Sayyid Ebrahim Raisi

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Sayyid Ebrahim Raisi (nato il 14 Dicembre 1960 a Mashhad e deceduto martire il 19 Maggio 2024 a Varzaqan) è stato un giurista e statista iraniano, e ottavo presidente della Repubblica Islamica dell’Iran (3 Agosto 2021 – 19 Maggio 2024). Suo padre, Sayyid Haji Raisossadati, e sua madre sono discendenti della stirpe di Husain (A) in Iran.

Raisi ha ricoperto vari incarichi nella Repubblica Islamica dell’Iran, tra i quali presidente della Corte Suprema, procuratore generale dell’Iran, capo dell’Ufficio generale d’Ispezione, procuratore della Corte speciale dei Chierici, membro del Consiglio per il Discernimento e primo vice presidente dell’Assemblea degli Esperti. Egli è stato anche a capo dell’Astan Quds Razavi per tre anni. Inizia a studiare scienze islamiche nel seminario Navvab di Mashhad. Successivamente nel 1976 si trasferisce a Qom presso il seminario dell’ayatollah Borujerdi per continuare la sua istruzione. Egli ha anche studiato in una scuola diretta dall’ayatollah Pasandideh sotto la supervisione dell’imam Khomeini.

Nel 2021, Raisi si candida alla presidenza dell’Iran per il tredicesimo mandato e, vincendo con più di 18 milioni di voti le elezioni, viene eletto ottavo presidente della Repubblica Islamica dell’Iran; rimane in carica fino al giorno della tragedia. Il 19 Maggio 2024, un elicottero che trasporta il presidente iraniano Ebrahim Raisi, il ministro degli Affari esteri Hossein Amir-Abdollahian, il governatore dell’Azerbaigian occidentale Malek Rahmati e il rappresentante della Guida suprema Ali Ale-Hashem, si schianta a Varzaqan, in Iran, mentre è diretto a Tabriz. Il presidente Raisi, il ministro degli Affari esteri Amir-Abdollahian e i loro compagni muoiono nello schianto dell’elicottero e vengono ritrovati dopo una lunga notte di ricerche.

Istruzione

Completa i livelli preliminari e intermediari, per poi proseguire lo studio in quelli avanzati. Inoltre, i suoi studi islamici iniziali comportano l’apprendimento della giurisprudenza, dei principi di giurisprudenza e filosofia da parte di noti docenti come l’ayatollah Marvi, Fadil Harandi, Musavi Tehrani, Sayyid Ali Muhaqqiq Damad e Morteza Motahhari. Frequenta inoltre un corso completo di giurisprudenza e principi di giurisprudenza di livello avanzato sotto la docenza di Sayyid Muhammad Hasan Mar'ashi, Hashemi Shahroudi e Sayyid Ali Khamenei. [1]

Presidenza dell’Astan Quds

Il 7 Marzo 2016, dopo la morte dell’ayatollah Abbas Vaez-Tabasi, Ebrahim Raisi diventa presidente dell’Astan Quds Razavi (organizzazione amministrativa del mausoleo dell’Imam Reza – A). Detiene questo incarico fino al 2019, diventando la seconda persona a ricoprire questo ruolo dal 1979. Nel suo ordine di nomina, la guida suprema, l’Ayatollah Khamenei, evidenzia due responsabilità chiave per Raisi: servire i pellegrini del sacro mausoleo, in particolare i poveri, e assistere la comunità locale, specialmente gli indigenti e i diseredati.

Attività politiche

In seguito alla vittoria della Rivoluzione islamica dell’Iran, Ebrahim Raisi incomincia la sua carriera giuridica all’età di 20 anni, prestando servizio come sostituto procuratore nella città di Karaj. Contemporaneamente egli presta servizio anche come procuratore di Hamedan per un periodo. I suoi altri incarichi ufficiali includono:

  • Procuratore di Teheran (1989-1994)
  • Presidente dell’Organizzazione dell’Ispezione dell’Iran (1994-2004)
  • Primo vice presidente della Corte Suprema (2004-2014)
  • Rappresentante del Collegio del Khorasan meridionale nell’Assemblea degli Esperti per la Guida suprema (dal 2006)
  • Procuratore del Tribunale speciale per il Clero (2012-2021)
  • Membro del Consiglio per il Discernimento dell'Interesse del Sistema (dal 2017)
  • Presidente della Corte Suprema dell’Iran (2018-2021)
  • Presidente dell’Iran (dal 2021)
  • Membro del Consiglio centrale dell’Associazione del Clero combattente (dal 1997), nominato dall’ayatollah Mahdavi Kani.

Insegnamento e opere accademiche

Durante la sua guida dell’Astan Quds Razavi, Ebrahim Raisi tiene un corso avanzato in giurisprudenza islamica a Mashhad. Insegna inoltre testi di giurisprudenza, norme di giurisprudenza giudiziaria ed economica nei seminari di Teheran e in varie università, tra cui l’Università Imam Sadiq e l’Università Shahid Beheshti di Teheran.

Le opere accademiche di Sayyid Ebrahim Raisi includono lezioni sulle norme giurisprudenziali, raccolte in una serie di tre volumi che trattano di sistema giudiziario, di economia e di culto. Ha scritto in merito a temi come l’eredità dei senza eredi, i conflitti tra principi [di giurisprudenza] e denotazioni apparenti nella magistratura e in diritto. Inoltre ha pubblicato vari libri su diritto, economia, magistratura, giustizia sociale e stile di vita.


Incidente aereo e morte

Il 19 Maggio 2024 un elicottero con a bordo Sayyid Ebrahim Raisi, il quale si era recato nella provincia dell’Azerbaigian orientale per inaugurare un progetto civile, è stato coinvolto in un incidente nel viaggio di ritorno in una zona tra Varzaqan e Jolfa. A bordo altre figure di spicco includevano Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Affari esteri della Repubblica Islamica dell’Iran e Sayyid Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante della Guida suprema nella provincia dell’Azerbaijan orientale. Dopo la diffusione della notizia, gruppi di iraniani si sono riuniti in pubblico e in luoghi religiosi come il mausoleo dell’Imam Reza, il mausoleo della nobile Masumeh e il mausoleo di Shah Cheragh per pregare per la salute del presidente iraniano. Il 20 Maggio 2024 sono stati ritrovati i rottami dell’elicottero e le agenzie di stampa hanno riferito il martirio di Sayyid Ebrahim Raisi e dei suoi compagni. Il defunto ministro degli Affari esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian

Riflessioni e reazioni

Il leader della Rivoluzione islamica, l’ayatollah Sayyid Ali Khamenei, ha espresso le sue condoglianze alla nazione iraniana per il martirio del presidente Ebrahim Raisi e dei suoi compagni nell’incidente in elicottero. L’ayatollah Khamenei ha affermato che la nazione iraniana in questo tragico incidente ha perso un servitore sincero e prezioso. Lunedì, in un messaggio, il leader ha annunciato cinque giorni di lutto nazionale. [2]

Personaggi politici e religiosi, inclusi Sayyid Ali Sistani tra le autorità religiose di Najaf, nonché presidenti di varie nazioni, hanno espresso le loro condoglianze per la morte del presidente iraniano. Inoltre sono stati annunciati tre giorni di lutto nazionale in Libano e Siria, [3] e un giorno in India, [4] Pakistan [5] e Iraq.

I leader mondiali hanno espresso le loro condoglianze al governo e alla nazione iraniani per il martirio del presidente Ebrahim Raisi. Il presidente russo Vladimir Putin ha ricordato Raisi come un “politico eccezionale” affermando che la sua morte è stata una “perdita insostituibile”. In una lettera all’ayatollah Khamenei, Putin ha affermato che “Raisi è stato un politico eccezionale la cui intera vita è stata dedicata al servizio della sua patria”. [6] Il presidente cinese Xi Jinping ha reso omaggio al presidente Raisi, affermando che la “tragica morte” del suo omologo iraniano è “una grande perdita per il popolo iraniano”. Il presidente siriano Bashar al-Assad ha affermato che la “dedizione alla carriera” del suo omologo iraniano lo ha reso “un martire per amore del dovere”. I primi ministri indiano e quello pakistano, il presidente turco, il presidente venezuelano, il primo ministro iracheno, il presidente della regione del Kurdistan iracheno, il gruppo di resistenza palestinese Hamas, il presidente palestinese, dallo Yemen Mohammed Ali al-Houthi, capo del Comitato rivoluzionario supremo, il movimento di resistenza libanese Hezbollah, il presidente del Consiglio Europeo, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, l’emiro del Qatar, il re dell’Arabia Saudita, il presidente dell’Egitto, il primo ministro malese e il presidente dell’Azerbaigian hanno inviato un messaggio al governo e al popolo iraniani per esprimere le loro condoglianze. [7]