Husayn è da me e io da Husayn (hadith)

Da wikishia.

Husayn è da me e io da Husayn (in arabo: حُسَينٌ مِنّي وأنا مِن حسين) è un hadith del Profeta (S) riguardante le virtù dell’Imam Husayn (A). L’hadith è citato nelle fonti sciite e in quelle sunnite.

Secondo l’interpretazione di alcuni studiosi questo hadith simboleggia l’unità spirituale tra il Profeta (S) e l’Imam Husayn (A). Specifica inoltre che coloro i quali amano Husayn (A) saranno amati da Iddio, e sottolinea la perpetuazione della discendenza degli Imam sciiti (A) attraverso l’Imam Husayn (A). Alcuni storici sostengono che la frase “Io sono da Husayn” sottintende che la sopravvivenza del credo islamico è salvaguardata dalla rivolta dell’Imam Husayn (A).

La fonte più antica di questo hadith può essere trovata nell’opera al-Musannaf, compilata dallo studioso sunnita, Ibn Abi Shayba (m. 235/849-50). Nelle fonti sciite la traccia più antica di questo hadith può essere trovata nell’opera Kamil al-Zyarat dell’autore Ibn Qulawayh (m. 368/978-9). L’hadith è inscritto nella parte superiore del portone d’entrata del mausoleo dell’Imam Husayn (A).

Introduzione e significato

L’hadith “Husayn è da me” è un hadith trasmesso dal Profeta (S) che mette in risalto le virtù dell’Imam Husayn (A). Secondo Sayyid Hashim al-Bahrani, l’hadith indica il profondo affetto del Profeta (S) per l’Imam Husayn (A). Viene spesso citato sia nelle fonti sciite che sunnite.[1] Le parole “Husayn è da me e io sono da Husayn” si trovano impresse all’entrata del mausoleo dell’Imam Husayn (A),[2] nonché nella parte superiore dei pilastri posti ai sei angoli del sepolcro dell’Imam Husayn (A).

Secondo varie fonti di hadith,[3] è stato narrato che, mentre si stava recando ad una riunione, il Profeta Muhammad (S) incontrò Husayn (A) intento a giocare con altri bambini. Il Profeta (S) abbracciò amorevolmente Husayn (A), prendendolo tra le braccia e proclamando: “Husayn è da me e io da Husayn. Iddio ama chiunque ami Husayn. Husayn è uno dei discendenti speciali [del Profeta]”.[4].[5]

Contenuto dell’hadith

Alcuni ricercatori credono che l’hadith implichi quanto segue:

  • l’unità spirituale tra il Profeta (S) e l’Imam Husayn (A);
  • l’amore per l’Imam Husayn (A) porta all’essere amati da Iddio;
  • perpetuazione della discendenza degli Imam sciiti (A) attraverso Husayn (A).[6]

Al-Manawi (m. 1031/1621-2), uno studioso sciafeita, da parte di Qadi Waki, narra un’interpretazione di questo hadith suggerente che il Profeta (S) fosse già a conoscenza degli eventi che avrebbero coinvolto Husayn (A) e la sua comunità. Di conseguenza, in questo hadith, il Profeta (S) ha specificamente menzionato Husayn (A) per ribadire ai suoi seguaci che Husayn (A) possiede una posizione simile al Profeta (S) stesso in termini di affetto e fedeltà. Questa interpretazione è supportata dall’affermazione del Profeta (S): “Iddio ama coloro che amano Husayn”, vale a dire che l’affetto per Husayn equivale all’affetto per il Profeta (S) che, a sua volta, equivale all’affetto per Iddio.[7]

Secondo l’opinione di Baqir Sharif al-Qarashi (m. 2012), uno storico dell’Ahl al-Bayt (A), la frase “Io sono da Husayn” implica che la rivolta e il martirio dell’Imam Husayn (A) hanno contribuito alla sopravvivenza dell’Islam, sottintendendo pertanto che la continuità della religione del Profeta (S) si deve al sacrificio dell’Imam Husayn (A).[8]

Fonti e validità dell’hadith

La prima citazione dell’hadith “Husayn è da me” si trova nell’opera al-Musannaf di Ibn Abi Shayba (m. 235/849-50), [9] uno studioso sunnita.[10] Gli studiosi di rijal hanno affermato che Ibn Abi Shayba è un trasmettitore di hadith affidabile.[11] Nelle fonti sciite si cita questo hadith in tre antiche opere: Kamil al-ziyarat di Ibn Qulawayh (m. 368/978-9),[12] Sharh al-akhbar di al-Qadi al-Nu'man al-Maghribi (m. 363/974),[13] e al-Irshad di al-Shaykh al-Mufid (m. 413/1022).[14] Successivamente fu citato in altre raccolte di hadith.[15] L’allamah Majlisi (m. 1110/1699) affermò la validità e l’ampio riconoscimento dell’opera Kamil al-ziyarat come fonte di hadith tra i giuristi sciiti.[16]

La catena di trasmissione di questo hadith, come citata nell’opera Kamil al-ziyarat, include Muhammad ibn 'Abd Allah Ja'far al’Himyari, Abu Sa'id al-Hasan ibn 'Ali ibn Zakariyya al-'Adawi al-Basri, 'Abd al-A'la ibn Hammad al-Bursi, Wahb, 'Abd Allah ibn 'Uthman, Sa'id ibn Abi Rashid e Ya'la al-'Amiri.[17]

Nelle fonti sunnite l’hadith è citato nelle opere Musnad Ahmad ibn Hanbal,[18] Sunan Ibn Majah,[19] Sunan al-Tirmidhi,[20] e al-Mustadrak 'ala al-sahihayn[21] di al-Hakim al-Nishaburi. Quest’ultimo descrive l’hadith come “sahih”,[22] mentre al-Haythami[23] e al-Tirmidhi[24] lo descrivono come “hasan”.

Monografie

Aqa Bozorg Tehrani elenca due libri intitolati entrambi Sharh hadith Husayn minni wa 'ana min Husayn (Spiegazione dell’hadith "Husayn è da me e io sono da Husayn") compilati rispettivamente da Sayyid Muhammad ibn Sayyid Dildar 'Ali Naqawi e Mirza Muhammad ibn Kazim Hindi (m. 1289/1872-3), allievi di Sayyid Husayn ibn Sayyid Dildar 'Ali Naqawi.[25] Inoltre, secondo alcuni bibliografi, Muhammad Khalisizada (m. 1963) ha compilato un libro intitolato Hadith Husayn minni wa 'ana min Husayn, che è stato pubblicato a Najaf.[26]

Footnote

  1. Baḥrānī, Ḥilyat al-abrār, vol. 4, p. 127.
  2. Ranjbar Ḥusaynī and Ḥāʾirī, Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn, p. 7.
  3. Ibn Qūlawayh, Kāmil al-zīyārāt, p. 53.
  4. Ibn Qūlawayh, Kāmil al-zīyārāt, p. 53.
  5. Asbat, plural of Sibt: A great tribe. Meaning, al-Husayn (a) would have many offspring, such that they would become a great tribe.Sunnah.com (Arabic)
  6. Ranjbar Ḥusaynī and Ḥāʾirī, Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn, p. 8.
  7. Munāwī, Fayḍ al-qadīr, vol. 3, p. 387.
  8. Qarashī, Ḥayāt al-Imām al-Ḥusayn, vol. 1, p. 94.
  9. Ibn Abī Shayba, al-Muṣannaf, vol. 6, p. 380.
  10. Ranjbar Ḥusaynī and Ḥāʾirī, Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn, p. 9.
  11. Ranjbar Ḥusaynī and Ḥāʾirī, Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn, p. 9.
  12. Ibn Qūlawayh, Kāmil al-zīyārāt, p. 53.
  13. Maghribī, Sharḥ al-akhbār, vol. 3, p. 112.
  14. Mufīd, al-Irshād, vol. 2, p. 127.
  15. Ranjbar Ḥusaynī and Ḥāʾirī, Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn, p. 8.
  16. Majlisī, Biḥār al-anwār, vol. 1, p. 27.
  17. Ibn Qūlawayh, Kāmil al-zīyārāt, p. 53.
  18. Ibn Ḥanbal, Musnad al-Imām Aḥmad b. Ḥanbal, vol. 29, p. 103.
  19. Ibn Māja, Sunan Ibn Māja, vol. 1, p. 101.
  20. Tirmidhī, Sunan al-Tirmidhī, vol. 5, p. 658.
  21. Ḥākim al-Nayshābūrī, al-Mustadrak ʿala l-ṣaḥīḥayn, vol. 3, p. 194.
  22. Ḥākim al-Nayshābūrī, al-Mustadrak ʿala l-ṣaḥīḥayn, vol. 3, p. 194.
  23. Haythamī, Majmaʿ al-zawāʾid, vol. 9, p. 185.
  24. Tirmidhī, Sunan al-Tirmidhī, vol. 5, p. 658.
  25. Āqā Buzurg Tihrānī, al-Dharīʿa, vol. 13, p. 196.
  26. Mushār, Fihrist-i kitāb-hā-yi chāpī ʿarabī, p. 311.

Riferimenti

  • Āqā Buzurg Tihrānī, Muḥammad Muḥsin. Al-Dharīʿa ilā taṣānīf al-Shīʿa. Beirut: Dār al-Aḍwāʾ, 1403 AH.
  • Baḥrānī, Sayyid Hāshim b. Sulaymān al-. Ḥilyat al-abrār fī ahwāl Muḥammad wa ālih al-aṭhār (a). 1st edition. Qom: Muʾassisa al-Maʿārif al-Islāmīyya, 1411 AH.
  • Ḥākim al-Nayshābūrī, Muḥammad b. ʿAbd Allāh al-. Al-Mustadrak ʿala l-ṣaḥīḥayn. Edited by Musṭafā ʿAbd al-Qādir ʿAṭā. Beirut: Dār al-Kutub al-ʿIlmīyya, 1411 AH.
  • Haythamī, ʿAlī b. Abūbakr. Majmaʿ al-zawāʾid wa manbaʿ al-fawāʾid. Edited by Hisam al-Din Qudsi. Cairo: Maktabat al-Qudsī, 1414 AH.
  • Ibn Ḥanbal, Aḥmad b. Muḥammad. Musnad al-Imām Aḥmad b. Ḥanbal. Edited by Shuʿayb al-Arnaʾūt and ʿĀdil Murshid. Beirut: Al-Risāla, 1421 AH.
  • Ibn Qūlawayh, Jaʿfar b. Muḥammad. Kāmil al-zīyārāt. Edited by ʿAbd al-Ḥusayn Amīnī. Najaf: Dār al-Murtaḍawīyya, 1356 Sh.
  • Ibn Māja, Muḥammad ibn Yazīd . Sunan Ibn Māja. [n.p], Maktabat Abi l-Maʿāṭī, 1418 AH.
  • Kūfī, Ibn Abī Shayba al-. Al-Muṣannaf fī l-aḥādīth wa l-āthār. Edited by Kamāl Yūsuf al-Ḥūt. Riyadh: Maktabat al-Rushd, 1409 AH.
  • Majlisī, Muḥammad Bāqir al-. Biḥār al-anwār. Second edition. Beirut: Dār Iḥyāʾ al-Turāth al-ʿArabī, 1403 AH.
  • Maghribī, Qāḍī Nuʿmān al-. Sharḥ al-akhbār. Qom: Daftar-i Intishārāt-i Islāmī, 1414 AH.
  • Mufīd, Muḥammad b. Muḥammad al-. Al-Irshād fī maʿrifat ḥujaj Allāh ʿalā l-ʿibād. Qom: Kungira-yi Shaykh al-Mufīd, 1413 AH.
  • Munāwī, Muḥammad ʿAbd al-Raʾūf al-. Fayḍ al-qadīr. Egypt: al-Maktabat al-Tijārīyya al-Kubrā, 1356 AH.
  • Mushār, Khānbābā. Fihrist-i kitāb-hā-yi chāpī ʿarabī. [n.p], 1344 Sh.
  • Nawawī, Yaḥya b. Sharaf. Tahdhīb al-asmāʾ wa l-lughāt. Damascus: Dār al-Risāla al-ʿĀlamīyya, 1430 AH.
  • Qarashī, Bāqir Sharīf al-. Ḥayāt al-Imām al-Ḥusayn. 4th edition. Qom: Nashr-i Madrisa Irawānī, 1398 AH.
  • Ranjbar Ḥusaynī, Muḥammad and Ḥāʾirī, Māʾida. Barrasī-yi iʿtibār wa dilālat-i hadīth-i Nabawī: Ḥusayn minnī wa 'ana min Ḥusayn. In Maʿārif-i Ḥusaynī 15 (1398 Sh).
  • Tirmidhī, Muḥammad ibn ʿĪsā al-. Sunan al-Tirmidhī. Edited by Aḥmad Muḥammad Shākir, Muḥammad fuʾād ʿAbd al-Bāqī and Ibrāhīm ʿUṭwa. Miṣr, Shirkat Maktabat wa Maṭbaʿat Muṣṭafā al-Bābī al-Ḥalabī, 1395 AH.