Trentaduesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya
- Questo articolo è un’introduzione alla trentaduesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya; per il testo integrale vedi text:Trentaduesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya.
La trentaduesima supplica de al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya (in Arabo: الدعاء الثاني والثلاثون من الصحيفة السجادية) è una supplica trasmessa dall’Imam al-Sajjad (A), che egli recitava dopo la preghiera della notte, confessando i propri peccati e invocando il perdono divino. La supplica menziona vari attributi di Dio, descrive le caratteristiche di Satana e i modi in cui s’insinua nelle anime, evoca i castighi dell’inferno e, in contrapposizione, ricorda il perdono e la misericordia divine, e altresì richiama al rifugio in Dio e all’intercessione quali vie per salvarsi da Satana e dal castigo.
Questa supplica è stata commentata, fra le altre, in opere come Riyad al-salikin (in arabo) di al-Sayyid 'Ali Khan al-Madani e Diyar-e asheqan di Husayn Ansarian e Shohud va shenakht di Hasan Mamduhi Kermanshahi (in persiano).
Dottrina
La trentaduesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya è una preghiera che l’Imam al-Sajjad (A) recitava dopo la preghiera della notte, confessando i propri peccati e invocando il perdono divino. La supplica è particolarmente significativa perché combina l’esposizione degli attributi divini con l’invocazione della misericordia di Dio.[1] Ecco i principali insegnamenti e concetti che se ne traggono:
- La perpetuità del regno e della signoria di Dio.
- Il potere assoluto di Dio.
- La perpetuità dell’onore di Dio.
- L’infinità dell’essenza e degli attributi divini.
- L’incapacità dei descrittori di descriverLo.
- L’invincibilità del regno di Dio.
- Il governo supremo di Dio su tutte le creature.
- L’impossibilità di conoscere Dio in modo completo.
- Dio quale realtà eterna e sempiterna.
- L’incapacità umana di operare indipendentemente.
- La richiesta della misericordia e del perdono divini per la scarsa obbedienza e l’eccesso di disobbedienza.
- Il rifugio in Dio quale via di redenzione dalle cattive azioni.
- La conoscenza illimitata di Dio delle azioni umane (Dio abbraccia l’intero ordine dell’essere).
- Lamentarsi di Iblis presso Dio e rifugiarsi in Lui dai mali di Satana.
- Le conseguenze del seguire Satana (distruzione, cadere nel peccato e provocare l’ira divina).
- La graduale caduta dell’essere umano.
- Dio quale unico rifugio, intercessore e salvatore.
- Chiedere il perdono divino.
- Confessare i propri peccati al cospetto di Dio.
- Confessare la pochezza delle proprie buone azioni.
- Dio nasconde i peccati dei Suoi servi.
- Timore e speranza in Dio (khawf e raja').
- Dio quale Essere più affidabile.
- La misericordia e il perdono di Dio quali fonti della propria speranza.
- Chiedere a Dio di celare e tenere segrete le colpe nel Giorno della Resurrezione.
- Le fasi della creazione umana (descrizione dello sviluppo del bambino nel grembo materno).
- La direzione e la cura divine nelle diverse fasi dello sviluppo umano.
- L’eterna grazia e beneficenza di Dio verso i Suoi servi.
- Chiedere a Dio il sostentamento.
- Il rifugio in Dio dal fuoco dell’inferno.
- Le caratteristiche del fuoco dell’inferno.
- I diversi tipi di punizioni nell’inferno.
- La speranza nella grazia e nella misericordia di Dio per l’emancipazione dall’inferno.
- I saluti e la pace su Muhammad (S) e sulla sua Famiglia (A).[2].[3]
Commentari
Tra i commentari che trattano ampiamente la trentaduesima supplica si segnalano:
- Riyad al-salikin di Sayyid Ali Khan al-Madani,[4]
- Fi zilal al-Sahifa al-Sajjadiyya di Muhammad Jawad Mughniya,[5]
- Riyad al-'arifin di Muhammad ibn Muhammad al-Darabi[6] e
- Afaq al-ruh di Muhammad Husayn Fadl Allah.[7]
Dal punto di vista lessicale, la supplica è stata analizzata in opere quali Ta'liqat 'ala l-Sahifa al-Sajjadiyya di Fayd Kashani[8] e Sharh al-Sahifa al-Sajjadiyya di 'Izz al-Din al-Jaza'iri.[9] La supplica è stata inoltre trattata nei seguenti testi in persiano:
- Diyar-e asheqan di Husayn Ansarian, [10]
- Shohud va shenakht di Muhammad Hasan Mamduhi Kermanshahi,[11]
- Sharh va tarjome-ye Sahife-ye Sajjadiyye di Sayyid Ahmad Fihri,[12] nonché in altre opere.
Footnote
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 3, p. 35.
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 3, p. 86-157.
- ↑ Commentary of 32th supplication of al-Sahifa al-Sajjadiyya, Irfan website (Persian)
- ↑ Madanī Shīrāzī, Rīyāḍ al-sālikīn, vol. 5, p. 5-122.
- ↑ Mughnīya, Fī zilāl al-Ṣaḥīfa, p. 401-418.
- ↑ Dārābī, Rīyāḍ al-ʿārifīn, p. 417-441.
- ↑ Faḍl Allāh, Āfāq al-rūḥ, vol. 2, p. 161-188.
- ↑ Fayḍ al-Kāshānī, Taʿlīqāt ʿalā l-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, p. 68.
- ↑ Jazā'irī, Sharh al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, p. 170-9.
- ↑ Anṣārīyān, Diyār-i āshiqān, vol. 7, p. 197-226.
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 3, p. 77-157.
- ↑ Fihrī, Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, vol. 3, p. 19-63.
Riferimenti
- Anṣārīyān, Ḥusayn. Dīyār-i Āshiqān: tafsīr-i jāmiʿ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Payām-i Āzādī, 1372 Sh.
- Dārābī, Muḥammad b. Muḥammad. Rīyāḍ al-ʿārifīn fī sharḥ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Edited by Ḥusayn Dargāhī. Tehran: Nashr-i Uswa, 1379 Sh.
- Faḍl Allāh, Sayyid Muḥammad Ḥusayn. Āfāq al-rūḥ. Beirut: Dār al-Mālik, 1420 AH.
- Fihrī, Sayyid Aḥmad. Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Nashr-i Uswa, 1388 Sh.
- Fayḍ al-Kāshānī, Muḥammad b. al-Murtaḍā al-. Taʿlīqāt ʿalā l-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Muʾassisat al-Buḥūth wa l-Taḥqīqāt al-Thiqāfīyya, 1407 AH.
- Jazāʾirī, ʿIzz al-Dīn. Sharḥ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Beirut: Dār al-Taʿāruf li-l-Maṭbūʿāt, 1402 AH.
- Madanī Shīrāzī, Sayyid ʿAlīkhān. Rīyāḍ al-sālikīn fī sharḥ al-Ṣaḥīfa Sayyid al-Sājjidīn. Qom: Muʾassisat al-Nashr al-Islāmī, 1435 AH.
- Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht; tarjuma wa sharḥ Ṣaḥīfa-yi Sajjādīyya. Qom: Būstān-i Kitāb, 1388 SH.
- Mughnīya, Muḥammad Jawād al-. Fī zilāl al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Qom: Dār al-Kitāb al-Islāmī, 1428 AH.