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I Giorni di Dio

Da wikishia.

Il termine Ayyāmullāh (in arabo: أيّام اللّه), che letteralmente significa " i Giorni di Dio", indica i momenti in cui si sono verificati eventi importanti nei quali il potere divino si è manifestato in modo più evidente. Alla luce di alcuni versetti coranici in cui compare questa espressione, gli esegeti hanno dedotto che per Giorni di Dio s’intende quei giorni in cui Egli ha soccorso e benedetto i credenti, quelli in cui ha punito i politeisti e, più in generale, i giorni di benedizioni e di tormento: ricordarli serve a trarne insegnamento.

Secondo un hadith dell’Imam al-Baqir (A), il giorno dell’avvento dell’Imam al-Mahdi (AJ), il giorno del Raj'a e il Giorno della Resurrezione sono esempi dei Giorni di Dio. In alcune narrazioni anche il giorno di Ashura è considerato come uno di essi.

Secondo l’Imam Khomeini, gli eventi verificatisi nei Giorni di Dio sono stati istruttivi e di risveglio per l’umanità nel corso della storia, motivo per cui vanno commemorati.

Significato

I Giorni di Dio sono i giorni in cui si sono verificati eventi importanti, [1] in cui il potere divino si è manifestato in maniera più evidente. [2] L’espressione ricorre due volte nel Corano: .[3] nella XIV sura, al profeta Mosè (A) viene comandato di ricordare al popolo i Giorni di Dio, perché nel loro ricordo vi sono delle lezioni; [4] nella XLV sura, ai credenti viene chiesto di perdonare coloro che non sperano nei Giorni di Dio, affinché Egli compensi ogni nazione per ciò che ha compiuto. [5]

Secondo il Tafsir-e Nemune, il ricordare i Giorni di Dio e narrarne gli eventi mira ad illuminare e risvegliare le nazioni. [6] L’Imam Ali (A), in una lettera a Qutham ibn 'Abbas, suo governatore alla Mecca, gli ordinò di ricordare alle persone i Giorni di Dio durante l’hajj. [7]

Interpretazioni

Gli esegeti del Corano hanno fornito diverse spiegazioni in merito ai "Giorni di Dio":

  • Giorni di benedizioni: alcuni dei giorni in cui i Profeti (A) e i loro seguaci ricevettero grazie divine, come la liberazione del popolo di Mosè (A) da Faraone, la salvezza del popolo di Noè (A) dal diluvio e lo sbarco dall’Arca o la liberazione di Abramo (A) dal fuoco. [8]
  • Giorni di tormento: giorni in cui il castigo divino colpì tribù ribelli come gli 'Ad e i Thamud. [9]
  • Giorni di tormento e giorni di benedizione: ogni giorno in cui un comandamento divino si è manifestato talmente chiaramente da oscurare ogni altra questione. [10] Il Tafsir-e Nemune afferma che fa parte dei Giorni di Dio ogni giorno in cui si apre un nuovo capitolo nella vita degli esseri umani, e viene insegnata loro una lezione, come nel caso della missione di un profeta o la caduta di un re oppressore o politeista. [11] Inoltre, secondo un hadith del Profeta (S), narrato nell’opera al-Amali di al-Shaykh al-Tusi, i Giorni di Dio sono i giorni in cui Egli dispensa benedizioni o punizioni. [12]

Secondo Fayd Kashani, non c’è contraddizione tra queste opinioni, perché elargire benedizioni a un credente equivale a punire un miscredente; tali giorni sono dunque una benedizione per una nazione e una punizione per un’altra. [13]

Esempi

Gli hadith menzionano diversi esempi dei Giorni di Dio. Secondo un hadith dell’Imam al-Baqir (A), essi sono tre: il giorno dell’insurrezione dell’Imam al-Mahdi (AJ), il giorno del Raj'a e il Giorno della Resurrezione. [14] Tuttavia, Ali ibn Ibrahim al-Qummi cita il giorno della propria morte al posto del giorno del Raj'a. [15] In alcune narrazioni anche il giorno di Ashura è stato annoverato tra i Giorni di Dio. [16]

L’Imam Khomeini considerava tali anche il giorno dell’Egira del Profeta, quello della conquista della Mecca, il giorno della battaglia di Siffin e i giorni in cui si verificano terremoti, inondazioni, ecc., che destano la coscienza umana. [17] È stato tuttavia affermato che i Giorni di Dio non si limitano a questi casi e comprendono anche altri esempi. [18] L’Imam Khomeini, il fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, definì Giorni di Dio alcuni giorni in cui accaddero eventi particolare nel corso della storia della Repubblica islamica dell’Iran: l’11 febbraio 1979, giorno della vittoria della Rivoluzione islamica; [19] l’8 settembre 1978, che portò alla Rivoluzione; e il 5 giugno 1963, data della rivolta del 15 di Khordad. [20] Secondo l’Imam Khomeini, gli eventi occorsi nei suddetti giorni sono istruttivi e di risveglio per l’umanità nel corso della storia, perciò devono essere commemorati. [21]

Footnote

  1. Shaʾrānī, Nathr-i ṭūba, vol. 2, p. 604.
  2. Qurashī Bunābī, Qāmūs-i Qurān, vol. 7, p. 281.
  3. Qur'an 14:5; Qur'an 45:14.
  4. Qur'an 14:25.
  5. Qur'an 45:14.
  6. Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 10, p. 275.
  7. Nahj al-balāgha. Edited by Ṣubḥī Ṣaliḥ, vol. 1, p. 457.
  8. Ṭabarī, Jāmiʾ al-bayān, vol. 13, p. 239; Ṭūsī, al-Tibyān, vol. 6, p. 274.
  9. Ṭabarī, Jāmiʾ al-bayān, vol. 11, p. 227; Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 5, p. 209.
  10. Ṭabrisī, Majmaʿ al-bayān, vol. 6, p. 467; Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān, vol. 12, p. 18.
  11. Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 10, p. 272.
  12. Ṭūsī, al-Amālī, p. 491.
  13. Fayḍ al-Kāshānī, Tafsīr al-Ṣāfī, vol. 3, p. 80.
  14. Ṣadūq, al-Khiṣāl, vol. 1, p. 108, Hadith 75.
  15. Qummī, Tafsīr al-Qummī, vol. 1, p. 397.
  16. Ibn Abi al-Jumhūr, ʿAwālī al-liʾālī, vol. 1, p. 138.
  17. Imām Khomeinī, Ṣaḥīfa-yi nūr, vol. 9, p. 63.
  18. Qurashī Bunābī, Qāmūs-i Qurān, vol. 7, p. 281.
  19. Imām Khomeinī, Ṣaḥīfa-yi nūr, vol. 19, p. 101.
  20. Imām Khomeinī, Ṣaḥīfa-yi nūr, vol. 9, p. 65.
  21. Imām Khomeinī, Ṣaḥīfa-yi nūr, vol. 17, p. 11.

Riferimenti

  • Fayḍ al-Kāshānī, Muḥammad b. al-Murtaḍā al-. Tafsīr al-Ṣāfī. Tehran: Maktabat al-Ṣadr, 1373 Sh.
  • Imām Khomeinī, Sayyid Rūḥ Allāh. Ṣaḥīfa-yi nūr. Tehran: Intishārāt-i Surūsh, 1369 Sh.
  • Ibn Abi al-Jumhūr, Muḥammad b. ʿAlī. ʿAwālī al-liʾālī al-ʿazīzīyya fī al-aḥādīth al-dīnīyya. Edited by Mujtabā Irāqī. Qom: Dār Sayyid al-Shuhadāʾ, 1405 AH.
  • Makārim Shīrāzī, Nāṣir. Tafsīr-i nimūna. Tehran: Dār al-Kutub al-Islāmiyya, 1373 Sh.
  • Qurashī Bunābī, ʿAlī Akbar. Qāmūs-i Qurān. Tehran: Dār al-Kutub al-Islāmīyya, 1412 AH.
  • Qummī, ʿAlī b. Ibrāhīm al-. Tafsīr al-Qummī. Qom: Dār al-Kitāb, 1404 AH.
  • Sayyid Raḍī, Muḥammad Ḥusayn. Nahj al-balāgha. Edited by Ṣubḥī Ṣaliḥ. Beirut: Dār al-Kutub al-Lubnānī, 1414 AH.
  • Shaʾrānī, Abu l-Ḥasan. Nathr-i ṭūba. Collected by Qarīb, Muḥammad. Tehran: Dār al-Kutub al-Islāmīyya, 1380 Sh.
  • Ṣadūq, Muḥammad b. ʿAlī al-. Al-Khiṣāl. Qom: Jāmiʿat al-Mudarrisīn, 1362 Sh.
  • Ṭūsī, Muḥammad b. al-Ḥasan al-. Al-Amālī. [n.p], [n.d].
  • Ṭūsī, Muḥammad b. al-Ḥasan al-. Al-Tibyān fī tafsīr al-Qurʾān. Beirut: Dār Iḥyāʾ al-Turāth al-ʿArabī, [n.d].
  • Ṭabrisī, Faḍl b. al-Ḥasan al-. Majmaʿ al-bayān fī tafsīr al-Qurʾān. Beirut: Dār al-Maʿrifa, 1406 AH.
  • Ṭabarī, Muḥammad b. Jarīr al-. Jāmiʾ al-bayān fi tafsīr al-Qurʾān. [n.p]: Dār al-Risāla, 1420 AH.
  • Ṭabāṭabāʾī, Sayyid Muḥammad Ḥusayn al-. Al-Mīzān fī tafsīr al-Qurʾān. Beirut: Muʾassisat al-Aʿlamī, 1439 AH.