Sedicesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya
- Questo articolo è un'introduzione alla sedicesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya; per leggerne il testo vedere text:Sedicesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya.
La sedicesima supplica de al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīya (in arabo: الدعاء السادس عشر من الصحيفة السجادية) è una supplica trasmessa dall'Imam al-Sajjad (A), che egli recitava per chiedere il perdono e la grazia divina. In questa supplica, l'Imam (A) presenta Dio e i Suoi attributi, enumerando i benefici e le manifestazioni di benevolenza verso le Sue creature. Egli sottolinea inoltre la pazienza di Dio verso i Suoi servi e come la misericordia di Dio superi la Sua ira. La supplica in questione indica l'ignoranza come la radice dei peccati; ci si rivolge a Dio affinché ci aiuti a superare le nostre difficoltà e perdoni i nostri peccati.
La succitata supplica è stata ampiamente trattata in commentari come Riyad al-Salikin (in arabo) di al-Sayyid 'Ali Khan al-Madani, Diyar-e Asheqan di Husayn Ansarian e Shohud va Shenakht di Hasan Mamduhi Kermanshahi (in persiano).
Dottrina
Il tema principale della sedicesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya riguarda la richiesta del perdono divino e della Sua grazia per i nostri peccati. In tale supplica, l'Imam al-Sajjad (A) cerca di attrarre la misericordia di Dio facendo appello all'indigenza assoluta del servo e all'autosufficienza e grazia infinite di Dio.[1] Di seguito sono riportati i concetti principali della sedicesima supplica, la quale è suddivisa in 34 sezioni[2]:
- La speranza dei peccatori nella misericordia divina.
- Ricorso ai nomi e agli attributi divini appropriati per superare le difficoltà.
- I poveri si rifugiano nel ricordo della beneficenza divina.
- I trasgressori piangono per timore della punizione divina.
- La misericordia e la conoscenza divine abbracciano ogni cosa.
- A ogni creatura è stata destinata una quota di benedizioni divine.
- Il perdono di Dio è superiore alla Sua punizione (la precedenza della Sua misericordia sulla Sua ira).
- La precedenza del dono divino rispetto alla Sua privazione.
- Dio non si aspetta nulla dai Suoi servi in cambio delle Sue benedizioni.
- Le ricompense di Dio sono conformi alla Sua giustizia.
- Il comandamento di Dio di pregare e di obbedire ai Suoi ordini.
- L'ignoranza come radice della disobbedienza.
- Pregare con la massima umiltà facendo riferimento ai bisogni umani.
- Chiedere a Dio la Sua grazia e misericordia.
- Il trattamento di Dio verso i Suoi servi pentiti.
- Timor di Dio
- Vergognarsi dinanzi a Dio a causa dei numerosi difetti umani.
- Gratitudine a Dio per aver preservato la propria reputazione.
- L'inclinazione umana verso il male e la sua ignoranza riguardo ai propri reali interessi.
- Certezza del Paradiso e dell'Inferno.
- Confessione davanti a Dio.
- La pazienza di Dio nel punire i Suoi servi.
- Considerare i peccati come gravi agli occhi di Dio.
- Il perdono dei peccati è dovuto alla grazia divina piuttosto che al merito delle persone.
- La dolcezza del perdono divino.
- Dio fa ciò che vuole.[3]
Commentari
La sedicesima supplica è stata analizzata in dettaglio nei commentari de al-Sahifa al-Sajjadiyya, come:
- Riyad al-Salikin di al-Sayyid 'Ali Khan al-Madani.[4]
- Fi Zilal al-Sahifa al-Sajjadiyya di Muhammad Jawad Mughniya.[5]
- Riyad al-'Arifin di Muhammad ibn Muhammad al-Darabi.[6]
- Afaq al-Ruh di Muhammad Husayn Fadl Allah.[7]
Le parole della supplica sono state illustrate anche in commentari lessicali quali Ta'liqat 'ala al-Sahifa al-Sajjadiyya di Fayd Kashani[8] e Sharh al-Sahifa al-Sajjadiyya di Izz al-Din al-Jaza'iri.[9]
La sedicesima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya è stata trattata anche in commentari, nonché altri libri in persiano, come:
- Diyar-e Asheqan di Husayn Ansarian.[10]
- Shohud va Shenakht di Muhammad Hasan Mamduhi Kermanshahi.[11]
- Sharh va Tarjome-ye Sahife-ye Sajjadiyye di Sayyid Ahmad Fihri.[12]
Footnote
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 2, p. 80.
- ↑ Translation and commentary of Sixteenth supplication of al-Sahifa al-Sajjadiyya
- ↑ Anṣārīyān, Diyār-i āshiqān, vol. 5, p. 373-480; Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 2, p. 80-115.
- ↑ Madanī Shīrāzī, Rīyāḍ al-sālikīn, vol. 3, p. 101-170.
- ↑ Mughnīya, Fī zilāl al-Ṣaḥīfa, p. 209-226.
- ↑ Dārābī, Rīyāḍ al-ʿārifīn, p. 193-211.
- ↑ Faḍl Allāh, and Āfāq al-rūḥ, vol. 1, p. 361-388.
- ↑ Fayḍ al-Kāshānī, Taʿlīqāt ʿalā l-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, p. 41-43.
- ↑ Jazā'irī, Sharh al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, p. 96-102.
- ↑ Anṣārīyān, Diyār-i āshiqān, vol. 5, p. 373-480.
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 2, p. 80-115.
- ↑ Fihrī, Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, vol.2 p. 125-155.
Riferimenti
- Anṣārīyān, Ḥusayn. Dīyār-i Āshiqān: tafsīr-i jāmiʿ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Payām-i Āzādī, 1372 Sh.
- Dārābī, Muḥammad b. Muḥammad. Rīyāḍ al-ʿārifīn fī sharḥ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Edited by Ḥusayn Dargāhī. Tehran: Nashr-i Uswa, 1379 Sh.
- Faḍl Allāh, Sayyid Muḥammad Ḥusayn. Āfāq al-rūḥ. Beirut: Dār al-Mālik, 1420 AH.
- Fihrī, Sayyid Aḥmad. Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Nashr-i Uswa, 1388 Sh.
- Fayḍ al-Kāshānī, Muḥammad b. al-Murtaḍā al-. Taʿlīqāt ʿalā l-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Muʾassisat al-Buḥūth wa l-Taḥqīqāt al-Thiqāfīyya, 1407 AH.
- Jazāʾirī, ʿIzz al-Dīn. Sharḥ al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Beirut: Dār al-Taʿāruf li-l-Maṭbūʿāt, 1402 AH.
- Madanī Shīrāzī, Sayyid ʿAlīkhān. Rīyāḍ al-sālikīn fī sharḥ al-Ṣaḥīfa Sayyid al-Sājjidīn. Qom: Muʾassisat al-Nashr al-Islāmī, 1435 AH.
- Mughnīya, Muḥammad Jawād al-. Fī zilāl al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Qom: Dār al-Kitāb al-Islāmī, 1428 AH.
- Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 1, p. ; tarjuma wa sharḥ Ṣaḥīfa-yi Sajjādīyya. Qom: Būstān-i Kitāb, 1388 SH.