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Lahad

Da wikishia.

Il laḥad (in arabo: لَحَد) è una cavità rettangolare scavata alla base della tomba, nella parete laterale che volge verso la qibla: in essa i musulmani depongono il corpo del defunto.

I giurisperiti musulmani raccomandano di chiudere il lahad; quelli sciiti, in particolare, consigliano di consolidare la copertura con del fango e di recitare una du'a specifica durante la posa. Lo scopo del chiudere il lahad è di impedire che la terra entri in contatto con il cadavere.

Significato

Il lahad è una cavità rettangolare, ricavata nella parete laterale che volge verso la qibla, sul fondo della tomba; esso deve essere delle dimensioni adatte a contenere il corpo del defunto. [1] I mattoni di adobe, le pietre o materiali simili usati per sigillare tale vano sono detti “pietre del lahad”. [2]

Norme

Secondo i giurisperiti sciiti è raccomandato scavare un lahad per la sepoltura [3]. Se però il terreno è del tipo soffice, è preferibile ricorrere allo shaqq (una fossa rettangolare sul fondo della tomba in cui la salma viene deposta e poi coperta nella sua parte superiore). [4] La giurisprudenza sciita raccomanda di coprire il lahad con mattoni di adobe, [5] affinché la terra non raggiunga il cadavere. [6] Sono comunque ammessi pietre, paglia, legno o qualunque materiale che assicuri lo stesso risultato. [7] Muhammad Hasan al-Najafi, autore del Jawahir al-kalam, giudicava preferibile l’impiego di mattoni di adobe [8]. In un hadith riportato nel Tahdhib al-ahkam, l’Imam Ali (A) dispose che l’Imam al-Hasan (A) e l’Imam al-Husayn (A) coprissero il suo lahad con mattoni di adobe [9]; un altro hadith narra che egli stesso sigillò la tomba del Profeta (S) con lo stesso tipo di mattoni [10]. Secondo Sayyid Muhammad Said al-Hakim (m. 2021), marja sciita, è meritorio rinforzare la copertura anche con materiali diversi dai mattoni di adobe. [11] Secondo alcuni giurisperiti sunniti è sconsigliato (makruh) l’uso di legno o mattoni cotti per coprire il lahad. [12]

Buone maniere (adab)

I giurisperiti sciiti, [13] basandosi sugli hadith, [14] raccomandano di consolidare la copertura del lahad con del fango e di recitare la seguente du'a al momento della posa:

«O Dio, prenditi cura della sua solitudine e placa la sua paura; confortalo con la Tua misericordia, una misericordia tale che non abbia bisogno della misericordia di altri se non della Tua…». [15]

Al-Qutb al-Rawandi, studioso di hadith e giurisperito sciita del VI/XII secolo, riferisce che gli sciiti iniziano a collocare le pietre del lahad partendo dalla testa del defunto. [16] Muhammad Hasan al-Najafi spiega che ciò è dovuto alla maggiore dignità della testa rispetto alle altre parti del corpo. [17]

Voci correlate