Fatwa che proibisce di oltraggiare le sacralità dei sunniti
La fatwa che proibisce di oltraggiare le sacralità dei sunniti (in Arabo: فتوى تحريم الإساءة لمقدسات أهل السنة) è un responso giuridico pronunciato dall’ayatollah Khamenei, Guida suprema della Repubblica Islamica dell’Iran, che vieta di insultare le personalità e i simboli cari ai sunniti, comprese le mogli del Profeta (S). Fu emanata in risposta agli insulti nei confronti di Aisha, moglie del Profeta (S), da parte del religioso sciita kuwaitiano Yasser al Habib, e alla questione sollevata dagli studiosi sciiti sauditi.
Il pronunciamento fu estesamente riportato dai media arabi; diverse personalità religiose sciite e sunnite lo accolsero come un sostegno all’unità musulmana.
Motivi
La fatwa in esame fu emessa a seguito degli insulti rivolti dal religioso sciita kuwaitiano Yasser al Habib nei confronti di Aisha, moglie del Profeta (S). Al Habib si era più volte espresso contro Aisha e 'Umar ibn Khattab, figure di grande rilievo per i sunniti.[1] Nel 2010 organizzò a Londra una celebrazione in occasione dell’anniversario della morte di Aisha, durante la quale pronunciò commenti offensivi su di lei.[2] L’evento fu trasmesso via satellite dal canale Fadak di Yasser al Habib.[3] Egli tenne una celebrazione analoga per l’anniversario della morte del Secondo Califfo, anch’essa trasmessa dalla stessa rete.[4]
La diffusione di tali osservazioni suscitò la rabbia e la protesta dei sunniti e provocò reazioni nel mondo islamico, soprattutto nei Paesi a maggioranza sunnita, creando notevoli problemi alle comunità sciite del Kuwait e dell’Arabia Saudita.[5] In risposta, il muftì saudita Abdul Aziz Al al Shaykh dichiarò che la diffusione della scuola sciita nei Paesi arabi e islamici si era arrestata e che le affermazioni di al Habib costituivano un dono divino volto a rivelare i veri sentimenti degli sciiti.[6]
A seguito di questi eventi, gli studiosi sciiti sauditi, tramite una domanda rivolta all’ayatollah Sayyid Ali Khamenei, chiesero di conoscere il suo parere giurisprudenziale sull’insulto esplicito nonché sull’uso di espressioni denigratorie nei confronti di Aisha.[7]
Il testo della fatwa
Il 30 settembre 2010, l’ayatollah Khamenei emise una fatwa in risposta alla domanda degli studiosi sciiti del governatorato di al Ahsa (Arabia Saudita) riguardo all’insulto ad Aisha, moglie del Profeta (S):
“È proibito insultare figure e simboli celebrati dai fratelli sunniti, inclusa la moglie del Profeta dell’Islam (S) [Aisha]. Questo include le mogli di tutti i profeti, in particolare il maestro di tutti i profeti Muhammad (che Dio benedica lui e la sua famiglia)”.[8]
Riflessioni e reazioni
La fatwa suscitò numerose reazioni nei media e nei Paesi arabi. Ne diedero notizia, tra gli altri, i quotidiani al Anba' e al Ra'y al 'Aam del Kuwait, il sito Muhit, i giornali al Safir e al Intiqad in Libano, al Watan e Okaz in Arabia Saudita, al Hayat di Londra, al Shorouk in Egitto, oltre al sito web della televisione di Stato e a vari canali satellitari arabi.[9]
Al Jazeera dedicò alla fatwa, e al suo ruolo nell’unità tra le diverse scuole islamiche, una puntata del programma "Mawara' al Khabar" con la presenza di esperti.[10]
Anche personalità religiose e politiche del mondo arabo reagirono positivamente. Ahmed el Tayeb, shaykh dell’Università di al Azhar, dichiarò che la fatwa giungeva al momento giusto per prevenire divisioni e chiudere la porta alla sedizione, ed essa esprimeva l’interesse e il desiderio di unità dei musulmani.[11],[12] Anche i religiosi libanesi erano a favore di tale fatwa e la definirono un ostacolo alle cospirazioni nemiche.[13] Secondo Sayyid Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, il pronunciamento di tale responso giuridico chiudeva la strada a quanti volevano minare l’unità della ummah islamica.[14]
La Quarta Conferenza Internazionale sulla Prossimità tra le Scuole di Pensiero Islamiche, tenutasi presso il Centro Islamico di Londra, avallò la fatwa nella sua dichiarazione conclusiva.[15]
In un comunicato, alcuni deputati sunniti del Parlamento iraniano la definirono motivo di orgoglio e incoraggiamento per i sunniti del Paese.[16] I chierici sunniti della provincia del Golestan ribadirono, in dichiarazioni separate, che l’atto dell’Ayatollah Khamenei, in linea con il suo pensiero e la sua prassi, privava i nemici dell’opportunità di fomentare sedizioni.[17]
Footnote
- ↑ Yasir al-Habib; A Londoner Mullah, Yesterday on "Fadak" channel, today on "Sawt al-Itra"
- ↑ Fake narrations of Salam, Fadak and Ahl al-Bayt television channels from Shia (Persian)
- ↑ Fake narrations of Salam, Fadak and Ahl al-Bayt television channels from Shia (Persian)
- ↑ Yasir al-Habib; A Londoner Mullah, Yesterday on "Fadak" channel, today on "Sawt al-Itra"
- ↑ The fatwa that nullified the sedition of division between Muslims (Persian)
- ↑ Fake narrations of Salam, Fadak and Ahl al-Bayt television channels from Shia (Persian)
- ↑ The Islamic world welcomed the new fatwa of Ayatollah Khamenei (Persian)
- ↑ Ayatollah Khamenei’s fatwa: Insulting the Mother of the Faithful Aisha is prohibited
- ↑ Islamic unity in the view of the leader of the revolution and its global effects (Persian)
- ↑ Islamic unity in the view of the leader of the revolution and its global effects (Persian)
- ↑ Iran leader wins plaudits over sectarian strife fatwa (English)
- ↑ Sheikh Al-Azhar welcomed the fatwa of the Leader of the Islamic Revolution of Iran (Persian)
- ↑ Religious groups in Lebanon supported the important fatwa of the leader of the revolution (Persian)
- ↑ Sayyid Hassan Nasrallah's emphasis on the necessity of preserving the unity of Muslims
- ↑ Supporting the Iranian leader's fatwa about the prohibition of insulting Sunnis at the London conference (Persian)
- ↑ The representative of Khash city appreciates the leader of the revolution's fatwa about the sanctity of Sunni symbols (Persian)
- ↑ Sunni scholars of Golestan province: Shia and Sunni neutralize any kind of conspiracy of the enemies of Islam (Persian)
Riferimenti
- Iran leader wins plaudits over sectarian strife fatwa (English). Accessed: 2024/04/28.
- Kuwait: Revoking the nationality of the Shia clergy Yasser al-Habib (Arabic). Accessed: 2024/04/28.
- Sheikh Al-Azhar welcomed the fatwa of the Leader of the Islamic Revolution of Iran (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- The fatwa that nullified the sedition of division between Muslims (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Sayyid Hassan Nasrallah's emphasis on the necessity of preserving the unity of Muslims. Accessed: 2024/04/28.
- Ayatollah Khamenei’s fatwa: Insulting the Mother of the Faithful Aisha is prohibited (English. Accessed: 2024/04/28.
- Supporting the Iranian leader's fatwa about the prohibition of insulting Sunnis at the London conference (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Sunni scholars of Golestan province: Shia and Sunni neutralize any kind of conspiracy of the enemies of Islam (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- The representative of Khash city appreciates the leader of the revolution's fatwa about the sanctity of Sunni symbols (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- The Islamic world welcomed the new fatwa of Ayatollah Khamenei (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Islamic unity in the view of the leader of the revolution and its global effects (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Fake narrations of Salam, Fadak and Ahl al-Bayt television channels from Shia (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Religious groups in Lebanon supported the important fatwa of the leader of the revolution (Persian). Accessed: 2024/04/28.
- Yasir al-Habib; A Londoner Mullah, Yesterday on "Fadak" channel, today on "Sawt al-Itra". Accessed: 2024/04/28.