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Giobbe (A)

Da wikishia.

Giobbe, o Ayyūb (in Arabo: اَیّوب), fu un profeta di Dio colpito da malattia e dalla perdita dei figli e delle ricchezze. Egli rimase paziente per tutta la durata delle prove cui fu sottoposto e non smise mai di adorare né di ringraziare Dio.

Il Corano non descrive nel dettaglio le prove di Giobbe (A), ma la Bibbia e alcune tradizioni islamiche riportano che il popolo pian piano si allontanò da lui a causa della sua malattia. Alla luce della dottrina islamica, tuttavia, i profeti non possono essere colpiti da condizioni che suscitino repulsione negli uomini.

Secondo la Bibbia e alcune tradizioni islamiche, Giobbe (A) non portò sempre pazienza nel corso delle prove inflittegli; il Corano, invece, non accenna a nulla del genere, anzi lo loda per la sua perseveranza.

Facendo riferimento al 41° versetto della XXXVIII sura del Corano, che narra di Satana intento a tormentare Giobbe (A) con disgrazie e afflizioni, alcuni hanno messo in dubbio la sua infallibilità, ritenendo che Satana fosse riuscito a influenzarlo. La risposta è che il diavolo riuscì a colpire soltanto il corpo e i beni di Giobbe (A), non la sua anima: la sua infallibilità ne uscì pertanto immacolata. Secondo i commentatori, Giobbe (A) giurò di infliggere cento frustate alla moglie, ma, una volta pentitosi, gli fu rivelato di colpirla una sola volta con un fascio di cento bastoncini, così da adempiere al giuramento senza nuocerle realmente. Le fonti divergono circa la causa di quel giuramento.

Non esistono informazioni certe sul luogo di sepoltura di Giobbe (A); gli vengono attribuite tombe in vari paesi, fra cui una nei pressi di Hillah, in Iraq.

Famiglia e lignaggio

Giobbe (A) era un profeta di Dio[1] dei discendenti di Abramo (A),[2] suo quarto[3] o quinto[4] bisnonno paterno, e discendente di Lot (A) per parte di madre.[5]

Secondo al-Allama al-Majlisi, sua moglie discendeva da Giuseppe (A);[6] altre tradizioni la indicano come figlia di Giuseppe (A)[7] o di Giacobbe (A).[8]

Si narra che Dhu l-Kifl, personaggio citato nel Corano, fosse figlio di Giobbe (A); il suo nome di nascita era Bishr e anch’egli fu un profeta.[9]

Le prove di Giobbe

Secondo il Corano, Giobbe (A) fu messo alla prova con la perdita dei figli e delle ricchezze e fu anche colpito da una malattia. Nonostante le sofferenze rimase paziente e superò le prove;[10] recuperò salute e figli.[11] Il Corano lo definisce: «Nostro servo», «che servo eccellente!», «paziente» e «pentito».[12]

número Testo Sura Versetto Contenuto
1 E gli demmo Isacco e Giacobbe e guidammo ciascuno di loro. E in precedenza avevamo guidato Noè e, dalla sua discendenza, Davide e Salomone, Giobbe, Giuseppe, Mosè e Aronne, così ricompensiamo i virtuosi. al-An'am 84 Discendenza da Abramo o da Noè.[13]
2 In verità ti abbiamo dato la rivelazione come la demmo a Noè e ai profeti dopo di lui, e [come] la demmo ad Abramo e Ismaele, Isacco, Giacobbe e alle Tribù, Gesù e Giobbe, Giona, Aronne e Salomone, e demmo a Davide i Salmi. Nisa' 163 Profezia.
3 E [ricorda] Giobbe, quando invocò il suo Signore: "In verità le avversità mi hanno colpito, e Tu sei il più Misericordioso dei misericordiosi". (83) Così esaudimmo la sua preghiera e rimuovemmo le sue avversità, e gli restituimmo la sua famiglia insieme ad altri come loro, come misericordia da parte Nostra e monito per i devoti. (84) al-Anbiya' 83-84 Esaudimento della supplica, guarigione e restituzione dei figli.
4 E ricorda il Nostro servo Giobbe [nel Corano]. Quando invocò il suo Signore: "Il diavolo mi ha inflitto sofferenze e tormenti", (41) [gli dicemmo:] "Pesta [la terra] con il tuo piede; questa [sorgente] sarà un bagno rinfrescante e una bevanda". (42) Gli restituimmo la sua famiglia e altri come loro, come misericordia da parte Nostra e monito per coloro i quali sono dotati d’intelletto. (43) [Gli dicemmo:] "Prendi una fascina in mano e poi colpisci [tua moglie] con essa, ma non rompere il [tuo] giuramento". In verità, lo trovammo paziente. Che servo eccellente! In verità, era un’anima pentita. (44) Sad 41-44 Guarigione, restituzione della famiglia, racconto del giuramento, elogio della sua pazienza e pentimento.

Storia delle prove

Secondo un hadith dell’Imam al-Sadiq (A), Dio aveva colmato Giobbe (A) di benedizioni, e questi Lo ringraziava costantemente. Satana disse allora a Dio: «Se gli sottrai le Tue benedizioni, smetterà di rendere grazie». Dio concesse a Satana di mettere alla prova Giobbe (A) colpendo prima le sue ricchezze e i suoi figli, ma Giobbe (A) perseverò nel ringraziare anche più di prima. Satana infierì allora sui raccolti e sul bestiame, ma Giobbe (A) continuò a rimanere grato. Infine Satana soffiò sul suo corpo, provocandogli numerose piaghe, al punto che la gente lo bandì dal villaggio a causa del suo odore ripugnante. Ciò nondimeno Giobbe (A) rimase grato. Poi, un giorno, Satana, insieme ad alcuni compagni di Giobbe (A), andò a trovarlo e gli disse che la sua afflizione doveva essere stata causata da un peccato che aveva commesso. In risposta, Giobbe (A) affermò di non aver mai mangiato del cibo se non condividendolo con un orfano o una persona debole, e nel dover scegliere tra due atti di adorazione, aveva scelto sempre quello più difficile. Infine, Dio mandò un angelo che lo lavò con l’acqua di una sorgente scaturita dal suolo dove Giobbe (A) aveva pestato il piede, e così guarì.[14]

L’Allama Tabataba'i dubita dell’autenticità di questo racconto, ravvisando contraddizioni con altri hadith,[15] fra cui quello in cui l’Imam al-Baqir (A) afferma che Giobbe (A) non soffrì di infezioni ripugnanti e che la gente lo abbandonò a causa della sua povertà e debolezza apparente, ignara del suo rango agli occhi di Dio e della guarigione che sarebbe avvenuta di lì a poco.[16] Il racconto contrasterebbe inoltre con la dottrina dell’infallibilità,[17] secondo la quale i profeti sono immuni da difetti che possano allontanare la gente e in tal modo far fallire la loro missione.[18]

Il racconto biblico

Il Libro di Giobbe (A) è uno dei trentanove libri della Bibbia ebraica; descrive le benedizioni concesse a Giobbe (A)[19] e la storia delle prove cui fu sottoposto.[20] Nella narrazione biblica Giobbe (A) non porta pazienza fino alla fine[21] e non viene menzionato alcun giuramento.[22]

La saggezza dietro l’afflizione

L’afflizione di Giobbe è considerata una prova divina. Stando ad alcuni commentatori, egli rimase grato a Dio prima, durante[23] e dopo le prove. Un hadith riferisce che fu colpito dalle avversità affinché la gente non lo divinizzasse a causa delle benedizioni ricevute e imparasse a non disprezzare i deboli, i poveri o i malati, e inoltre capisse che Dio mette alla prova chi vuole e guarisce chi vuole.[24]

Il giuramento

Si narra che Giobbe (A) avesse giurato di colpire la moglie con cento frustate una volta guarito.[25] Tuttavia, quando guarì, comprese di aver agito con durezza e decise di perdonarla. Non potendo però violare il giuramento,[26] gli fu rivelato di colpirla una sola volta con un fascio di cento bastoncini.[27]

Le fonti propongono spiegazioni diverse per quel giuramento. Secondo Ibn Abbas, Satana apparve alla moglie promettendole la guarigione del marito a condizione che, una volta guarito, ella riconoscesse in lui, ossia Satana, l’unico artefice. La donna, stremata dalla malattia del marito, acconsentì, e per questo Giobbe (A) giurò di punirla.[28] Altri sostengono che la moglie si fosse attardata nell’eseguire un incarico affidatole e che il profeta Giobbe (A) avesse reagito con tale giuramento.[29] Secondo un’altra versione, ella avrebbe con le sue parole ferito Giobbe (A) durante la malattia; in un ulteriore racconto, vendette le proprie trecce per procurare del pane, suscitando l’ira del marito che poi, conosciutane la ragione, si pentì del giuramento.[30]

L’attendibilità di alcune di queste narrazioni è messa in discussione: sia perché contraddicono la dottrina dell’infallibilità[31] sia per la debolezza delle rispettive catene di trasmissione.[32]

Infallibilità

Alcuni commentatori citano il versetto: “Ricorda il Nostro servo Giobbe quando invocò il suo Signore: «Il diavolo mi ha inflitto sofferenze e tormenti»”,[33] per sostenere che Giobbe (A) non fosse infallibile, poiché suggerisce che Satana riuscì a influenzarlo. La risposta, però, è che ciò riguardò solo il corpo, la ricchezza e i figli di Giobbe, non la sua anima, e non invalida quindi la sua infallibilità.[34]

Una discussione approfondita su tale argomento si trova nel Tanzih al-anbiya' di al-Sharif al-Murtada.[35]

Luogo di sepoltura

Un supuesto lugar de entierro de Job (la paz sea con él) en Bujará, Uzbekistán

Giobbe (A) visse, secondo una tradizione, in una regione chiamata Aws, a sud-ovest del Mar Morto e a nord del Golfo di Aqaba, o in Batanea (al-Bathaniyya), tra Damasco e Adhri'at.[36] A Şanlıurfa, in Turchia, una grotta è indicata come il luogo in cui trascorse il periodo della malattia.[37]

Si dice che sia vissuto duecento anni[38] e, secondo la Bibbia, 140 anni dopo la guarigione.[39] L’afflizione sarebbe durata sette[40] o diciotto anni[41] e il profeta fu sepolto vicino alla sorgente miracolosa che lo fece guarire.[42]

Tra le tombe a lui attribuite figurano quella presso Hillah (Iraq), più nota per la vicinanza alla sua residenza,[43] una tomba situata vicino a Salalah (Oman), una nel villaggio di Garmab nei pressi di Bojnurd (Iran) e una a Bukhara (Uzbekistan);[44] quest’ultima sarebbe stata un’invenzione di Tamerlano.[45]

Nell’arte

La vicenda di Giobbe (A) è stata rappresentata in diverse opere artistiche. Il film Giobbe il Profeta (A), diretto da Farajollah Salahshur e prodotto nel 1993-94 per la Televisione iraniana, racconta la vita e le prove del profeta.[46]


Footnote

  1. Qurʾān 4:163.
  2. Qurʾān 6:84.
  3. Ibn Ḥabīb, al-Muḥabbar, p. 5.
  4. Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 555; Thaʿlabī, al-Kashf wa l-bayān, vol. 6, p. 287.
  5. Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 555; Thaʿlabī, al-Kashf wa l-bayān, vol. 6, p. 287.
  6. Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 555.
  7. Qummī, Tafsīr al-Qummī, vol. 2, p. 239-242.
  8. Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 555.
  9. Ṭabarī, Tārīkh al-umam wa al-mulūk, vol, 1. p. 325.
  10. Qurʾān 38:44.
  11. Qurʾān 21:84.
  12. Qummī, Tafsīr al-Qummī, vol. 9, p. 239-242.
  13. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān, vol. 7, p. 242.
  14. Qummī, Tafsīr al-Qummī, vol. 2, p. 239-42; Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 559-65.
  15. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān, vol. 17, p. 214-17.
  16. Ṣadūq, al-Khiṣāl, vol. 2, p. 339-400.
  17. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān, vol. 17, p. 214-217.
  18. Abū l-Futūḥ al-Rāzī, Rawḍ al-Jinān, vol. 13, p. 213; Subḥānī, Manshūr-i ʿaqāʾd -imāmīyya, p. 114.
  19. Job 1: 1-6.
  20. Job, 1:1-2.
  21. Kalbāsī, Naqd wa barrasī-yi ārā-yi mufassirān dar tafsīr-i āya-yi 44 sūra-yi Ṣād, p. 120.
  22. Kalbāsī, Naqd wa barrasī-yi ārā-yi mufassirān dar tafsīr-i āya-yi 44 sūra-yi Ṣād, p. 120.
  23. Qurtubī, al-Jāmiʿ li-aḥkām al-Qurʾān, vol. 16, p. 216.
  24. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 17, p. 214-217.
  25. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 10, p. 210.
  26. Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 19, p. 299.
  27. Qur'an 38:44; Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 10, p. 210.
  28. Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 19, p. 299; Jazāʾrī, Qiṣaṣ al-anbīyāʾ, p. 198.
  29. Makārim Shīrāzī, Tafsīr-i nimūna, vol. 19, p. 299.
  30. Qummī, Tafsīr al-Qummī, vol. 2, p. 239-242; Majlisī, Ḥayāt al-qulūb, vol. 1, p. 559-565.
  31. Abū l-Futūḥ al-Rāzī, Rawḍ al-Jinān, vol. 13, p. 213; Subḥānī, Manshūr aqa'id imāmīyya, p. 114.
  32. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 17, p. 214-217.
  33. Quran 38:41
  34. Ṭabāṭabāʾī, al-Mīzān, vol. 17, p. 209.
  35. Sayyid Murtaḍā al-Hudā, Tanzīh al-anbīyā', p. 59-64.
  36. Shuqī, Aṭlas-i Qurʾān, p. 109.
  37. Bīāzār-i Shīrāzī, Bāstanshināsī wa jughrāphīyā-yi tārīkhī-yi qiṣaṣ-i Qurʾān, p. 350.
  38. Ibn Ḥabīb, al-Muḥabbar, p. 5.
  39. The Bible, Job 1:42.
  40. Jazāʾirī, Qiṣaṣ al-anbīyāʾ, p. 198-200.
  41. Baḥrānī, al-Burhān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 4, p. 672; Jazāʾirī, Qiṣaṣ al-anbīyāʾ, p. 198-200.
  42. Baḥrānī, al-Burhān fī tafsīr al-Qurʾān, vol. 4, p. 672.
  43. Rāmīn-nizhād, Mazār-i payāmbarān, p. 59-63.
  44. Rāmīn-nizhād, Mazār-i payāmbarān, p. 59-63.
  45. Rāmīn-nizhād, Mazār-i payāmbarān, p. 59-63.
  46. A summary of the movie Job the Prophet (Persian)

Riferimenti

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  • A summary of the movie Job the Prophet (Persian)
  • Kalbāsī, Zahrā and others. Naqd wa barrasī-yi ārā-yi mufassirān dar tafsīr-i āya-yi 44 sūra-yi Ṣād. Amūzahā-yi Qurʾānī. no 22, 1394 Sh.