Sayyid Hassan Nasrallah

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Sayyid Hassan Nasrallah

Al-Sayyid Ḥassan Naṣrallāh (in arabo: السيد حسن نصرالله ,31 agosto 1960 - 27 settembre 2024), è stato un chierico sciita libanese e segretario generale di Hezbollah, l’organizzazione politica e militare islamica sciita del Libano. Durante i suoi studi a Najaf stringe un buon rapporto con al-Sayyid Muhammad Baqir al-Sadr e al-Sayyid Abbas al-Musawi, i quali lo coinvolgono nelle battaglie contro gli occupanti sionisti.

Per un periodo è responsabile all’interno dell’apparato amministrativo di Hezbollah, ma dopo il martirio di al-Sayyid Abbas al-Musawi diventa segretario generale di questa organizzazione. Nasrallah guida Hezbollah per più di tre decenni. È eletto segretario generale di Hezbollah nel 1992, all'età di 32 anni, dopo che un elicottero da combattimento israeliano ha ucciso il suo predecessore, Sayyed Abbas al-Musawi.

Sotto la sua guida, Hezbollah diventa una potenza influente nella regione e successivamente [i suoi membri], nel 2000, riescono a costringere l’esercito israeliano a ritirarsi dal Libano, oltre a liberare alcuni dei propri prigionieri. A causa della minaccia di tentativi di assassinio, Hassan Nasrallah appare raramente in luoghi pubblici. Suo figlio, Sayyid Hadi Nasrallah, è martirizzato nel 1997 in uno scontro con l’esercito israeliano. Hassan Nasrallah è stato un membro del Consiglio supremo dell’Assemblea mondiale dell’Ahl al-Bayt (A).

Venerdì 27 settembre 2024, il regime sionista colpisce il quartier generale di Hezbollah nel sud di Beirut, e il giorno successivo Hezbollah conferma l’assassinio e il martirio del suo leader Sayyid Hassan Nasrallah, avvenuto durante l’attacco israeliano a Beirut.

Nascita

Al-Sayyid Hassan Nasrallah nasce il 31 agosto 1960 nella città di al-Bazuriyya, in una regione povera a est di Tiro, una città nel sud del Libano, da Mahdiyya Safi al-Din (madre) e al-Sayyid 'Abd al-Karim (padre). Lavora nel negozio del padre dove vende frutta e verdura.

Studi

Hassan Nasrallah compie gli studi elementari e secondari nella sua città, dopodiché completa gli studi superiori a Beirut. Nel 1987 si trasferisce a Najaf per studiare scienze islamiche. Ritorna in Libano dopo due anni di residenza e istruzione a Najaf, studia poi materie religiose a Baalbek. Nel 1989 emigra a Qom e, trascorso un po’ di tempo, ritorna in Libano poiché Hezbollah ha bisogno di lui.

Attività sociali e politiche

Al-Sayyid Hassan Nasrallah si occupa di attività politiche fin da giovane. Dopo aver terminato la scuola secondaria, nel 1975 Hassan Nasrallah diventa il leader del movimento Amal nella sua città. Nel 1979, dopo essere tornato da Najaf, diventa un membro dell’ufficio politico del movimento Amal. Egli è anche rappresentante di questo partito politico per la valle della Beqa'.

Nel 1982 Nasrallah lascia Amal insieme a un gruppo di religiosi e con essi fonda Hezbollah. Dal 1982 al 1992 si dedica alle attività politiche del partito Hezbollah, è inoltre responsabile dell’addestramento dei soldati dell’esercito di Hezbollah, assistente di Ibrahim Amin al-Sayyid (il capo di Hezbollah a Beirut) e anche assistente amministrativo di Hezbollah.

Dopo il martirio di al-Sayyid Abbas al-Musawi nel 1992, al-Sayyid Hassan Nasrallah diventa segretario generale di Hezbollah. Guida Hezbollah per più di tre decenni. Nel 1992, all’età di 32 anni, è eletto segretario generale di Hezbollah dopo che un elicottero da combattimento israeliano ha ucciso il suo predecessore, Sayyid Abbas al-Musawi. Durante l’amministrazione di Nasrallah, Hezbollah entra in politica e alcuni dei suoi membri entrano nel parlamento libanese.

Il “Sayyid della resistenza” e le lotte contro l’occupazione israeliana

Per via del suo ruolo e quello di Hezbollah nella liberazione del Libano meridionale nel 2000, dopo 22 anni di occupazione sionista, e anche per la loro vittoria nella guerra dei 33 giorni nel 2006, Sayyid Hassan Nasrallah diventa una delle figure più conosciute e popolari del Libano, guadagnandosi il titolo di “Sayyid della resistenza”. Grazie alla sua resistenza e alle ripetute vittorie contro Israele, Nasrallah emerge come una figura di spicco nel mondo islamico, essendo riconosciuto come il leader più popolare del mondo arabo e uno dei leader più rispettati e potenti sia della regione araba che dell'Asia occidentale. I suoi discorsi epici e la sua forte personalità sono considerati fattori chiave della sua popolarità. Nasrallah era rispettato dai libanesi e da milioni di persone del mondo arabo e di quello islamico.

Relazioni con l’Iran

Sayyid Hassan intrattiene uno stretto e amichevole rapporto con l’Iran e i suoi leader. Viaggia più volte in Iran e incontra vari leader iraniani. Il suo primo incontro con l’Imam Khomeini avviene nel 1981 o 1982 nell’husayniyya di Jamaran. Nel 1985 egli incontra nuovamente l’Imam Khomeini accompagnato dai membri di Hezbollah. Il suo terzo e ultimo incontro con l’Imam Khomeini ha luogo pochi mesi prima del decesso di Khomeini, durante il conflitto tra il movimento Amal e quello di Hezbollah. Nel 1981 al-Sayyid Hassan Nasrallah ottiene l’ijaza (permesso) dall’Imam Khomeini, diventando il primo religioso libanese a conseguirlo. Come narrato nell’autobiografia di Sayyid Hassan Nasrallah, il suo stretto rapporto con l’ayatollah Sayyid Ali Khamenei inizia nel 1985. Egli inoltre incontra più volte vari funzionari militari e statali iraniani, tra cui Qasem Soleimani e Hossein Amir-Abdollahian, l’ex ministro degli Esteri.

Nasrallah considera l’Iran un amico e un sostenitore di Hezbollah e a sua volta egli difende l’Iran. Ad esempio, in risposta all’attacco sionista al Consolato iraniano a Damasco nell’aprile 2024, afferma il diritto dell’Iran a reagire ritenendo inevitabile una risposta contro il regime sionista. I suoi rapporti amichevoli con l’Iran li considera un onore. Nel novembre 2009 Hassan Nasrallah presenta il nuovo statuto politico di Hezbollah, che sottolinea l’impegno del gruppo verso la wilayat al-faqih in Iran e la sua dipendenza da essa quali politiche fondamentali.

Il martirio di suo figlio

Al-Sayyid Hadi Nasrallah, il figlio di Hassan Nasrallah, fu martirizzato nel 1997 in uno scontro con i soldati israeliani. I soldati israeliani trattennero il suo corpo e lo restituirono al Libano dopo un anno, a seguito di un accordo di scambio tra Israele e Hezbollah.

Tentativi di assassinio

Al-Sayyid Hassan Nasrallah è stato bersaglio di tentativi di assassinio in diverse occasioni, tra cui:

  • Nel 2004 gli viene somministrato del cibo avvelenato.
  • Nel 2006 è bersaglio di un attacco aereo israeliano.
  • Nel 2006 un gruppo di terroristi viene catturato mentre tenta di colpire il veicolo di Nasrallah con un bazooka.
  • Nel 2011 una casa viene distrutta da un attacco aereo israeliano poiché pensano che Nasrallah soggiorni lì.

A causa di una serie di tentativi di assassinio, al-Sayyid Hassan Nasrallah non appare spesso in pubblico; tuttavia una squadra di guardie del corpo, istituito da Imad Mughniyeh (assassinato dal regime sionista nel 2008), lo ha sempre protetto. Fino al suo martirio, Abu 'Ali al-Jawad, suo genero, è a capo di questa squadra di guardie del corpo. Si dice che il leader di Hezbollah sia diventato più cauto che mai dopo gli attentati del 17 settembre per il timore che Israele possa tentare di assassinarlo. La prova di ciò è il suo discorso preregistrato trasmesso pochi giorni prima del suo assassinio. [1]

Ultimo tentativo di assassinio e martirio

Venerdì 27 settembre 2024, il regime sionista colpisce il quartier generale di Hezbollah nel sud di Beirut. Sei edifici sono rasi al suolo a seguito dell'aggressione israeliana nella periferia meridionale di Beirut. I media sionisti affermano che il regime ha preso di mira il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, negli attacchi al quartiere di Dahiya. Il giorno successivo, Hezbollah conferma l’assassinio e il martirio del proprio leader, Sayyid Hassan Nasrallah, e di alcuni suoi compagni, a causa dell’attacco israeliano a Beirut. [2] Hezbollah inoltre conferma che uno dei propri comandanti superiori, Ali Karaki, è stato martirizzato nello stesso attacco aereo sionista che ha martirizzato anche il leader, Hassan Nasrallah. [3] Più di 80 tonnellate di esplosivi, incluse bombe anti-bunker, sono state utilizzate per attaccare la sede generale di Hezbollah nell’attacco che ha portato al martirio di Sayyid Hassan Nasrallah. [4] Le bombe usate dal regime occupante sono proibite dalla legge internazionale, soprattutto in aree civili. [5]

L'operazione di ritorsione dell'Iran

Articolo principale: L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele

Il 1 ottobre 2024, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica dell’Iran (IRGC) ha lanciato l’operazione “Promessa veritiera 2”, un attacco missilistico mirato a siti militari e di sicurezza nei territori occupati. Questa operazione ha visto il lancio di centinaia di missili da varie città iraniane ed è stata una ritorsione per l’assassinio del segretario generale di Hezbollah, Sayyid Hassan Nasrallah, e anche per Ismail Haniya, capo di Hamas, nonché per il comandante delle Guardie della Rivoluzione islamica, Sayyid Abbas Nilforushan.

Reazioni

In Iran, l’ayatollah Sayyid Ali Khamenei, la guida della Rivoluzione islamica, ha rilasciato un messaggio in occasione del martirio di Sayyid Hassan Nasrallah. In una parte del suo messaggio, egli afferma: “Il mondo islamico ha perso una grande personalità, il Fronte della resistenza ha perso un eminente portabandiera e l’Hezbollah libanese ha perso un leader senza pari. Tuttavia le benedizioni dei suoi decenni di pianificazione e jihad non andranno mai perse. Le fondamenta che Sayyid Hassan Nasrallah ha stabilito in Libano e la direzione che egli ha dato agli altri centri di resistenza non verranno distrutti a causa del suo martirio, bensì verranno rafforzati grazie al suo sacrificio e a quello degli altri martiri di questo evento”. [6]

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che la comunità internazionale non dimenticherà che l’ordine di commettere l’atto terroristico di Israele, per assassinare Sayyid Hassan Nasrallah, è stato emesso da New York. Sabato, in un messaggio di condoglianze, Pezeshkian ha affermato che gli Stati Uniti non possono assolversi dalla complicità con i sionisti nell’attacco terroristico contro il capo di Hezbollah. Egli ha aggiunto che l’attacco terroristico israeliano di venerdì rafforzerà ulteriormente “l’albero [dell’Asse] della resistenza”. [7]

Il primo ministro iracheno Muhammad Shiya' al-Sudani, in una dichiarazione rilasciata sabato, ha affermato che l’entità sionista ha oltrepassato ogni limite dopo aver perpetrato questo atroce atto di aggressione. Egli ha continuato ribadendo la posizione di principio irachena in solidarietà verso le nazioni palestinese e libanese, e annunciando tre giorni di lutto nazionale per l’assassinio di Nasrallah. [8]

Anche il grande ayatollah Ali al-Sistani, eminente religioso sciita iracheno, ha espresso le proprie condoglianze per il martirio del defunto leader di Hezbollah e in una dichiarazione ha affermato: “Il grande martire è stato un esempio senza pari. Ha svolto un ruolo importante nella vittoria sul regime sionista occupante liberando le terre libanesi occupate, e ha sostenuto gli iracheni con tutto ciò che poteva, per aiutarli a liberare la loro patria dalle grinfie dei terroristi dell’ISIS”. [9] L’ayatollah Naser Makarem Shirazi, una delle eminenti autorità religiose [iraniane], ha emesso un messaggio di condoglianze per il martirio di Sayyid Hassan Nasrallah, e ha affermato che i popoli della Palestina, del Libano e della umma islamica non dimenticheranno mai i contributi di questo martire. [10] L’ayatollah Nouri Hamedani ha rilasciato un messaggio di condoglianze e affermato che “quest’azione non destabilizza la determinazione del Fronte della resistenza”. [11]

I gruppi di resistenza palestinesi e altre fazioni di resistenza della regione affermano che l’assassinio del segretario generale di Hezbollah, Sayyid Hassan Nasrallah, da parte di Israele, non farà che aumentare la determinazione della resistenza nella regione. Sabato, il movimento di resistenza palestinese Hamas, in una dichiarazione, ha affermato che i crimini e gli assassinii da parte d’Israele “aumenteranno solamente la determinazione e la perseveranza della resistenza in Palestina e in Libano”. [12]

Anche altre personalità religiose in Iran, Iraq, Libano, Yemen, Pakistan, Siria e altri paesi islamici hanno diffuso messaggi di cordoglio per il martirio di Sayyid Hassan Nasrallah, e di condanna delle azioni terroristiche del regime sionista.

Condanne

Sabato si sono svolte proteste in diversi paesi per l’assassinio di Sayyid Hassan Nasrallah, il leader dell’organizzazione militante libanese Hezbollah. Sabato i manifestanti non si sono radunati solo in Libano, ma anche in Iran, in Cisgiordania, in Iraq, in Siria, in Turchia, in Pakistan e nel Kashmir indiano, in alcuni paesi europei e altrove per piangere il suo assassinio. [13]

Lutto nazionale

Sabato, con una dichiarazione, l’ayatollah Khamenei ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia di Nasrallah, al Fronte della resistenza, al popolo libanese e all’intera umma islamica. Ha dichiarato cinque giorni di lutto nazionale in Iran. [14] Sabato in Iraq, il primo ministro, Muhammad Shia' al-Sudani, ha annunciato un periodo di tre giorni di lutto nazionale per l’assassinio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. [15] Anche il Libano, la Siria e lo Yemen hanno dichiarato tre giorni di lutto per il martirio del leader di Hezbollah da parte del regime sionista. [16]

Memorabile cerimonia di commemorazione a Teheran

Il 4 ottobre 2024 l’ayatollah Khamenei ha tenuto una cerimonia di commemorazione per Sayyid Hassan Nasrallah durante la memorabile preghiera del venerdì alla Grande moschea dell’Imam Khomeini a Teheran, a cui hanno partecipato più di un milione di fedeli, un’affluenza senza precedenti nella storia della preghiera del venerdì in Iran. [17] Questo evento ha ricevuto un’ampia copertura mediatica a livello mondiale. [18] All’inizio del secondo sermone, pronunciato in arabo, l’ayatollah Khamenei si è riferito a lui come alla “Gemma splendente del Libano”. Ha iniziato il suo discorso con queste parole:

“Durante questa preghiera del venerdì a Teheran, credo sia necessario onorare mio fratello, il mio diletto, che è stato motivo di orgoglio per me, un personaggio ammirato nel mondo islamico e la voce eloquente delle nazioni della regione, la gemma splendente del Libano, Sayyid Hassan Nasrallah (che Iddio si compiaccia di lui)”. [19]

L’ayatollah Khamenei ha evidenziato i legami storici tra Iran e Libano, affermando che è dovere degli iraniani, cosi come di tutti i musulmani, sostenere il Libano ferito.

Opere su al-Sayyid Hassan Nasrallah Sono state prodotte numerose opere scritte e visive sulla personalità di al-Sayyid Hassan Nasrallah, tra cui libri, documentari e persino brani musicali.

Documentari

  • Nasrallah through the Eyes of his Enemies (Nasrallah attraverso gli occhi dei suoi nemici): il canale televisivo Al-Mayadeen ha preparato questo documentario di 50 minuti basato sui discorsi di Sayyid Hassan Nasrallah, incorporando immagini e analisi di esperti e analisti israeliani.
  • Hikayat Hassan (La storia di Hassan): questo documentario è stato trasmesso dall’emittente televisiva Al-Arabiya e racconta come Sayyid Hassan Nasrallah ha guadagnato potere e popolarità in Libano. La trasmissione susciterà le proteste degli oppositori di Nasrallah, portando al licenziamento del direttore della rete Al-Arabiya per averla trasmessa.
  • Monadyan-e Azadi (Gli araldi della libertà, la parte riguardante Sayyid Hassan Nasrallah): documentario trasmesso dal canale televisivo Khabar, un canale della Repubblica Islamica dell’Iran.

Brani musicali

  • La canzone "Ahibbaii" (Miei cari), eseguita nel 2006 da Julia Boutros, una cantante cristiana libanese, ispirata dalla lettera di Sayyid Hassan Nasrallah ai combattenti di Hezbollah in Libano. Ella ha dedicato il pezzo ai combattenti della resistenza islamica in Libano.
  • La canzone Ya Nasrallah con la voce di 'Alaa Zelzali, una cantante libanese (2007).
  • Li-Sayyid Rabbun Yuhmih (Sayyid ha un Signore che lo protegge).