Kashf al-murad (libro)
Il Kashf al-murād fī sharḥ tajrīd al-i'tiqād (in arabo: كَشْف المُراد في شَرْح تَجريد الاعتِقاد) è un’opera teologica sciita scritta in arabo da al-'Allama al-Hilli. È riconosciuta come il primo e miglior commentario al Tajrid al-i'tiqad di Khwaja Nasir al-Din al-Tusi. Il Kashf al-murad inizia con l’esposizione di questioni filosofiche, come l’esistenza e la quiddità, coprendo poi un’intera gamma di principi delle credenze imamite, dal monoteismo alla resurrezione. Si tratta di un libro di testo seminariale, cui sono stati dedicati numerosi commentari.
L'autore
Hasan ibn Yusuf ibn Mutahhar al-Hilli (n. 648/1250 - m. 726/1325), noto come al-'Allama al-Hilli, fu un giurisperito e teologo vissuto nell’VIII/XIV secolo. Scrisse numerosi libri, dedicati a diverse discipline, tra cui giurisprudenza, principi di giurisprudenza, credenze religiose, filosofia e logica; [1] ricordiamo alcuni titoli: Manahij al-yaqin fi usul al-din, Kashf al-murad, Nahj al-haqq wa kashf al-sidq, al-Bab al-hadi 'ashar, Khulasat al-aqwal e al-Jawhar al-nadid. Fu il primo sapiente a ricevere il titolo di ayatollah (lett.: “segno di Dio”) per la sua vasta conoscenza. [2] I suoi dibattiti e le sue opere portarono il sultano Muhammad Khudabanda a convertirsi allo sciismo e alla diffusione di quest’ultimo in Iran. [3]
Scopo del manoscritto
Nella sua prefazione al Kashf al-murad, al-'Allama al-Hilli afferma che con questo libro egli mira ad elaborare e spiegare le parti poco chiare del Tajrid al-i'tiqad di Khwaja Nasir al-Din al-Tusi. A suo avviso, quest’ultimo libro, pur affrontando un’ampia gamma di questioni teologiche, è molto sintetico e quindi di difficile comprensione. [4]
Importanza del libro
Il Kashf al-Murad è un importante testo in uso nelle hawzah (seminari islamici). [5] Si ritiene che il libro sia superiore ad altri commentari al Tajrid al-i'tiqad per due ragioni: è il primo commentario in assoluto su di esso e il suo autore era uno studente dell’autore del Tajrid al-i'tiqad. [6] Secondo Hasan Hasanzadeh Amoli, curatore del libro, il Tajrid al-i'tiqad è all’origine dei libri di teologia e il Kashf al-Murad è il primo e migliore commentario su di esso. Citando le parole di al-Fadil al-Qushchi, egli riporta che se non fosse per il Kashf al-Murad, il Tajrid al-i'tiqad non potrebbe essere compreso appieno. [7] Inoltre, Aqa Bozorg Tehrani, autore di al-Dhari'a, riportando le parole di Shams al-Din al-Isfahani, un commentatore del Tajrid al-i'tiqad, dice che questi sosteneva: “Senza Kashf al-murad nessuno sarebbe in grado di spiegare i significati del Tajrid al-i'tiqad”. [8]
Contenuto e struttura del libro
Il Kashf al-Murad affronta questioni puramente filosofiche, come l’esistenza e la non esistenza, nonché un’ampia gamma di questioni teologiche, dal monoteismo alla resurrezione. Il libro si compone di sei parti, ciascuna delle quali chiamata “maqsad”. Alcune di queste sezioni sono costituite da diversi capitoli in cui vengono trattate varie questioni:
- Questioni generali (tre capitoli): esistenza e non esistenza, quiddità e sue appendici, cause ed effetti.
- Sostanze e accidenti (cinque capitoli): sostanze, oggetti fisici, altre caratteristiche degli oggetti fisici, sostanze immateriali e accidenti.
- Prova del creatore (tre capitoli): esistenza di Dio, attributi di Dio, atti di Dio.
- Missione profetica (sette questioni): la necessità di inviare i profeti, la necessità dell’infallibilità, come riconoscere la veridicità delle affermazioni di un profeta e la profezia del Profeta Muhammad (S).
- Imamato (nove questioni): la necessità di nominare un imam, la necessità dell’infallibilità dell’imam, la necessità dell’imam di essere superiore agli altri, la necessità di un testo esplicito sull’imam, l’imamato immediato di Ali ibn Abi Talib (A) dopo la morte del Profeta (S), la superiorità dell’Imam Ali (A) sugli altri compagni e l’imamato degli altri dodici Imam (A).
- Resurrezione (sedici questioni): la possibilità di un aldilà, la resurrezione fisica, l’ihbat (annullamento delle ricompense delle proprie azioni) e il takfir (scomunica), l’intercessione, il pentimento e i tormenti della tomba. [9]
Esposizioni, commentari e traduzioni
Secondo il libro Ketabshenasi Tajrid al-i'tiqad (Bibliografia del Tajrid al-i'tiqad), sono state redatte numerose esposizioni e commentari del Kashf al-murad, tra cui:
- Hashiya di Sayyid Abu l-Qasim ibn Husayn Radawi Qumi Ha'iri Lahuri Naqawi (m. 1324/1906).
- Hashiya di Mirza Abd al-Razzaq ibn Ali Rida Muhaddith Hamadani (m. 1962).
- Al-Ta'liqat 'ala Kashf al-murad scritto da Hasan Hasanzadeh Amoli.
- Tawdih al-murad fi sharh Kashf al-murad di Sayyid Hashim Husayni Tihrani (m. 1991).
- Hashiya di Sayyid Muhammad Hashim ibn Jalal al-Din Rawdati.
- Ta'liqa 'ala sharh al-Tajrid al-Allama di Hafiz Bashir Najafi (n. 1942).
- Ta'liqa 'ala Kashf al-murad fi sharh al-Tajrid di Ibrahim ibn Sajid ibn Baqir Musawi Abhari Zanjani (m. 1999).
- Tarjome va sharh-e Kashf al-murad in persiano, di Abu l-Hasan Sha'rani (m. 1973).
- Sharh-e Kashf al-murad in persiano, di Ali Mohammadi (n. 1957). [10]
Pubblicazioni e manoscritti
Esistono manoscritti del Kashf al-Murad redatti durante la vita di al-'Allama al-Hilli o poco dopo la sua morte, [11] tra cui uno del 713/1313-14, risalente al periodo in cui l’autore era ancora in vita. Vi è inoltre un manoscritto del 745/1344-1345, corretto dallo scrivano in presenza di Fakhr al-Muhaqqiqin, figlio di al-'Allama al-Hilli. [12] Quest’ultimo manoscritto è conservato presso la Biblioteca di Astan Quds Razavi. Il Kashf al-Murad è stato pubblicato in Iran, Libano e India. Tra le varie pubblicazioni vi è un’edizione di 646 pagine del 1407/1986, stampata dalla Jame'-ye Modarresin Howzeh 'Elmiyye Qom, curata e commentata da Hasan Hasanzadeh Amoli. [13]