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Quarantaquattresima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya

Da wikishia.

Questo articolo è un’introduzione alla quarantaquattresima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya; per il testo integrale vedi text:Quarantaquattresima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya.

La quarantaquattresima supplica de al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya (in arabo: الدعاء الرابع والأربعون من الصحيفة السجادية) è una supplica trasmessa dall’Imam al Sajjad (A). È composta da 19 parti e viene recitata all’inizio del mese di Ramadan. In questa supplica, l’Imam (A) illustra i doveri del credente durante il mese di Ramadan e le condizioni del vero digiuno. Inoltre, prega Dio per la protezione dal male di Satana. All'inizio della supplica, l'Imam al-Sajjad (A) esprime gratitudine a Dio per aver concesso ai Suoi servi la facoltà di essere riconoscenti, poi implora Dio per la purificazione dai peccati e il raggiungimento dello status dei benefattori. Questa supplica è stata commentata, tra le altre, in opere come Diyar-e asheqan di Husayn Ansarian, Shohud va shenakht di Hasan Mamduhi Kermanshahi e Sahba-ye hodur di Muhammad Taqi Misbah Yazdi (in persiano), nonché Riyad al-salikin (in arabo) di al-Sayyid 'Ali Khan al-Madani.

Dottrina

La quarantaquattresima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya è una preghiera recitata dall’Imam al-Sajjad (A) all’arrivo del mese di Ramadan. In essa, l’Imam (A) sottolinea le virtù del mese di Ramadan, affrontando anche i doveri dei credenti durante questo mese sacro. [1] Ecco gli insegnamenti principali:

  • Sia lodato Dio che ci ha fatto lodare Lui.
  • Dio dà le ricompense di un benefattore a coloro che Lo lodano.
  • Sia lodato Dio Che ci ha guidato alla Sua religione.
  • Il mese di Ramadan è il mese del digiuno, dell’Islam, della purità, della prova, della vigilanza e della rivelazione del Corano.
  • Per onorare il mese di Ramadan, Dio ha proibito in esso ciò che era permesso negli altri mesi.
  • La Laylat al-Qadr, una delle notti del mese di Ramadan, è superiore a mille mesi.

La supplica menziona anche alcune regole del digiuno, tra cui:

  • Evitare discorsi insensati.
  • Astenersi dagli sguardi lascivi.
  • Impedire a mani e gambe di compiere atti proibiti.
  • Mangiare solo ciò che è lecito e puro.
  • Impedire alla lingua di dire altro da ciò che Dio ha ordinato.
  • Evitare la riya'.

Secondo questa supplica, le azioni raccomandate nel mese di Ramadan sono:

  • Essere benevoli verso i propri parenti.
  • Fare doni ai propri vicini.
  • Assicurarsi che nessuno abbia alcun diritto sui propri beni.
  • Purificare i propri beni donando la zakat.
  • Riconciliarsi con una persona che ha interrotto i rapporti con noi.
  • Rendere giustizia a chi ha ignorato i nostri diritti.
  • Tollerare il proprio nemico, tranne colui nei confronti del quale siamo ostili a causa di Dio.
  • Chiedere a Dio di aiutarci a digiunare, essere vigili, umili verso Dio e liberi da Satana anche negli altri mesi.

Commentari

Tra i commentari che trattano ampiamente la quarantaquattresima supplica si segnalano:

  • Riyad al-salikin di Sayyid Ali Khan al-Madani, [2]
  • Fi zilal al-Sahifa al-Sajjadiyya di Muhammad Jawad Mughniya, [3]
  • Riyad al-'arifin di Muhammad ibn Muhammad al-Darabi [4] e
  • Afaq al-ruh di Muhammad Husayn Fadl Allah. [5]

Dal punto di vista lessicale, la supplica è stata analizzata in opere quali Ta'liqat 'ala l-Sahifa al-Sajjadiyya di Fayd Kashani [6] e Sharh al-Sahifa al-Sajjadiyya di 'Izz al-Din al-Jaza'iri. [7]

La supplica è stata inoltre illustrata nei seguenti testi in persiano:

  • Diyar-e asheqan di Husayn Ansarian, [8]
  • Shohud va shenakht di Muhammad Hasan Mamduhi Kermanshahi e [9]
  • Sharh va tarjome-ye Sahife-ye Sajjadiyye di Sayyid Ahmad Fihri. [10]

nonché in altre opere.