Restituzione dei mazalim
La restituzione dei maẓālim o radd al-maẓālim (in arabo: رَدُّ المَظالِم) consiste nella restituzione di beni e debiti che una persona è tenuta a restituire. Negli hadith sciiti, la restituzione dei mazalim è menzionata tra le condizioni per l’accettazione del pentimento da parte di Dio. Secondo le fatwa dei giurisperiti sciiti, la restituzione dei mazalim è obbligatoria. In questo processo, i beni i cui proprietari sono sconosciuti devono essere dati in carità ai poveri con il permesso del marja' [che si segue]. Nelle fonti di giurisprudenza [islamica], la restituzione dei mazalim è menzionata nelle questioni riguardanti il khums, l’ordinare il bene e il proibire il male, le norme riguardanti la persona defunta, il testamento e l’usurpazione.
Definizioni diverse
La restituzione dei mazalim consiste nella restituzione di beni e debiti che una persona è tenuta a restituire.[1] Tuttavia, sono state proposte definizioni diverse riguardo a che cosa si intenda per tali beni e debiti:
Asad Allah Shushtari, un sapiente del XIII/XIX secolo, scrisse che mazalim è la forma plurale di mazlama ed indica beni e debiti altrui che una persona deve restituire, ad esempio, un bene acquisito tramite usurpazione o furto.[2] In base all’opinione di Naser Makarem Shirazi, i mazalim sono beni illeciti in possesso di una persona, la quale però non sa a chi appartengano.[3]
Secondo Aqa Muhammad Ali Bihbahani, figlio di Wahid al-Bihbahani, i mazalim sono quei beni e debiti, dei quali non si conoscono né la quantità né il proprietario, mescolati ai beni personali di una persona.[4] Al-Sayyid Ali al-Sistani ha definito i mazalim come beni di cui una persona ha causato la perdita o ha acquisito illecitamente, a prescindere dal fatto che il loro proprietario sia noto o meno.[5]
Nella definizione di Lutf Allah Safi Gulpayigani, i mazalim si riferiscono a beni specifici, ma il cui proprietario è sconosciuto.[6]
Importanza negli hadith e nella giurisprudenza
Negli hadith sciiti, la restituzione dei mazalim è menzionata tra le condizioni per l’accettazione del pentimento da parte di Dio[7] e l'astenersene è considerato un peccato che causa afflizioni.[8] Nelle fonti giurisprudenziali, la restituzione dei mazalim è trattata nelle questioni riguardanti il khums,[9] l’ordinare il bene e il proibire il male,[10] le norme relative a una persona defunta,[11] il testamento e l'usurpazione.[12]
Norma religiosa
Secondo i giurisperiti sciiti la restituzione dei mazalim è obbligatoria, così come lo sono il versamento del khums e della zakat.[13] Alcuni giurisperiti, tra cui Muhammad Ishaq Fayyad, ritengono che sia obbligatorio restituire i mazalim senza indugio;[14] ma altri, tra cui l'Imam Khomeini, hanno affermato che solo se la persona vede in sé i segni della morte [imminente], dovrebbe restituire immediatamente i mazalim.[15]
Metodo
Secondo i marja, chi possiede un bene il cui proprietario è sconosciuto o irraggiungibile, dovrebbe ottenere il permesso dall'autorità religiosa e dare quel bene o (se è andato perso) il suo equivalente in denaro come carità ai poveri.[16] La fatwa di alcuni marja, tra cui Safi Gulpayigani, stabilisce che la carità dovrebbe essere data solo a coloro che non sono sayyid.[17]
Non v'è consenso unanime tra i giurisperiti riguardo al caso in cui il proprietario venga trovato dopo che il bene o il suo valore sono stati dati in carità. Secondo il parere dell'Imam Khomeini, la precauzione obbligatoria richiede che la persona paghi il valore corrispondente al proprietario, ma, secondo l’opinione dell'ayatullah al-Khoei, non è necessario dare alcunché al proprietario.[18]
Secondo la fatwa dei marja, se l'ammontare del bene non è noto, la persona dovrebbe fare sulh con il proprietario;[19] cioè devono ottenere il reciproco consenso, ma se il proprietario non concede il consenso, bisogna pagare solo l’importo di cui la persona è certa di essere responsabile. Tuttavia, la precauzione raccomandata è di pagare di più.[20]
Footnote
- ↑ Kirmānshāhī, Maqāmiʿ al-faḍl, vol. 1, p. 105.
- ↑ Tustarī Kāzimī, Miqbās al-anwār, p. 264.
- ↑ Makārim Shīrāzī, Istiftāʾāt-i jadīd, vol. 3, p. 561.
- ↑ Kirmānshāhī, Maqāmiʿ al-faḍl, vol. 1, p. 105.
- ↑ Question and answer: Discharging mazālim (Persian).
- ↑ Ṣāfī Gulpāygānī, Jāmiʿ al-aḥkām, vol. 1, p. 161.
- ↑ Ḥurr al-ʿĀmilī, Wasāʾil al-Shīʿa, vol. 16, p. 52; Najafī, Jawāhir al-kalām, vol. 41, p. 113.
- ↑ Tamīmī Maghribī, Daʿāʾim al-Islām, p. 270.
- ↑ Anṣārī, Kitāb al-khums, p. 268; Khomeini, Taḥrīr al-wasīla, vol. 1, p. 363.
- ↑ Ḥillī, Mukhtalaf al-Shīʿa, vol. 4, p. 461.
- ↑ Ibn Ṭāwūs, Falāḥ al-sāʾil, p. 64.
- ↑ ʿĀmilī, Miftāḥ al-karāma, vol. 23, p. 290.
- ↑ See: Anṣārī, Ṣiyagh al-ʿuqūd wa l-īqāʿāt, p. 141; Khomeinī, Tawḍīḥ al-masāʾil, p. 578; Bahjat, Risāla-yi Tawḍīh al-masāʾil, p. 436.
- ↑ Fayyāḍ Kābulī, Risāla-yi Tawḍīh al-masāʾil, p. 119.
- ↑ Banī Hāshimī Khomeinī, Tawḍīḥ al-masāʾil-i marājiʿ, vol. 2, p. 676.
- ↑ See: Khomeini, Taḥrīr al-wasīla, vol. 1, p. 363; Ṣāfī Gulpāygānī, Jāmiʿ al-aḥkām, vol. 1, p. 161; Makārim Shīrāzī, Istiftāʾāt-i jadīd, vol. 3, p. 561.
- ↑ Ṣāfī Gulpāygānī, Jāmiʿ al-aḥkām, vol. 1, p. 161.
- ↑ Banī Hāshimī Khomeinī, Tawḍīḥ al-masāʾil-i marājiʿ, vol. 2, p. 49- 50.
- ↑ Khomeini, Taḥrīr al-wasīla, vol. 1, p. 363.
- ↑ Banī Hāshimī Khomeinī, Tawḍīḥ al-masāʾil-i marājiʿ, vol. 2, p. 48.
Riferimenti
- Anṣārī, Murtaḍā. Kitāb al-khums . Qom: Kungira-yi Jahānī-yi Shaykh Anṣārī, 1415 AH.
- Anṣārī, Murtaḍā. ṣiyagh al-ʿuqūd wa al-īqāʿāt. 1st edition. Qom: Majmaʿ andīsha Islāmī, 1421 AH.
- ʿĀmilī, Sayyid Jawād. Miftāḥ al-karāma fī sharḥ qawāʿid al-ʿallāma. Edited by Muḥammad Bāqir Khāliṣī. Qom: Daftar-i Intishārāt-i Islāmī, 1419 AH.
- Bahjat, Muḥammad Taqī. Risāla-yi Tawḍīh al-masāʾil. 92th edition. Qom: Shafaq, 1428 AH.
- Banī Hāshimī Khomeinī, Sayyid Muḥammad Ḥasan. Tawḍīḥ al-masāʾil-i marājiʿ. Qom: Daftar-i Intishārāt-i Islāmī, 1424 AH.
- Fayyāḍ Kābulī, Muḥammad Isḥāq. Risāla-yi Tawḍīh al-masāʾil. 1st edition. Qom: Intishārāt-i Majlisī, 1426 AH.
- Ḥillī, Jaʿfar b. al-Ḥasan al-. Mukhtalaf al-Shīʿa fī aḥkām al-sharīʿa. Qom: Daftar-i Intishārāt-i Islāmī, 1413 AH.
- Ḥurr al-ʿĀmilī, Muḥammad b. al-Ḥasan al-. Wasāʾil al-Shīʿa. Qom: Muʾassisat Āl al-Bayt, 1409 AH.
- Ibn Ṭāwūs, ʿAlī b. Mūsā. Falāḥ al-sāʾil wa najāḥ al-masāʾil fī ʿamal al-yawm wa al-laylah. Qom: Daftar-i Nashr-i Farhang-i Islāmī, 1406 AH.
- Kirmānshāhī, Mūhammad ʿAlī. Maqāmiʿ al-faḍl. 1st edition. Qom: Muʾassisa ʿAllāma Wahīd Bihbahānī, 1421 AH.
- Khomeini, Sayyid Rūḥ Allāh. Taḥrīr al-wasīla. Qom: Dār al-ʿIlm, [n.d].
- Khomeinī, Sayyid Rūḥ Allāh. Tawḍīḥ al-masāʾil. Edited by Muslim Qulīpūr Gīlānī. [n.p], 1426 AH.
- Makārim Shīrāzī, Nāṣir. Istiftāʾāt-i jadīd. 2nd edition. Edited by: Abu al-Qāsim ʿilyān nijādī. Qom: Intishārāt-i Madrasa-yi Imām ʿAlī b. Abī Ṭālib (a), 1429 AH.
- Najafī, Muḥammad al-Ḥasan al-. Jawāhir al-kalām fī sharḥ sharāʾiʿ al-Islām. Edited by ʿAbbās Qūchānī & ʿAlī Ākhūndī. Beirut: Dār Iḥyāʾ al-Turāth al-ʿArabī, 1404 AH.
- Ṣāfī Gulpāygānī, Luṭf Allāh. Jāmiʿ al-aḥkām. 4th edition. Qom: Intishārāt-i Haḍrat-i Maʿṣūma, 1417 AH.
- Tamīmī Maghribī, Nuʿmān b. Muḥammad. Daʿāʾim al-Islām. Qom: Muʾassisat Āl al-Bayt, 1385 AH.
- Ṭūsī, Muḥammad b. al-Ḥasan al-. Tahdhīb al-aḥkām. Tehran: Dār al-Kutub al-Islāmīyya, 1407 AH.
- Tustarī Kāzimī, Asad Allāh. Miqbās al-anwār wa nafāʾis al-asrār fī aḥkām al-nabīyy al-mukhtār wa ʿitrathih al-akhyār. Qom: Muʾassisat Āl al-Bayt li-Iḥyāʾ al-Turāth, [n.d].
- پرسش و پاسخ رد مظالم (Question and answer: Discharging mazālim (Persian)). Accessed: 2024/02/19.