Dibattito dell’Imam al-Rida (A) con Jathaliq

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Questo articolo è un’introduzione al dibattito dell’Imam al-Rida (A) con Jathaliq; per leggere il suo testo vedere text:Dibattito dell’Imam al-Rida (a) con Jathaliq.

Il dibattito dell’Imam al-Rida (A) con Jathaliq Nasrani (cristiano di san Tommaso) è un dibattito teologico nel corso del quale vennero discussi temi come la missione profetica del Profeta dell’Islam (S) e la natura umana di Gesù (A). Questa conversazione ebbe luogo in un incontro nel quale, su richiesta del califfo abbaside al-Ma'mun, sapienti ebrei, cristiani, zoroastriani e sabei discussero con l’Imam al-Rida (A). Questo dibattito fu riportato per la prima volta nei libri al-Tawhid e 'Uyun Akhbar al-Rida (A), scritti da al-Shaykh al-Saduq. Secondo la narrazione di Hasan ibn Muhammad Nufili, il narratore di questo hadith, l’Imam al-Rida (A), basandosi sulla Bibbia, argomentò la missione profetica del Profeta Muhammad (S). Egli (A) citò la Bibbia anche per dimostrare che Gesù (A) non fosse dio ma un essere umano. Secondo questa narrazione, Jathaliq in questo dibattito fallì e non trovò risposte alle obiezioni dell’Imam al-Rida (A). Sviluppo [del dibattito] Il dibattito dell’Imam al-Rida (A) con Jathaliq è menzionato in una narrazione secondo cui egli (A) discusse con sapienti cristiani, ebrei, zoroastriani e sabei. [1] Secondo Hasan ibn Muhammad Nufili, il narratore dell’hadith, il dibattito fu organizzato su richiesta di Ma'mun, il califfo abbaside. Quando l’Imam al-Rida (A) si recò da Medina a Merv, presso al-Ma'mun, quest’ultimo chiese ai sapienti e ai teologi di varie religioni di riunirsi e tenere un dibattito teologico con l’Imam al-Rida (A). [2] Nufili affermò che l’obiettivo di al-Ma'mun era di mettere alla prova l’Imam al-Rida (A). [3] In questo incontro, Jathaliq (capo dei cristiani) fu il primo a discutere con l’Imam al-Rida (A). Oltre a lui, all’incontro erano presenti anche ras al-Jalut (esilarca, capo degli ebrei), i notabili dei sabei, herbad, rappresentante degli zoroastriani) e 'Imran Sabi'i; anche loro discussero con l’Imam (A). [4] Il metodo dell’Imam al-Rida (A) All’inizio del dibattito, Jathaliq si rivolse ad al-Ma'mun, che gli chiese di incominciare il dibattito. Jathaliq disse: “Come posso discutere con lui [l’Imam (A)] dal momento che non credo nel loro libro e nel loro profeta?”. L’Imam al-Rida (A) replicò che nel discutere con lui avrebbe fatto riferimento alla Bibbia, il libro religioso dei cristiani, e di conseguenza Jathaliq accettò di non rifiutare le sue argomentazioni su questa base. [5] Pertanto l’Imam al-Rida (A), in vari passi di questa conversazione, citò la Bibbia a sostegno delle proprie parole. [6] Temi [del dibattito] Nella conversazione tra l’Imam al-Rida (A) e Jathaliq, la discussione riguardò principalmente due questioni: provare la missione profetica del Profeta Muhammad (A) e se Gesù (A) fosse dio o un essere umano. Tra le due questioni principali, furono trattate anche questioni come il numero degli apostoli di Gesù (A) [7] e la perdita del testo originale della Bibbia. [8] Per provare la missione profetica del Profeta dell’Islam (A), l’Imam al-Rida (A) citò passi della Bibbia e della Torah nei quali era stato annunciato l’arrivo di un profeta con i segni del Profeta Muhammad (S). Tra le altre cose, egli (A) affermò che nella Bibbia è menzionato che Giovanni di Dailam disse: “Cristo mi informò della religione di Muhammad (A) l’Arabo e diede la buona novella che egli (A) sarebbe venuto dopo di lui, allora diedi la buona novella agli Apostoli ed essi credettero in lui”. [9] Inoltre affermò che Gesù (A) nella Bibbia disse: “Andrò dal vostro Dio e dal mio Dio, e verrà il Paraclito”. [10] Egli presentò due argomentazioni in risposta al credo cristiano che Gesù (A) sia dio: una è che se Gesù (A) fosse dio, Egli (A) non avrebbe dovuto pregare o digiunare poiché l’adorazione di Gesù (A) porrebbe la questione per chi stesse pregando o digiunando lui, in quanto dio. [11] La seconda argomentazione riguarda l’affermazione di Jathaliq che Gesù (A) era Dio perché Egli (A) risuscitava i morti e guariva i ciechi e i lebbrosi. [12] L’Imam al-Rida (A) respinse la sua idea, dicendo che altri Profeti (A) avevano fatto lo stesso. Pertanto anche loro dovrebbero essere considerati dèi, ma i cristiani non li considerano tali. Eliseo (A), per esempio, risuscitò i morti e curò i ciechi e i lebbrosi. Anche il profeta Ezechiele (A) risuscitò i morti: 35.000 persone settant’anni dopo la loro morte. [13] Esito Secondo il narratore dell’hadith, in vari passi di questa conversazione, Jathaliq non trovò una risposta alle obiezioni dell’Imam al-Rida (A) e rimase in silenzio. Per esempio, quando l’Imam al-Rida (A)) chiese che se Gesù (A) era dio, allora per chi pregava o digiunava, Jathaliq rimase in silenzio e non rispose. [14] Inoltre, quando l’Imam al-Rida (A) avanzò prove dalla Bibbia in merito alla missione profetica del Profeta dell’Islam (A) e la natura umana di Gesù (A), Jathaliq gli chiese il permesso di non rispondere. [15] Alla fine del dibattito, Jathaliq disse all’Imam al-Rida (A) di pensare che non vi fosse nessuno come l’Imam al-Rida (A) tra i sapienti musulmani. [16] Fonti dell’hadith Il testo del dibattito è stato narrato per la prima volta nei libri al-Tawhid [17] e 'Uyun Akhbar al-Rida (A), [18] scritti da al-Shaykh al-Saduq (m. 381/991-2). Nel libro al-Ihtijaj, di Ahmad ibn Ali al-Tabrisi (vissuto nel VI/XII secolo), è menzionato il riassunto dell’hadith. [19] Inoltre, nell’opera Bihar al-anwar, al-Allama al-Majlisi ha narrato l’hadith traendolo dai due libri di al-Shaykh al-Saduq. [20] Validità della catena di trasmissione dell’hadith I sapienti di rijal dissentono in merito all’ordine dei narratori di questo hadith. Alcuni hanno considerato tutti i suoi narratori thiqa (degni di fiducia) e altri hanno considerato alcuni di essi non-thiqa (inaffidabili). [21] Inoltre la catena di narrazione dell’hadith è mursal, ovvero, nella catena dei suoi narratori, alcuni individui non sono stati menzionati. L’hadith è pertanto considerato debole in termini della catena di trasmissione. [22] Tuttavia alcuni sostengono che l’hadith è sì debole, ma accettabile, in altre parole, nonostante la debolezza nella catena di trasmissione, si può riconoscerne la validità poiché narrato da un sapiente stimato come al-Shaykh al-Saduq. Egli narrava solo tradizioni che riteneva provenissero dagli Infallibili (A). [23] Temi correlati • Text:Dibattito dell’Imam al-Rida (a) con Jathaliq