Muslim ibn 'Abd Allah al-Mujashi'i

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Muslim ibn 'Abd Allāh al-Mujāshi'ī (in arabo: مُسلِم بن عَبد الله المُجاشِعي, martirizzato nel 36/656-7) cadde martire nella battaglia di Jamal. Pare che appartenesse alla tribù Mujashi' o alla tribù 'Abd al-Qays. Secondo una narrazione ebbe una conversazione con Hudhayfa ibn Yaman, un compagno del Profeta (S), e ciò lo indusse a sostenere l’Imam Ali (A). Prima della Battaglia di Jamal, invitò la gente del cammello al Corano e ad obbedire all’Imam Ali (A).

Biografia

Muslim, figlio di 'Abd Allah, [1] fu un membro dell’esercito dell’Imam Ali (A) durante la Battaglia di Jamal. Egli è soprannominato 'Ijli [2] e Mujashi'i. [3] Muhammad ibn Jarir al-Tabari, uno storico sunnita, sosteneva che era originario della tribù Mujashi', una tribù Tamim, [5] ma al-Shaykh al-Mufid (m. 413/1022-3) credeva che provenisse dalla tribù ‘Abd al-Qays. [6] Secondo le parole di Abu Mikhnaf, uno storico del II/VIII secolo, la madre di Muslim, Umm Dharih al-'Abdiyya, era una poetessa sciita. [7]

Nell’anno 35/655-6 Muslim viveva a Madain (al-Mada'in), [8] e durante la Battaglia di Jamal (anno 36/656-7) era ancora nei suoi anni giovanili. [9]

Il suo devoto sostegno all’Imam Ali (A)

Hasan ibn Muhammad al-Daylami, uno studioso sciita di hadith, riporta che Muslim ibn 'Abd Allah affermò di essere diventato un devoto sostenitore dell’Imam Ali (A) in virtù della sua conversazione con Hudhayfa ibn Yaman (m. 37/657-8), il governatore di Madain. [10]

Al-Daylami, nella sua opera Irshad al-qulub, sostiene che quando l’Imam Ali (A) prese in mano il califfato, mantenne Hudhayfa ibn Yaman, un compagno del Profeta (S), come governatore di Madain. Hudhayfa recitò un sermone a Madain nel quale dichiarò l’Imam Ali (A) come il vero Amir al-Mu'minin (Principe dei credenti). Muslim trovò questa osservazione derisoria, poiché gli sembrava implicasse che i tre califfi predecessori dell’Imam Ali (A) non fossero stati dei veri Amir al-Mu'minin. Su richiesta di Muslim, Hudhayfa gli raccontò alcuni eventi passati. Ad esempio gli disse che l’Imam Ali (A) era soprannominato “Amir al-Mu'minin” fin dall’epoca del Profeta (S) e in realtà anche da Gabriele, mentre i tre califfi ottennero questo titolo solo dalla gente. [11] Inoltre gli raccontò dell’al-Sahifa al-Mal'una (il rotolo maledetto), la storia dello spavento del cammello del Profeta (S) nel passo del monte Harsha, dell’evento di Ghadir e dell’usurpazione del califfato da parte di Abu Bakr e 'Umar ibn al-Khattab. [12]

Il martirio nella Battaglia di Jamal

Muslim ibn 'Abd Allah fu martirizzato nella Battaglia di Jamal nel mese di jumada I nell’anno 36/656. [13] Prima dell’inizio della battaglia, l’Imam Ali (A) volle mandare un ultimatum al nemico, perciò chiese ai suoi compagni chi di loro sarebbe andato davanti al nemico con un Corano in mano. Muslim ibn 'Abd Allah, dichiaratosi pronto, si posizionò davanti all’esercito del nemico. [14] Disse loro che l’Imam Ali (A) li invitava al Corano e chiedeva loro di obbedire a Dio e di agire secondo il Libro di Dio. [15]

Secondo Ibn Athir, uno storico sunnita del VII/XIII secolo, prima gli mozzarono la mano destra, e lui prese il Corano con quella sinistra. Quando poi gli ebbero tagliato la mano sinistra, con le braccia amputate spinse il Corano sul petto. [16] Muhammad ibn Jarir al-Tabari (m. 310/922) dice che Muslim fu martirizzato colpito da una freccia, [17] e al-Shaykh al-Mufid suppone che fu martirizzato su ordine di Aisha e tramite un attacco da parte dei lanciatori di giavellotto. [18] L’Imam Ali (A) aveva predetto il modo in cui sarebbe stato martirizzato, [19] commentando che Iddio aveva riempito il suo cuore di luce e fede. [20]

La madre di Muslim era presente quando fu martirizzato. [21]