Decima Supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya
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La decima supplica de al-Sahifa al-Sajjadiyya (in arabo: الدعاء العاشر من الصحيفة السجادية) è una supplica tramandata dall’Imam al-Sajjad (A). In essa egli invoca Dio affinché tratti i Suoi servi con la Sua grazia anziché la Sua giustizia. La grazia implica il perdono, mentre la giustizia comporterebbe una punizione che i servi non sarebbero in grado di sopportare.
La supplica evidenzia il profondo bisogno che l’uomo ha di Dio e sottolinea la gioia di Satana nel vedere l’umanità disobbedire al suo Creatore. Un altro tema importante riguarda l’impegno divino ad accogliere le preghiere dei Suoi servi.
Questa supplica è stata spiegata in modo dettagliato nei commentari come Riyad al-salikin fi sharh-i sahifat Sayyid al-Sajidin (in arabo) di al-Sayyid 'Ali Khan al-Madani e Diyar-e asheqan (in persiano) di Husayn Ansarian.
Dottrina
Il tema centrale della decima supplica verte sull’implorare la grazia e la misericordia di Dio, accompagnato dalla richiesta dell’ausilio divino. Di seguito gli insegnamenti principali di questa supplica, composta da sei passi:[1]
- Invocare Dio affinché tratti i Suoi servi con la Sua grazia piuttosto che con la Sua giustizia.
- La giustizia divina richiederebbe una punizione, mentre la Sua grazia comporta il perdono.
- Il perdono divino è l’unico mezzo per ottenere la salvezza.
- Gli esseri umani non sono in grado di sopportare le punizioni divine.
- L’assoluto bisogno di Dio e della Sua misericordia da parte dell’uomo.
- La promessa divina di rispondere alle preghiere e alleviare le difficoltà dei Suoi servi.
- Conoscere i mezzi usati da Satana per ingannare l’umanità.
- Il piacere di Satana allorché gli uomini peccano.
- Satana rimprovera gli uomini per la loro disobbedienza a Dio.[2]
Commentari
La decima supplica è stata approfondita nei commentari in lingua araba de al-Sahifa al-Sajjadiyya, tra cui:
- Fi Zilal al-Sahifa al-Sajjadiyya di Muhammad Jawad Mughniya.[3]
- Riyad al-'arifin di Muhammad b. Muhammad al-Darabi.[4]
- Afaq al-ruh di Muhammad Husayn Fadl Allah.[5]
- Riyad al-salikin di Sayyid Ali Khan al-Madani.[6]
I termini specifici della supplica sono inoltre stati spiegati in opere lessicali come Ta'liqat 'ala l-Sahifa al-Sajjadiyya di Fayd Kashani.[7]
In persiano, la decima supplica è stata trattata in commentari come:
- Diyar-e asheqan di Husayn Ansarian.[8]
- Shohud va shenakht di Muhammad Hasan Mamduhi Kermanshahi.[9]
- Sharh va tarjome-ye Sahife-ye Sajjadiyye di Sayyid Ahmad Fihri.[10]
Footnote
- ↑ Translation and commentary of 10th supplication of al-Sahifa al-Sajjadiyya (Persian)
- ↑ Anṣārīyān, Diyār-i āshiqān, vol. 5, p. 75-96; Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 1, p. 465-482.
- ↑ Mughnīya, Fī zilāl al-Ṣaḥīfa, p. 159-165.
- ↑ Dārābī, Rīyāḍ al-ʿārifīn, p. 137-140.
- ↑ Faḍl Allāh, Āfāq al-rūḥ, vol. 1, p. 275-284.
- ↑ Madanī Shīrāzī, Rīyāḍ al-sālikīn, vol. 2, p. 425-441.
- ↑ Fayḍ al-Kāshānī, Taʿlīqāt ʿalā l-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, p. 34-35.
- ↑ Anṣārīyān, Diyār-i āshiqān, vol. 5, p. 75-96.
- ↑ Mamdūḥī Kirmanshāhī, Shuhūd wa shinākht, vol. 1, p. 465-482.
- ↑ Fihrī, Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya, vol.1, p. 519-525.
Riferimenti
- Anṣārīyān, Ḥusayn. Diyār-i āshiqān; jāmiʿ-i Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Payām-i Āzādī, 1372 Sh.
- Dārābī, Muḥammad b. Muḥammad. Riyāḍ al-ʿārifīn fī sharḥ Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Edited by Ḥusayn Dargāhī. Tehran: Nashr-i Uswa, 1379 Sh.
- Faḍl Allāh, Sayyid Muḥammad Ḥusayn. Āfāq al-ruḥ. Beirut: Dār al-Milāk, 1420 AH.
- Fihrī, Sayyid Aḥmad. Sharḥ wa tarjuma-yi Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Nashr-i Uswa, 1388 Sh.
- Fayḍ al-Kāshānī, Muḥammad b. al-Murtaḍā al-. Taʿlīqāt ʿalā al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Tehran: Muʾassisat al-Buḥūth wa al-Taḥqīqāt al-Thiqāfīyya, 1407 AH.*
- Madanī Shīrāzī, Sayyid ʿAlīkhān. Rīyāḍ al-sālikīn fī sharḥ al-Ṣaḥīfa Sayyid al-Sājjidīn. Qom: Muʾassisat al-Nashr al-Islāmī, 1435 AH.
- Mughnīya, Muḥammad Jawād al-. Fī zilāl al-Ṣaḥīfa al-Sajjādīyya. Qom: Dār al-Kitāb al-Islāmī, 1428 AH.
- Mamdūḥī Kirmanshāhī, Ḥasan. Shuhūd wa shinākht; tarjuma wa sharḥ-i Ṣaḥīfa-yi Sajjādīyya. Introduced by Āyatullāh Jawādī Āmulī. Qom: Būstān-i Kitāb, 1388 Sh.