Calendario lunare dell’Egira
Il calendario lunare egiriano è un calendario basato sui cicli delle fasi lunari ed è utilizzato, tra le altre cose, per programmare i rituali religiosi islamici. Il suo conteggio inizia a partire dal 622 d.C., anno in cui il profeta Muhammad (S) emigra dalla Mecca a Medina. Si dice che questo anno sia stato scelto come primo anno del calendario musulmano durante il califfato di Umar, su suggerimento dell’Imam Ali (A).
Un anno lunare egiriano è costituito da 354 o 355 giorni, ha quindi circa dieci o undici giorni in meno rispetto a un anno solare egiriano. Il primo mese di questo calendario è muharram e l’ultimo è dhu l-hijja. Secondo alcuni hadith, il mese di ramadan è considerato il primo mese dell’anno lunare egiriano. In base a questa visione, i riti religiosi, descritti in alcuni libri di suppliche, iniziano con le pratiche di ramadan e si concludono con quelle di sha'ban. Al-Sayyid ibn Tawus, un noto sapiente sciita del VII/XIII secolo, sosteneva che, probabilmente, ramadan segnava l’inizio dell’anno religioso, mentre muharram l'inizio del calendario civile.
I mesi dell'anno lunare egiriano sono i seguenti: muharram, safar, rabi' I, rabi' II, jumada I, jumada II, rajab, sha'ban, ramadan, shawwal, dhu l-qa'da e dhu l-hijja.
Posizione e Importanza
Il calendario lunare egiriano è un sistema di suddivisione del tempo basato sui cicli delle fasi lunari; è chiamato "egiriano" poiché l’hijra (emigrazione) del Profeta Muhammad (S) nel 622 d.C. ne segna l'inizio. [1] I musulmani lo utilizzano per organizzare e programmare atti e rituali religiosi, motivo per cui è anche conosciuto come calendario islamico. [2]
Fino alla Prima guerra mondiale (1914-1918), nei paesi musulmani il calendario lunare egiriano costituiva il sistema ufficiale di suddivisione del tempo. Tuttavia, in Iran, il calendario lunare egiriano venne sostituito dal calendario solare egiriano il 31 marzo 1925 (11 Farvardin 1304), [3] e lo stesso avvenne in Afghanistan nel 1922 (1301).
Anno di Inizio
Il calendario lunare egiriano deriva il suo inizio dall’anno in cui il Profeta Muhammad (S) emigrò dalla Mecca a Medina, anche se esistono opinioni diverse sul momento in cui questo anno fu scelto come inizio del calendario musulmano. Secondo alcune fonti, la decisione fu presa durante il califfato di Umar, nel 17/638 o 18/639. [4] Stando a tali fonti, Abu Musa al-Ash'ari scrisse una lettera a Umar lamentandosi dell'assenza di date precise nelle lettere ricevute, il che causava confusione riguardo all'ordine degli eventi. [5] Umar istituì quindi un consiglio per stabilire un punto di partenza per il calendario musulmano. [6] In questo consiglio, furono proposte tre date significative della vita del Profeta (S): l'inizio della sua missione, la sua dipartita e l’emigrazione. [7] Quest’ultima proposta, avanzata dall’Imam Ali (A), fu accettata e stabilita come il punto di partenza del calendario musulmano. [8]
Un’altra versione narra che fu il Profeta (S) stesso a stabilire l’anno della sua emigrazione come punto di partenza, [9] in quanto in alcuni documenti risalenti all’epoca del Profeta (S), come il trattato con i cristiani di Najran [10] e il consiglio scritto a Salman al-Farsi, sono indicate date a partire dall'Egira. [11]
Il Primo Mese
L'anno lunare egiriano inizia con il mese di muharram e termina con dhu l-hijja. [12] Questa scelta riflette il calendario degli arabi preislamici, che iniziava con muharram. [13] Durante il suo califfato, Umar decise pertanto di mantenere lo stesso mese come primo mese dell’anno, rifiutando la proposta di iniziare l’anno a partire dal mese di ramadan. [14]
Al-Shaykh al-Tusi, giurisperito e tradizionista del V/XI secolo, sosteneva che, secondo ben noti hadith sciiti, il primo mese dell'anno hijri era ramadan, di conseguenza, nel suo libro Misbah al-mutahajjid, egli illustrò i riti annuali partendo da quelli del mese di ramadan [15] e concludendo con quelli del mese di sha'ban. [16] Al-Tusi considerava anche rajab come l'ultimo dei mesi sacri. [17]
Pure secondo al-Sayyid ibn Tawus, un eminente sapiente sciita del VII/XIII secolo, in base alla prassi e ai libri di molti sapienti del passato, il mese di ramadan segna l’inizio dell’anno lunare egiriano. Egli riteneva che il mese di ramadan potesse essere l'inizio dell'anno religioso, mentre muharram l'inizio dell'anno civile. [18]
I Mesi
L'anno lunare egiriano è composto da dodici mesi, [19] ognuno dei quali consta di ventinove o trenta giorni; tuttavia, la durata di ciascun mese dipende dalle fasi lunari, motivo per cui non è fissa. [20] Nel calendario lunare convenzionale, i mesi dispari sono considerati di trenta giorni, e i mesi pari di ventinove. L'ultimo mese degli anni bisestili ha sempre trenta giorni.
L’anno lunare ordinario ha un totale di 354 giorni, mentre un anno bisestile ne ha 355. [21] Secondo Ali ibn al-Husayn al-Mas'udi, uno storico del IV/X secolo, gli Arabi dell’epoca preislamica aggiungevano un mese ogni tre anni per compensare lo scostamento dall’anno solare, pratica criticata nel Corano con il termine nasīʾ. [22]
I mesi dell'anno lunare egiriano sono i seguenti:
- Muharram,
- Safar,
- Rabi' I,
- Rabi' II,
- Jumada I,
- Jumada II,
- Rajab,
- Sha'ban,
- Ramadan,
- Shawwal,
- Dhu l-qa'da,
- Dhu l-hijja. [23]
Footnote
- ↑ The formation of the Hijri year (Persian).
- ↑ See: Granville Freeman, Taqwīm-hā-yi Islāmī wa Masīḥī wa jadwal-hā-yi tabdīl-i ānhā bi yikdīgar, p. 73.
- ↑ Ḥāʾirī, Rūz shumār-i shamsī, p. 7.
- ↑ Miskawayh, Tajārub al-umam, vol. 1, p. 413.
- ↑ Miskawayh, Tajārub al-umam, vol. 1, p. 413; Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa l-mulūk, vol. 2, p. 388.
- ↑ Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa l-mulūk, vol. 2, p. 388; Ibn Kathīr, al-Bidāya wa l-nihāya, vol. 3, p. 207.
- ↑ Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa l-mulūk, vol. 2, p. 389.
- ↑ Yaʿqūbī, Tārīkh al-Yaʿqūbī, vol. 2, p. 145; Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 4, p. 300.
- ↑ See: Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa l-mulūk, vol. 2, p. 388.
- ↑ Subḥānī, Sayyid al-mursalīn (s), vol. 1, p. 610.
- ↑ Subḥānī, Sayyid al-mursalīn (s), vol. 1, p. 609.
- ↑ See: Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 2, p. 188-189.
- ↑ Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 2, p. 189.
- ↑ Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa l-mulūk, vol. 2, p. 389.
- ↑ Ṭūsī, Miṣbāḥ al-mutahajjid, vol. 2, p. 539.
- ↑ Ṭūsī, Miṣbāḥ al-mutahajjid, vol. 2, p. 825.
- ↑ Ṭūsī, Miṣbāḥ al-mutahajjid, vol. 2, p. 797.
- ↑ Ibn Ṭāwūs, Iqbāl al-aʿmāl, vol. 1, p. 4-5.
- ↑ See: Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 2, p. 188-189.
- ↑ ʿAbdullāhī, Muʿarrifī-yi du taqwīm-i dāʾimī-yi jadid gāhshumārī-hā-yi Hijrī shamsī wa Hijrī qamarī, p. 734, note. 2.
- ↑ ʿAbdullāhī, Muʿarrifī-yi du taqwīm-i dāʾimī-yi jadīd gāhshumārī-hā-yi Hijrī shamsī wa Hijrī qamarī, p. 734-735.
- ↑ Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 2, p. 189.
- ↑ Masʿūdī, Murūj al-dhahab, vol. 2, p. 188-189.
Riferimenti
- Abū ʿAlī Miskawayh, Aḥmad b. Muḥammad. Tajārub al-umam. Edited by Abu l-Qāsim Imāmī. Tehran: Surūsh, 1379 Sh.
- Ḥāʾirī, ʿAlī. Rūz shumār-i shamsī. Qom: Daftar-i ʿAql, 1386 Sh.
- Ibn Kathīr al-Dimashqī, Ismāʿīl b. ʿUmar. Al-Bidāya wa l-nihāya. Beirut: Dār al-Fikr, 1407AH.
- Ibn Ṭāwūs, ʿAlī b. Mūsā. Iqbāl al-aʿmāl. Tehran: Dār al-Kutub al-Islāmīyya, 1409 AH.
- Masʿūdī, ʿAlī b. al-Ḥusayn al-. Murūj al-dhahab wa maʿadin al-jawhar. Edited by Asʿad Dāghir. Qom: Dār al-Hijra, 1409 AH.
- Subḥānī, Jaʿfar. Sayyid al-mursalīn (s). Qom: Muʾassisat al-Nashr al-Islāmī Tābiʿat li Jamāʿat al-Mudarrisīn, [n.d].
- Ṭabarī, Muḥammad b. Jarīr al-.Tārīkh al-umam wa l-mulūk. Edited by Muḥammad Abu l-faḍl Ibrāhīm. Second edition. Beirut: Dār al-Turāth, 1387 AH.
- Ṭūsī, Muḥamamd b. al-Ḥasan al-. Miṣbāḥ al-mutahajjid wa silāḥ al-mutaʿabbid. Beirut: Muʾassisat Fiqh al-Shīʿa, 1411 AH.
- Yaʿqūbī, Aḥmad b. Abī Yaʿqūb al-. Tārīkh al-Yaʿqūbī. Beirut: Dār Ṣādir, n.p.
- پیدایش سال هجری قمری (The formation of the Hijri year (Persian)). Accessed: 2024/02/22.
- Saudi Arabia Switches to Gregorian Calendar. Accessed: 2024/02/22.
- Granville Freeman. Taqwīm-hā-yi Islāmī wa Masīḥī wa jadwal-hā-yi tabdīl-i ānhā bi yikdīgar. Translated to Farsi by Firiydūn Badrihʾī. Taḥqīqāt-i kitābdārī wa iṭṭilāʿrisānī-yi dānishgāhī 2 (1374 Sh).
- ʿAbdullāhī, Riḍā. Muʿarrifī-yi du taqwīm-i dāʾimī-yi jadīd gāhshumārī-hā-yi Hijrī shamsī wa Hijrī qamarī. Gawhar 8 (1352 Sh).