dei versetti normativi di questa sura.
Per quanto riguarda i meriti della sura al-Anfal, è stato riportato che il cuore di colui il quale recita questa sura sarà immune dall'ipocrisia.
Introduzione
- Denominazione
Questa sura è chiamata al-Anfal perché la parola "anfal" (bottino) è usata due volte nel suo primo versetto.[1] La sura è anche chiamata Badr perché fu rivelata in occasione della battaglia di Badr[2] quando, secondo alcuni esegeti, tra i musulmani sorsero delle divergenze in merito alla divisione del bottino.[3] È anche chiamata sura al-Jihad, perché dopo la sua rivelazione il Profeta (S) soleva ordinare ai soldati di recitarla in battaglia.[4]
- Ordine e luogo della rivelazione
La sura al-Anfal è una delle sure medinesi e si ritiene che sia l'ottantottesima sura rivelata al Profeta (S). Nell'ordine attuale del Corano è l'ottava sura e si trova tra il nono e il decimo juz' del Corano.[5]
La sura al-Anfal fu rivelata dopo la II sura del Corano e prima della III sura del Corano.[6]
- Numero di versetti e altre caratteristiche
La sura al-Anfal si compone di settantacinque versetti, 1244 parole e 5388 lettere. In termini di lunghezza, è una delle sure mathani (sure di media lunghezza), occupando approssimativamente la metà di un juz' .[7]
L'assenza del bismillah tra la sura al-Anfal e la IX sura ha portato alcuni studiosi a considerarle come un'unica sura,[8] denominandole Qarinatayn (le due compagne).[9]
Contenuto
Lo scopo principale della sura al-Anfal è di spiegare le condizioni in base alle quali i credenti possono ricevere l'aiuto divino.[10] Secondo il Tafsir-e Nemune, il riepilogo dei contenuti della sura è il seguente:
- Questioni finanziarie, inclusa la spartizione del bottino.
- La battaglia di Badr e le sue lezioni.
- Le caratteristiche dei credenti.
- Le norme sul jihad e i doveri dei musulmani nei confronti del nemico.
- L'emigrazione del Profeta a Medina e Laylat al-Mabit.
- Lo stato dei politeisti e le loro superstizioni prima dell'Islam.
- Le norme sul khums e il modo in cui deve essere distribuito.
- La necessità della preparazione militare, sociale e politica per il jihad in ogni epoca e luogo.
- La superiorità dei musulmani sui nemici nonostante l’inferiorità numerica dei primi.
- Le norme riguardanti i prigionieri di guerra e il comportamento corretto nei loro confronti.
- Stringere un patto con i politeisti e l'obbligo di rispettarlo.
- Combattere contro gli ipocriti e come riconoscerli.[11]
Contesto storico
La sura al-Anfal fu rivelata nel 2 AH/624 d.C., dopo la vittoria dei musulmani nella battaglia di Badr. Per questo motivo, diversi versetti di questa sura fanno riferimento agli aiuti soprannaturali di Dio e agli eventi che portarono alla vittoria.[12]
Motivo della rivelazione di alcuni versetti
La rivelazione di alcuni versetti della sura al-Anfal fu determinata dalla necessità di risolvere i problemi sorti a seguito degli eventi accaduti nella battaglia di Badr.
Divisione del bottino della Battaglia
Secondo una narrazione attribuita a Ibn Abbas, durante la battaglia di Badr, il Profeta (S) assegnò a ciascun combattente un compito specifico e li mise in guardia dal disobbedire. I giovani andarono in prima linea, mentre gli anziani rimasero sotto gli stendardi. Dopo la sconfitta del nemico, i giovani reclamarono il bottino dicendo: "Il bottino appartiene a noi perché siamo stati noi a sconfiggere il nemico". Al che, gli anziani risposero: "Abbiamo protetto il Profeta (S) e avremmo protetto anche voi se foste stati sconfitti, quindi anche noi abbiamo diritto a una parte del bottino". In questo contesto fu rivelato il primo versetto della sura al-Anfal: "Ti interrogano a proposito degli anfal. Di': 'Gli anfal appartengono ad Allah e al Suo Messaggero'".[13] Questo versetto conferì al Profeta (S) l'autorità sulla gestione del bottino, e lui lo distribuì equamente tra i musulmani.[14]
La sconfitta miracolosa dei politeisti =
Secondo una tradizione, poco prima della battaglia di Badr, Gabriele disse al Profeta (S) di prendere una manciata di terra e lanciarla verso i politeisti. Quando i due eserciti si affrontarono, il Profeta (S) eseguì l'ordine, pronunciando le parole: "Che questi volti diventino brutti e deformi!". Si racconta che la terra colpì gli occhi e la bocca dei nemici, facilitando l'attacco e la vittoria dei musulmani. Dopo la sconfitta dei politeisti fu rivelato il 17° versetto della sura al-Anfal: "Non sei tu che lanciasti quando lanciasti, ma era Allah che lanciava".[15] Questo versetto indica che il gesto del Profeta (S) era stato compiuto con l’aiuto della volontà divina.[16]
Tradire Dio e il Profeta (S)
Secondo una narrazione di Jabir ibn Abd Allah al-Ansari, il 27° versetto della sura al-Anfal: "O voi che credete! Non tradite Allah e il Suo Messaggero e non tradite i beni a voi affidati, mentre lo sapete",[17] fu rivelato in riferimento agli ipocriti che avevano avvisato Abu Sufyan delle intenzioni del Profeta (S), permettendogli di fuggire con la sua carovana.[18]
Secondo alcuni studiosi, questo versetto fu rivelato in merito a Abu Lubaba al-Ansari, che, durante lo scontro tra i musulmani e gli ebrei di Banu Qurayza, rivelò a questi ultimi l'intenzione del Profeta (S) di applicare la sentenza di Sa'd ibn Mu'adh.[19]
Il riscatto dei prigionieri di Badr
Secondo Kalbi, il 70° versetto della sura al-Anfal fu rivelato in merito alla cattura di 'Abbas, Aqil e Nawfal ibn Harth nella battaglia di Badr. Si narra che 'Abbas avesse portato 150 mithqal d'oro per finanziare l'esercito dei politeisti, ma tutto l'oro fu sequestrato dai musulmani come bottino della battaglia. 'Abbas si rivolse al Profeta (S) dicendo: "Accetta questo oro come mio riscatto". Ma il Profeta (S) rispose: "Quello è ciò che hai portato per finanziare la battaglia. Devi pagare il tuo riscatto e quello di Aqil separatamente [attingendo a un’altra fonte]". 'Abbas protestò: "Se lo faccio, diventerò un mendicante per il resto della mia vita!". Ma il Profeta (S) replicò: "Prima della battaglia, hai lasciato dell'oro da Umm Fadl, quindi non diventerai un mendicante". Quando il Profeta (S) menzionò questo fatto — di cui nessun altro era a conoscenza — 'Abbas capì che egli era davvero un Profeta e abbracciò l'Islam. Successivamente, Dio lo ricompensò con una grande ricchezza, e 'Abbas cercò il perdono del suo Signore.[20]
Versetti noti
Alcuni versetti di questa sura, come il versetto della Pace e il versetto dell'Aiuto Divino, sono tra i più conosciuti del Corano.
2° versetto
إِنَّمَا الْمُؤْمِنُونَ الَّذِينَ إِذَا ذُكِرَ اللَّـهُ وَجِلَتْ قُلُوبُهُمْ وَإِذَا تُلِيَتْ عَلَيْهِمْ آيَاتُهُ زَادَتْهُمْ إِيمَانًا وَعَلَىٰ رَبِّهِمْ يَتَوَكَّلُونَ
"In verità, i veri credenti sono coloro i cui cuori tremano [con timore reverenziale] quando viene menzionato Allah, e quando vengono recitati i Suoi segni, accrescono la loro fede, e confidano nel loro Signore,"
Corano 8:2
Il secondo versetto di questa sura, insieme al terzo, menziona cinque virtù dei credenti, considerate segni di una fede autentica e completa:[21]
- Timore reverenziale nel cuore quando si ricorda Dio.
- Aumento della fede nell'ascoltare i versetti del Corano.
- Fede in Dio.
- Preghiera.
- Donare per la causa di Dio di ciò che Egli ha concesso.[22]
Le prime tre caratteristiche riguardano lo stato interiore e spirituale del credente, mentre le ultime due riguardano il suo rapporto con Dio e con le altre creature.[23]
24° versetto
"يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُوا اسْتَجِيبُوا لِلَّـهِ وَلِلرَّسُولِ إِذَا دَعَاكُمْ لِمَا يُحْيِيكُمْ ۖ وَاعْلَمُوا أَنَّ اللَّـهَ يَحُولُ بَيْنَ الْمَرْءِ وَقَلْبِهِ وَأَنَّهُ إِلَيْهِ تُحْشَرُونَ"
"O voi che avete fede! Rispondete ad Allah e al Suo Messaggero quando vi chiama a ciò che vi dà vita. Sappiate che Allah si interpone tra l’uomo e il suo cuore e che davanti Lui sarete tutti radunati".
Corano 8:24
Questo versetto invita i credenti a rispondere alla chiamata di Dio e del Suo Messaggero, poiché ciò porta alla vera vita.[24] Al-Tabrisi fornisce quattro possibili interpretazioni del versetto:
- Rispondere alla chiamata di Dio attraverso il jihad, poiché vita significa martirio, e i martiri sono vivi presso il loro Signore.
- Rispondere accettando la fede, poiché la fede è la vita del cuore, mentre la mancanza di fede è la sua morte.
- La vita in questa sede si riferisce al Corano e alla conoscenza religiosa, che guidano verso la vera esistenza e la salvezza.
- Il versetto invita le persone al Paradiso, dove potranno godere della vita eterna.[25]
61° versetto
"وَإِن جَنَحُوا لِلسَّلْمِ فَاجْنَحْ لَهَا وَتَوَكَّلْ عَلَى اللَّـهِ ۚ إِنَّهُ هُوَ السَّمِيعُ الْعَلِيمُ"
"Se essi inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa, e confida in Allah. In verità, Egli è Colui Che tutto ascolta e conosce".
Corano 8:61
Questo versetto è conosciuto come il versetto della Pace.[26] In esso, Dio ordina al Profeta (S) di accettare le proposte di pace, anche da coloro che hanno violato i trattati, come i Banu Qurayza e i Banu al-Nadir.[27] Questo dimostra che, in linea di principio, l'Islam è una religione di pace.[28]
Versetto 62
"وَإِن يُرِيدُوا أَن يَخْدَعُوكَ فَإِنَّ حَسْبَكَ اللَّـهُ ۚ هُوَ الَّذِي أَيَّدَكَ بِنَصْرِهِ وَبِالْمُؤْمِنِينَ"
"Ma se vogliono ingannarti, invero Allah ti è sufficiente: Egli ti ha rafforzato con il Suo aiuto e [con] i credenti".
Corano 8:62
Questo versetto è noto come il versetto dell'Aiuto Divino.ref>'Allāma al-Ḥillī, Nahj al-ḥaq, p. 185.</ref> Qui Dio rassicura il Profeta (S), dicendogli di non temere gli inganni dei nemici, poiché Egli Stesso gli concederà il Suo aiuto e il supporto dei credenti.[29] In un hadith riportato nelle fonti sunnite, Abu Hurayrah afferma: "È scritto sul Trono: 'Non c'è dio all'infuori di Allah, l'Unico, Che non ha soci. Muhammad è il Mio servo e Messaggero, e Io l'ho sostenuto con Ali figlio di Abu Talib'”.[30]
Versetti delle norme
I giurisperiti hanno dedotto diverse norme dalla sura al-Anfal, tra cui le norme relative al bottino dal 1° versetto, la capacità purificatrice dell'acqua dall’11° versetto, le norme sul jihad dai versetti 15, 57, 60, 66 e 67, e le norme sul khums dal 41° versetto. Di seguito è riportata una tabella con i versetti normativi della sura al-Anfal:
Numero | Versetto | Capitolo | Argomento |
---|---|---|---|
1 | "Ti chiedono degli anfal. Di': 'Gli anfal appartengono ad Allah e al Suo Messaggero'"… | Khums | Destinatari del bottino |
11 | "...e fa scendere su di voi acqua dal cielo per purificarvi con essa..." | Taharah | Capacità purificatrice dell'acqua |
15-16 | "O voi che credete! Quando affrontate i miscredenti in battaglia, non voltate loro le spalle [per fuggire]".... | Jihad | Preparazione militare |
27 | "O voi che credete! Non tradite Allah e il Suo Messaggero e non tradite i beni a voi affidati..." | Fiducia | Conservazione dei beni affidati |
38 | "Di' ai miscredenti che se cessano [le ostilità], sarà loro perdonato ciò che è passato. Ma se tornano [alla guerra], allora la sorte dei predecessori si è già compiuta". | Atti di culto | Obbligo dei miscredenti di adempiere i doveri divini |
41 | "E sappiate che qualsiasi bottino otteniate, un quinto appartiene ad Allah e al Suo Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai bisognosi..." | Khums | Destinazione del khums |
57 | "Se li affronti in battaglia, trattali in modo da scoraggiare coloro che li seguono, affinché prendano ammonimento". | Jihad | Comportamento nei confronti dei miscredenti |
60 | "Preparate contro di loro tutto ciò che potete, le forze e i cavalli da guerra, affinché incutiate timore nel nemico di Allah e nel vostro nemico..." | Jihad | Preparazione militare |
66 | "Ora Allah ha alleggerito il vostro fardello, sapendo che c'è debolezza in voi..." | Jihad | Fuga dal campo di battaglia |
67 | "Non si addice a un profeta prendere prigionieri finché non ha completamente sottomesso [il nemico] sulla terra..." | Jihad | Norme sui prigionieri di guerra |
69 | "Godetevi il bottino che avete preso, lecitamente e in modo buono..." | Jihad | Diritto di tutti i combattenti a una parte del bottino |
72 | "In verità, coloro che hanno creduto, sono emigrati e hanno combattuto con i loro beni e le loro vite per la causa di Allah, e coloro che li hanno accolti e sostenuti..." | Jihad | Altre regole del jihad |
75 | "...ma i parenti di sangue sono più meritevoli di ereditare gli uni dagli altri secondo il Libro di Allah..." | Eredità | Alcune norme sull'eredità |
Meriti e benefici
È stato riportato che il Profeta (S) disse: "Io intercederò nel Giorno del Giudizio per colui che recita la sura al-Anfal e la sura al-Tawba (Corano:9). Costui sarà lontano dall'ipocrisia e per ogni ipocrita maschio e femmina di questo mondo, gli verranno ascritte dieci buone azioni, gli saranno perdonati dieci peccati, sarà elevato di dieci stadi e il Trono e i suoi portatori lo saluteranno finché vivrà in questo mondo".[31]
Anche l'Imam al-Sadiq (A) disse: "L'ipocrisia non troverà mai accesso al cuore di chi recita la sura al-Anfal e la sura al-Tawba, e costui sarà tra i veri sciiti di Amir al-Mu'minin (A)”.[32]
Nel Tafsir al-Burhan, si riporta che la recitazione della sura al-Anfal porta alla vittoria sui nemici e al pagamento dei debiti.[33]Monthly La recitazione mensile di questa sura è altamente raccomandata.[34]
Footnote
- ↑ Ṣafawī, Sūra Anfāl, p. 697
- ↑ Siyūṭī, Al-Itqān, vol. 1, p. 197.
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 2, p. 795.
- ↑ Ṭabarī, Tārikh Ṭabarī, vol. 3, p. 199.
- ↑ Maʿrifat, Āmūzish-i ʿulūm-i Qurʾān, vol. 2, p. 166.
- ↑ Ḥusaynīzāda wa Khāmagar, Sūra Anfāl, p. 24
- ↑ Khurramshāhī, Sūra Anfāl, p. 1238.
- ↑ Ālūsī, Rawḥ al-ma'ānī, vol. 10, p. 230.
- ↑ Siyūṭī, Al-Dur al-manthūr, vol. 4, p. 120.
- ↑ Ḥusaynīzāda wa Khāmagar, Sūra Anfāl, p. 26
- ↑ Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 7, p. 77-78.
- ↑ Ṭabāṭabāyī, al-Mīzān, vol. 9, p. 5.
- ↑ Sura al-Anfal, verse 1
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 4, p. 796. Wāḥidī, Asbāb nuzūl al-Qurān, p. 235. Muḥaqiq, Nimuna-yi bayyināt dar sha'n-i nuzūl-i ayāt, p. 365.
- ↑ Sura al-Anfal, verse 17
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 4, p. 814.
- ↑ Sura al-Anfal, verse 27
- ↑ Ṭūsī, al-Tibyān, vol. 5, p. 106.
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 4, p. 823; Wāḥidī, Asbāb nuzūl al-Qurān, p. 238.
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 4, p. 860; Wāḥidī, Asbāb nuzūl al-Qurān, p. 245.
- ↑ Ṭabāṭabāyī, al-Mīzān, vol. 9, p. 11.
- ↑ Ṭabāṭabāyī, al-Mīzān, vol. 9, p. 11.
- ↑ Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 7, p. 86.
- ↑ Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 7, p. 127.
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 4, p. 820
- ↑ Maʿrifat, al-Tamhīd, vol. 2, p. 355.
- ↑ Abu l-Futūḥ Rāzī, Rawḍ al-jinān, vol. 9, p. 143; Ṣadiqī Tehranī, al-Furqān, vol. 12, p. 278.
- ↑ Qurashī Banā'yī, Aḥsan al-Ḥadīth, vol. 4, p. 160.
- ↑ Khurāsānī, Ayāt-i nāmdār, p. 405.
- ↑ Muttaqī Hindī, Kanz al-'ummāl, vol. 11, p. 624.
- ↑ Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 5, p. 6.
- ↑ Ṣadūq, Thawāb al-aʿmāl, p. 106 and 237.
- ↑ Baḥrānī, al-Burhān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 2, p. 639.
- ↑ Kāshif al-Ghitā', Kashf al-ghitā', vol. 3, p. 471.
Riferimenti
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