Tempesta di Al-Aqsa

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Tempesta di Al-Aqsa è l’operazione militare delle forze di Hamas contro Israele nel territorio di confine tra Gaza e i territori occupati della Palestina, in risposta ai crimini del regime sionista nell’uccisione dei palestinesi e della profanazione della Moschea di al-Aqsa. Questa operazione è iniziata il 7 ottobre 2023 e continuata per alcuni giorni. In seguito a questa operazione inizialmente le forze di Hamas per contrastare la continua occupazione del regime sionista hanno attaccato coi razzi alcune zone dei territori occupati; dopo di che sono entrati via terra in tali territori. Si dice che in seguito a questa operazione siano stati uccisi oltre 1400 israeliani e feriti 3000. Questa operazione è stata valutata come una sconfitta senza precedenti per Israele. Dopo questa operazione le forze dell’esercito israeliano hanno attaccato la striscia di Gaza e in seguito a più giorni di bombardamenti hanno causato la morte di più di 7000 persone e il ferimento di oltre 19000 [dati delle prime tre settimane], per lo più donne e bambini. L’uccisione di civili e il bombardamento di zone residenziali da parte d’Israele hanno provocato reazioni in varie parti del mondo. L’ayatollah Khamenei, leader della Repubblica islamica dell’Iran, e altre autorità religiose sciite hanno sostenuto la gente di Gaza.

Importanza e obiettivi

Le forze di Hamas il 7 ottobre 2023 hanno effettuato un’operazione nei territori occupati della Palestina contro Israele nota come Tempesta di Al-Aqsa. I media israeliani hanno considerato questa operazione unica nella storia e un enorme sconfitta per questo regime. [1] Inoltre secondo le affermazioni di alcuni media, citando i soldati catturati da Hamas, questa operazione è stata progettata da un anno. [2]

La motivazione di Hamas

Le motivazioni di Hamas per questa operazione sono la liberazione della Palestina, la lotta contro l’occupazione e la violazione dei diritti umani da parte di Israele. [3] Anche i media sostenitori di Hamas hanno dichiarato i seguenti motivi per l'operazione da parte di Hamas: reazione ai continui crimini d’Israele nel massacro dei palestinesi, la profanazione della moschea Al-Aqsa e la violazione dei suoi tutori, oltre al supporto all'attacco dei coloni sionisti verso i palestinesi. [4] In un comunicato del comandante militare di Hamas che è stato pubblicato il terzo giorno del conflitto, nell’esporre il motivo dell’operazione, sono stati citati la profanazione dei sionisti nei confronti delle sacralità dei musulmani, l’approvazione dell’oppressione nei loro confronti e l'invasione della terra palestinese. [5]

Sayyid Ali Khamenei: Questa tragedia è il risultato dell'operato degli stessi sionisti. Quando l'oppressione e i crimini superano il limite, quando la predazione giunge al termine, bisogna attendere la tempesta... la mossa coraggiosa e allo stesso tempo altruista dei palestinesi è la risposta ai crimini del nemico usurpatore che sono continuati per anni e negli ultimi mesi la loro intensità è aumentata; la colpa è del governo attuale a capo del regime usurpatore sionista. [6]

Svolgimento dell'operazione

Il 7 ottobre 2023 le forze di Hamas site nella striscia di Gaza, dopo aver pianificato ed eseguito a sorpresa l’operazione, hanno attaccato i territori occupati da Israele. Nei primi minuti di questa operazione sono stati sparati cinquemila razzi verso i territori occupati e in seguito i combattenti di Hamas, oltrepassando il muro che divide la striscia di Gaza dai territori occupati, hanno attaccato gli insediamenti sionisti via terra. [7] L’ordine dell’operazione è stato dato da Mohammed Deif, uno dei comandanti delle brigate Al-Qassam. Nelle prime ore dell’operazione un gruppo di cittadini e militari sionisti sono stati arrestati da Hamas e trasferiti a Gaza come prigionieri. Con l’inizio dell’ondata di attacchi il Ministro della guerra del regime sionista ha dichiarata lo stato d’emergenza. [8] Il numero di forze partecipanti a questo attacco da parte di Hamas raggiunge quasi 1000 individui e sono stati citati 15 punti operativi per entrare nei territori occupati. [9] In base alle statistiche d’Israele, fino al dodicesimo giorno dopo l’inizio dell'attacco di Hamas ai territori occupati, sono stati uccisi 1400 israeliani e feriti 3500. [10]

António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite: «È importante sapere che le operazioni di Hamas non sono arrivate dal nulla. La gente della Palestina è oggetto di un occupazione soffocante da 56 anni. La loro terra è stata ingoiata continuamente dagli insediamenti e ha subito violenza. La loro economia è stata distrutta; la loro gente dislocata e le loro case demolite. La loro speranza in una via politica è stata distrutta.» [11]

Reazioni

Dopo la diffusione della notizia di questa operazione tramite i media, i musulmani di vari paesi come l’Iran, [12] l’Afghanistan, [13] e l’Iraq [14] hanno gioito e festeggiato la vittoria della Resistenza. La Repubblica Islamica dell’Iran [15], Hezbollah libanese [16] e Ansarallah dello Yemen [17] hanno sostenuto l’attacco di Hamas. L’ayatollah Khamenei, leader della Repubblica islamica dell’Iran, ha definito questa operazione una sconfitta irreparabile per Israele. [18] Inoltre Rajab Tayyep Erdogan, presidente della Turchia, ha definito Hamas un gruppo di liberazione che lotta per liberare la patria [19]. Alireza A'rafi, direttore dei seminari religiosi iraniani, ha valutato questa operazione come una grande svolta nel mondo islamico. [20] L’America ha inviato le proprie portaerei nella regione come deterrente in supporto di Israele. [21]

L’attacco di Israele a Gaza e il massacro di civili

Gli israeliani dopo essere stati colti di sorpresa dall’operazione per rappresaglia hanno attaccato le zone residenziali e militari nella striscia di Gaza. L'interruzione di acqua e elettricità, il bombardamento di zone residenziali, il massacro di civili donne e bambini, il bombardamento del quadro ospedaliero e degli ospedali, l’utilizzo di armi vietate, sono alcune delle azioni intraprese da Israele durante lo scontro con le forze di Hamas; per tutto ciò è stato criticato da vari paesi. [22] Le forze israeliane hanno comunicato alla gente di Gaza di lasciare le zone settentrionali di Gaza entro il tempo stabilito; questa azione è stata contrastata dalle istituzioni per i diritti umani. [23]

Anche nei contrattacchi d’Israele, durante dodici giorni di attacco alla striscia di Gaza, più di 135 mila edifici residenziali sono stati demoliti e alcuni quartieri di Gaza sono stati rasi al suolo. [24] Secondo i dati del Ministero della salute palestinese in seguito a questi attacchi, fino al 27 ottobre sono stati uccisi più di 7000 palestinesi [25] e più di 19000 feriti. [26] L’agenzia di stampa americana (NBC) il 18 ottobre, citando il Ministro della salute palestinese, ha dichiarato i palestinesi uccisi 3478 e i feriti più di 12000. [27] L’agenzia di stampa al-Jazeera il 25 ottobre ha riportato che in seguito agli attacchi israeliani sono stati uccisi 5791 individui. [28] Inoltre sempre in base ad al-Jazeera il settanta per cento dei morti e dei feriti sono donne e bambini. [29] Secondo un servizio di Euronews fino al 21 ottobre 2023 tra le vittime degli attacchi d'Israele a Gaza c’erano 1756 bambini e 967 donne. [30] L'agenzia di stampa Xinhua il 30 ottobre citando fonti palestinesi ha riportato che il numero di vittime in seguito agli attacchi d'Israele a Gaza è superato gli 8300 individui. Tra di essi vi sono 3457 bambini e 2136 donne. [31] Inoltre secondo un servizio di Euronews, durante le operazioni aeree dei caccia israeliani, a Gaza sono state demolite sette moschee. [32]

Proteste della gente in varie nazioni

In seguito alle operazioni del regime sionista a Gaza in varie zone del mondo islamico e di nazioni non musulmane sono nate manifestazioni per protestare contro le azioni dell’esercito d’Israele nel massacro della gente di Gaza. Turchia, Iran, Malesia, Australia, Inghilterra e America sono alcune nazioni testimoni delle manifestazioni in supporto delle forze della Resistenza. [33]

Reazioni dei sapienti e delle autorità religiose sciite

Sayyid Ali Khamenei, leader della Repubblica islamica dell’Iran, in un discorso e Ali Sistani, una delle autorità religiose residenti a Najaf, con un comunicato, hanno condannato l’attacco delle forze israeliane a Gaza. Nuri Hamedani, Makarem Shirazi, Ja'far Sobhani e Javadi Amoli sono altre autorità religiose che hanno reagito a questo attacco sostenendo i palestinesi. [34] L'ayatollah Khamenei ha definito il massacro dei palestinesi da parte d’Israele un evidente genocidio, chiedendo di processare il regime sionista e interrompere immediatamente il bombardamento di Gaza. [35]

Attacco d’Israele all’ospedale Al-Ma’madani

Articolo principale: Massacro dell’ospedale Al-Ma'madani

Israele il 17 ottobre ha colpito via aerea l’ospedale Al-Ma'madani che era pieno di feriti e rifugiati palestinesi. In questo attacco, che si dice sia stato effettuato con una bomba americana da una tonnellata, [36] sono stati uccisi oltre 500 civili. [37] Molti media hanno definito questo attacco d’Israele un genocidio. Inoltre, in vari paesi islamici e non, si sono svolti dei raduni. In Giordania l’ambasciata d’Israele è stata data al fuoco. [38] In alcuni paesi islamici come l’Iran e l’Iraq sono stati indetti uno o alcuni giorni di lutto nazionale. [39] In Iran il colore della bandiera della cupola del mausoleo dell’Imam Ridha (A) è stato cambiato in nero. [40]

Approvazione del cessate il fuoco

La sera del 27 ottobre durante la riunione dell’assemblea generale delle nazioni unite è stato approvato il cessate il fuoco a Gaza, con 120 voti favorevoli, 12 contrari e 45 astenuti. Gli Stati Uniti sono stati tra i contrari.[41]

Conseguenze economiche, politiche e di sicurezza

Alcune delle conseguenze economiche, politiche e di sicurezza delle operazioni Tempesta Al-Aqsa sono le seguenti: Crollo dei mercati finanziari d’Israele

Il forte calo della borsa, la svalutazione della moneta e l’indebolimento del rating creditizio d’Israele nelle comunità internazionali sono state considerate conseguenze di questo attacco. Inoltre tra le conseguenze a lungo termine di questo attacco è stata indicata la diminuzione degli investimenti in Israele. [42] Per di più l’agenzia di stampa Fars ha dato la notizia della chiusura di alcune filiali di multinazionali come l’azienda svizzera Nestlé e l’azienda spagnola Inditex nei territori occupati. [43]

Sospensione della normalizzazione dei rapporti Arabia Saudita-Israele

Secondo alcune notizie, dopo le operazioni Tempesta Al-Aqsa, l’Arabia Saudita ha sospeso la normalizzazione dei rapporti con Israele. [44] Scontri tra Israele e Hezbollah nel sud del Libano Il secondo giorno dopo l’operazione di Hamas, anche Hezbollah libanese in un messaggio ha sostenuto questa azione e ha rivendicato l’attacco a tre postazioni dell’esercito del regime sionista. [45] Inoltre Hezbollah libanese, il terzo giorno, in risposta all’uccisione di alcune sue forze da parte d’Israele, ha attaccato due postazioni sioniste con missili e colpi di mortaio. [46]

Migrazione inversa dei sionisti dai territori occupati

Secondo la valutazione di un esperto di questioni internazionali l’operazione Tempesta di Al-Aqsa ha intensificato la migrazione dei sionisti dai territori occupati. [47] Inoltre Mohammad Hosein Qadiri Abayneh, esperto di questioni strategiche, sostiene che con l’operazione Tempesta di Al-Aqsa non solo la migrazione verso i territori occupati è stata interrotta, bensì è iniziata la migrazione dai territori occupati. [48]