Kazim (titolo)
- Questo articolo riguarda il titolo dell’Imam Musa ibn Ja'far (A). Per il carattere dell’Imam (A), vedi Imam Musa ibn Ja'far al-Kazim (A).
Kāẓim (in arabo: الکاظِم) è uno dei titoli più noti dell’Imam Musa ibn Ja'far (A).[1]
Era conosciuto come kazim poiché tratteneva la propria ira[2] ed era paziente di fronte alle crudeltà[3]. Secondo i libri di etica islamica una persona che trattiene la propria ira è chiamata kazim.[4]
Sibt ibn al-Jawzi (m. 654/1256), nel suo libro Tadhkirat al-khawass, scrisse che l’Imam Musa al-Kazim (A) era conosciuto come kazim perché inviava soldi a tutti coloro che gli facevano del male.[5] Sayyid Hashim Ma'ruf al-Hasani (m. 1984), nella sua opera Sirat al-a'immat al-ithnay 'ashar, usa il libro Tadhkirat al-khawass come fonte per dire che egli era conosciuto come kazim perché quando qualcuno lo irritava, egli gli mandava il denaro che avrebbe soddisfatto le sue necessità.[6]
Le fonti riportano vari aneddoti secondo cui l'Imam al-Kazim (A) reprimeva la propria ira nei confronti dei suoi nemici e di coloro che gli facevano del male.[7] Per esempio, un discendente di Umar ibn al-Khattab umiliò l’Imam Ali (A) in presenza dell’Imam al-Kazim (A). I compagni dell’Imam volevano aggredirlo, ma l’Imam (A) li fermò. Successivamente egli si recò al terreno di quell’uomo, e quest’ultimo, non appena vide l’Imam al-Kazim (A), incominciò a gridare poiché temeva che gli avrebbe calpestato il suo raccolto. L’Imam gli si avvicinò e gli chiese: “Quanto hai speso per il tuo terreno?”. L’uomo rispose: “Cento dinari!”. “Quindi quanto speri di guadagnare dal tuo raccolto?”, chiese l’Imam (A). “Non conosco il futuro!”, replicò l’uomo. “Quanto speri di ricavare?”, chiese l’Imam (A) e l’uomo ripose: “Duecento dinari”. L’Imam (A) gli dette trecento dinari e disse: “Prendi questi trecento dinari e in più avrai il tuo raccolto”. Quindi si recò in moschea. L’uomo si precipitò in moschea e quando vide l’Imam (A) recitò questo versetto coranico: “Allah sa meglio dove porre il Suo messaggio” (Sacro Corano 8:124).[8]
Footnote
- ↑ Irbilī, Kashf al-ghumma fī maʿrifat al-aʾimma, vol. 2, p. 743.
- ↑ Ibn Athīr, al-Kāmil, vol. 6, p. 164.
- ↑ Ṭabrisī, Iʿlām al-warā, vol. 2, p. 164.
- ↑ Narāqī, Jāmiʿ al-saʿādāt, vol. 1, p. 333; Ghazālī, Iḥyāʾ ʿulūm al-dīn, vol. 3, p. 176.
- ↑ Sibṭ b. al-Jawzī, Tadhkirat al-khawāṣ, p. 312.
- ↑ Ḥasanī ,Sīrat al-aʾimat al-ithnay ʿashar, vol. 3, p. 305.
- ↑ Mufīd, al-Irshād, vol. 2, p. 233; Qarashī, Ḥayāt al-Imām Mūsā b. Ja'far (a), vol. 2, p. 160-162.
- ↑ Baghdādī, Tārīkh-i Baghdād, vol. 13, p. 30.
Riferimenti
- Ghazālī, Muḥammad. Iḥyāʾ ʿulūm al-dīn. Beirut: 1406 AH/1986.
- Ḥasanī, Sayyid Hāshim al-.Sīrat al-aʾimat al-ithnay ʿashar. Najaf: Maktabat al-Ḥaydariyya, 1382 AH.
- Ibn al-Athīr al-Jazarī, ʿAlī b. Abī l-Karam. Al-Kāmil fī l-tārīkh. Beirut: Dār Ṣādir, 1385 AH-1965.
- Irbilī, ʿAlī b. ʿĪsā al-. Kashf al-ghumma fī maʿrifat al-aʾimma. Qom: Raḍī, 1421 AH.
- Khaṭīb Baghdādī, Aḥmad b. ʿAlī. Tārīkh-i Baghdād. Edited by Musṭafā ʿAbd al-Qādir ʿAṭā. Beirut: Dār al-Kutub al-ʿIlmīyya, 1417 AH.
- Mufīd, Muḥammad b. Muḥammad al-. Al-Irshād fī maʿrifat ḥujaj Allāh ʿalā l-ʿibād. Qom: Kungira-yi Shaykh al-Mufīd, 1413 AH.
- Narāqī, Mahdī b. Abī Dhar. Jāmiʿ al-saʿādāt. Edited by Muḥammad Kalāntar. Beirut: Muʾassisat al-Aʿlamī li-l-Maṭbūʿāt, 1967.
- Qarashī, Bāqir Sharīf al-. Ḥayāt al-Imām Mūsā b. Jaʿfar (a). Qom: Mihr-i Dildār, 1429 AH.
- Sibṭ b. al-Jawzī, Yūsuf b. Qazāwughlī. Tadhkirat al-khawāṣ. Qom: al-Sharīf al-Raḍī, 1418 AH.
- Ṭabrisī, Faḍl b. al-Ḥasan al-. Iʿlām al-warā bi-aʿlām al-hudā. Qom: Muʾassisat Āl al-Bayt li-Iḥyāʾ al-Turāth, 1417 AH.